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Varie / General => Friends => Topic aperto da: Cialtron_Heston - 12 Giu 2015, 15:24
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L'attacco a internet di Umberto Eco. «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l'invasione degli imbecilli».
Lo ha detto nel breve incontro con i giornalisti nell'Aula Magna della Cavallerizza Reale a Torino. Ha appena ricevuto dal rettore Gianmaria Ajani la laurea honoris causa in 'Comunicazione e Cultura dei media' perché «ha arricchito la cultura italiana e internazionale nei campi della filosofia, dell'analisi della società contemporanea e della letteratura, ha rinnovato profondamente lo studio della comunicazione e della semiotica».
È lo stesso ateneo in cui nel 1954 si era laureato in Filosofia: «la seconda volta nella stessa università, pare sia legittimo, anche se avrei preferito una laurea in fisica nucleare o in matematica», scherza Eco. La sua lectio magistralis, dopo la laudatio di Ugo Volli, è dedicata alla sindrome del complotto, uno dei temi a lui più cari, presente anche nel suo ultimo libro 'Numero zero'. In platea il sindaco di Torino, Piero Fassino e il rettore dell'Università di Bologna, Ivano Dionigi. Quando finisce di parlare scrosciano gli applausi. Eco sorride: «non c'è più religione, neanche una standing ovation».
La risposta è immediata: tutti in piedi studenti, professori, autorità. «La tv aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore. Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità», osserva Eco che invita i giornali «a filtrare con équipe di specialisti le informazioni di internet perché nessuno è in grado di capire oggi se un sito sia attendibile o meno». «I giornali dovrebbero dedicare almeno due pagine all'analisi critica dei siti, così come i professori dovrebbero insegnare ai ragazzi a utilizzare i siti per fare i temi. Saper copiare è una virtù ma bisogna paragonare le informazioni per capire se sono attendibili o meno».
Eco vede un futuro per la carta stampata. «C'è un ritorno al cartaceo. Aziende degli Usa che hanno vissuto e trionfato su internet hanno comprato giornali. Questo mi dice che c'è un avvenire, il giornale non scomparirà almeno per gli anni che mi è consentito di vivere. A maggior ragione nell'era di internet in cui imperversa la sindrome del complotto e proliferano bufale»
Umberto Eco
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(http://www.petpro.it/upload/assets/files/newsletter/gattini2.jpg)
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(http://blog.edidablog.it/files/Image/ora%20IID/Altro/cuore.jpg)
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ha ragionissima-issima-ssima-ima-a-a
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!!!!!11!!!1
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(http://www.petpro.it/upload/assets/files/newsletter/gattini2.jpg)
Ah guarda..... :wall:
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Non capisco le risposte però sto topic può dare soddisfazioni, me ce voglio infila'.
Ah Eco sublime....ime....ime.....ime....ime
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echiano della prima ora
ha ragione su tutto
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«I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l'invasione degli imbecilli».
Umberto Eco
(http://d22zlbw5ff7yk5.cloudfront.net/images/cm-36243-050bffabb05dbf.gif)
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Gli avranno fatto legge roma.net o ipotesi di staceppa?
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100% daccordo.
:asrm
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Comunque mica ce voleva Eco per dire una banalità tale.
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Sì ma se la dice Eco ha risonanza.
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Ma infatti, io pensavo la stessa cosa di Eco, detta proprio in quel modo, con l' esempio del bar.
Mi fa specie che un Nobel vada in un ateneo ed esprimersi come un imbecille qualsiasi.
Ho pensato che qualcuno lo abbia attaccato sul web e lui si è risentito.
Ma se è pieno di imbecilli, che ti risenti a fare.
Boh.
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In totale disaccordo .
Non e' questione di imbecilli .
Una volta dicevano :
1) lo scrive il Corriere delle Sera
2) lo dice il telegiornale
Adesso la verita' puo' essere quella di chiunque e se moltiplicata per milioni e' assoluta .
LO DICONO IN MILIONI . NON PUO' ESSERE FALSO .
Ma e' una conseguenza della caduta di quelli ai punti di cui sopra .
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Per mia nonna quello che diceva la TV era vangelo.
Mi ricordo diceva: "L'ho inteso alla TV", quindi era vero. Punto.
Oggi il primo idiota che scrive qualcosa su FB trova almeno qualche migliaio di idioti^2 che lo seguono.
E' il progresso, baby.
Che culo.
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Io sono in disaccordo. Anzi Eco mi sta pure un po' sul cavolo con sta superiorità presunta.
Per me, l'imbecillità sta in chi legge e non ha gli strumenti per distinguere i messaggi che gli arrivano, non in chi scrive. Non riesco a vedere il male nel fatto che chiunque possa scrivere qualcosa ed abbia immediatamente accesso ad una platea infinita di lettori.
Comunque la si veda, però, l'importante è che gli imbecilli siano sempre gli altri (cit.).
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Io sono in disaccordo. Anzi Eco mi sta pure un po' sul cavolo con sta superiorità presunta.
Per me, l'imbecillità sta in chi legge e non ha gli strumenti per distinguere i messaggi che gli arrivano, non in chi scrive. Non riesco a vedere il male nel fatto che chiunque possa scrivere qualcosa ed abbia immediatamente accesso ad una platea infinita di lettori.
Comunque la si veda, però, l'importante è che gli imbecilli siano sempre gli altri (cit.).
Ah, no?!
Una volta si diceva "Dategli un TG e lui si farà un partito"
Quasi vent'anni dopo uno c'è riuscito con un blog, a costo zero.
Anzi, guadagnandoci pure qualche milioncino.....
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ha ragionissima-issima-ssima-ima-a-a
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internet ha dato diritto di parola a legioni di imbecilli.
e la costituzione italiana nel dopoguerra gli dette diritto di voto.
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Ha ragione; anzi, per me è in ritardo di qualche anno..
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Le scie chimiche, per esempio, ' na calamita per imbecilli che al bar avresti zittito.
Mo' ce aprono er blogghe.
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Leggetevi Nello sciame. Visioni del digitale.
Lo ha scritto un filosofo sud coreano, tal Byung - Chul Han.
Profondo, illuminante, indispensabile per capire la ragnatela digitale che ci imprigiona.
Altro che gli strilli da osteria di Eco.
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non sono banalità, la cosa strana è pensare che sono banalità
nessuno dice un cazzo per uno snobismo del cazzo,
poi leggiamo i giornali, ascoltiamo i "maître à penser", osserviamo la politica e ci rendiamo conto
e ci lamentiamo
certo, è una battaglia passatista, le tecnologie mutano la società e mutano noi stessi
ma una cosa si può dire: prima di un accomodamento futuro, sicuramente "in alto", ci subiamo questa fase di transizione governata da imbecilli
i social, i blog, i commenti on line non sono "la democrazia", piuttosto il contrario, a ben pensarci
sarà il tempo, saranno le generazioni future a rimodulare la tecnologia con il sapere e la sapienza
noi non ci stiamo riuscendo
ps
eco non emette strilli da osteria, per cortesia non dite fesserie
ha parlato in un preciso contesto...
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Opale mi hai frainteso.
Non sto dicendo che non sia giusto smascherare la falsa democrazia della rete, sto dicendo che la battuta di Eco è esile, "gli imbecilli hanno voce grazie a internet" la posso sentir dire sull'autobus o in fila dal dentista.
Consigliavo quel libro perche' aggredisce la questione in modo profondo e completo argomentando l'inferno digitale in cui siamo impigliati, noi tutti.
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Leggetevi Nello sciame. Visioni del digitale.
Lo ha scritto un filosofo sud coreano, tal Byung - Chul Han.
Profondo, illuminante, indispensabile per capire la ragnatela digitale che ci imprigiona.
Altro che gli strilli da osteria di Eco.
Il tuo consiglio mi ha incuriosito e te ne ringrazio. Non lo conoscevo, sono andato a curiosare su Internet e ho trovato un'intervista su un quotidiano spagnolo da cui cito (chiedo scusa se per la fretta non traduco):
No diría que Orwell se equivocara. Describe su mundo, que ya no es nuestro mundo. El estado policial de Orwell, con telepantallas y cámaras de tortura, se distingue fundamentalmente del panóptico digital que representa internet, teléfonos inteligentes y Google Glass, que es controlado por la ilusión de la libertad y la comunicación ilimitadas. Aquí no se tortura sino que se postea y se tuitea. El control que coincide con la libertad es considerablemente más eficaz que aquella vigilancia que se dirige contra la libertad. «Neolengua», se llamaba el lenguaje ideal en el estado policial de Orwell. Tiene que sustituir por completo a la «viejalengua». La neolengua tiene una sola meta: limitar el espacio del pensamiento. Los crímenes de pensamiento deben ser impedidos por la extinción de las palabras que serían necesarias para cometerlos. Por eso se elimina también la palabra «libertad». Ya solo por eso el estado policial de Orwell se distingue del panóptico digital de nuestra época en que se aprovecha excesivamente de la libertad.
La técnica de poder del sistema neoliberal no es ni prohibitiva ni represiva, sino seductora. Se emplea un poder inteligente. Este poder, en vez de prohibir, seduce. No se lleva a cabo a través de la obediencia sino del gusto. Cada uno se somete al sistema de poder mientras se comunique y consuma, o incluso mientras pulse el botón de «me gusta». El poder inteligente le hace carantoñas a la psique, la halaga en vez de reprimirla o disciplinarla. No nos obliga a callarnos. Más bien nos anima a opinar continuamente, a compartir, a participar, a comunicar nuestros deseos, nuestras necesidades, y a contar nuestra vida. Se trata de una técnica de poder que no niega ni reprime nuestra libertad sino que la explota. En esto consiste la actual crisis de libertad.
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Il corean-tedesco è un fottuto genio.
La sociedad de la transparencia es un infierno de lo igual. Google y las redes sociales, que se presentan como espacios de libertad, se han convertido en un gran panóptico, el centro penitenciario imaginado por Bentham en el siglo XVIII, donde el vigilante puede observar ocultamente a todos los prisioneros. El cliente transparente es el nuevo morador de este panóptico digital, donde no existe ninguna comunidad sino acumulaciones de Egos incapaces de una acción común, política, de un nosotros. Los consumidores ya no constituyen ningún fuera que cuestionara el interior sistémico. La vigilancia no se realiza como ataque a la libertad. Más bien, cada uno se entrega voluntariamente, desnudándose y exponiéndose, a la mirada panóptica. El morador del panóptico digital es víctima y actor a la vez.
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Opale mi hai frainteso.
Non sto dicendo che non sia giusto smascherare la falsa democrazia della rete, sto dicendo che la battuta di Eco è esile, "gli imbecilli hanno voce grazie a internet" la posso sentir dire sull'autobus o in fila dal dentista.
bada che Eco, se vuole, riesce ad essere non banale, eh!
era un classico esempio, in una conversazione pubblica, un esempio semplice, inequivocabile, come debbono essere, appunto, gli esempi
il punto non è la "banalità di Eco", questo sarebbe da "guardatori di dita anzichè di lune"
il punto è la riflessione che questa "banalità" dovrebbe suscitare
il paradosso è che alcune cose scritte qui, fanno scopa con quanto dice Eco
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Umberto
Erto
Erto
Erto
I-lnomedellarosa.
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Il corean-tedesco è un fottuto genio.
La sociedad de la transparencia es un infierno de lo igual. Google y las redes sociales, que se presentan como espacios de libertad, se han convertido en un gran panóptico, el centro penitenciario imaginado por Bentham en el siglo XVIII, donde el vigilante puede observar ocultamente a todos los prisioneros. El cliente transparente es el nuevo morador de este panóptico digital, donde no existe ninguna comunidad sino acumulaciones de Egos incapaces de una acción común, política, de un nosotros. Los consumidores ya no constituyen ningún fuera que cuestionara el interior sistémico. La vigilancia no se realiza como ataque a la libertad. Más bien, cada uno se entrega voluntariamente, desnudándose y exponiéndose, a la mirada panóptica. El morador del panóptico digital es víctima y actor a la vez.
questo autore me lo segno.grazie.internet sara' una fucina di imbecilli e bassezze varie ma,cercando trovi chiavi di lettura della realta' interessanti.e poi c'e' anche www.mlb.tv
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ammazza che idee geniali eh :=))
scusate ma mi sembra la fiera della banalità
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questo autore me lo segno.grazie.internet sara' una fucina di imbecilli e bassezze varie ma,cercando trovi chiavi di lettura della realta' interessanti.e poi c'e' anche www.mlb.tv
no, internet non è una fucina di imbecilli e bassezze varie
assolutamente
internet reca in se quello che dice "banalmente" Eco, ma è anche ricchezza, condivisione, controinformazione, velocità, simultaneità etc etc
internet ci sta cambiando, non a caso le nuove generazioni sono definite millennials...e sono una razza diversa da noi, proprio un'altra razza. Io credo che una rimodulazione avverrà da se, nel tempo, quando il "bello della rete" sarà in grado di evolvere in una sintesi superiore, quando i ciarlatani saranno palesi a tutti perchè avremo gli strumenti per decodificare il cialtrone, perchè saremo padroni del linguaggio, tutti e non solo pochi "fottuti geni"
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no, internet non è una fucina di imbecilli e bassezze varie
assolutamente
internet reca in se quello che dice "banalmente" Eco, ma è anche ricchezza, condivisione, controinformazione, velocità, simultaneità etc etc
internet ci sta cambiando, non a caso le nuove generazioni sono definite millennials...e sono una razza diversa da noi, proprio un'altra razza. Io credo che una rimodulazione avverrà da se, nel tempo, quando il "bello della rete" sarà in grado di evolvere in una sintesi superiore, quando i ciarlatani saranno palesi a tutti perchè avremo gli strumenti per decodificare il cialtrone, perchè saremo padroni del linguaggio, tutti e non solo pochi "fottuti geni"
infatti, mi sa che ho scritto di fretta e ho sviluppato male il mio pensiero. internet e' ANCHE una fucina ecc ecc ma e' SOPRATUTTO una risorsa per l'umanita' se usata con discernimento.come tutte le cose penso.
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ammazza che idee geniali eh :=))
scusate ma mi sembra la fiera della banalità
Se per te è banale, è segno che sei intelligente e lo dai per scontato, anche se purtroppo non per tutti lo è.
Per quanto mi riguarda, sono idee che già pensavo e a cui ho trovato un'espressione elegante e calibrata.
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Io l'ho ordinato su amazon... :)
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Io l'ho ordinato su amazon... :)
E a me è apparsa la pubblicità di Amazon sotto il tuo post. Siamo controllati. 8)
Sei Big Brother e hai aperto il post apposta. 8)
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Io l'ho ordinato su amazon... :)
io sono figlio del copyleft...
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Le scie chimiche, per esempio, ' na calamita per imbecilli che al bar avresti zittito.
Mo' ce aprono er blogghe.
Tu credi che li avresti zittiti.
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non sono banalità, la cosa strana è pensare che sono banalità
nessuno dice un cazzo per uno snobismo del cazzo,
poi leggiamo i giornali, ascoltiamo i "maître à penser", osserviamo la politica e ci rendiamo conto
e ci lamentiamo
certo, è una battaglia passatista, le tecnologie mutano la società e mutano noi stessi
ma una cosa si può dire: prima di un accomodamento futuro, sicuramente "in alto", ci subiamo questa fase di transizione governata da imbecilli
i social, i blog, i commenti on line non sono "la democrazia", piuttosto il contrario, a ben pensarci
sarà il tempo, saranno le generazioni future a rimodulare la tecnologia con il sapere e la sapienza
noi non ci stiamo riuscendo
ps
eco non emette strilli da osteria, per cortesia non dite fesserie
ha parlato in un preciso contesto...
:up:
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Umberto Ego.
Ego
Ego
Ego
Ego
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Umberto Ego.
Ego
Ego
Ego
Ego
:=))
Così l'avrebbe pronunciato Gianni Minà.
:=))
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:)
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no Minà, marione
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Ecosistema.
Quando Umberto rassetta casa.
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Ecografia
quando Eco scrive
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Ecomostro.
Umberto appena sveglio.
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Ecoballe.
Umberto prova a giustificare con la moglie un' uscita ambigua con una studentessa.
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Ecosostenibile
Teoria in accordo con il pensiero di Umberto.
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Ecologico.
Umberto illustra i suoi studi sulla civiltà vulcaniana
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:)
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L'attacco a internet di Umberto Eco. «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l'invasione degli imbecilli».
Lo ha detto nel breve incontro con i giornalisti nell'Aula Magna della Cavallerizza Reale a Torino. Ha appena ricevuto dal rettore Gianmaria Ajani la laurea honoris causa in 'Comunicazione e Cultura dei media' perché «ha arricchito la cultura italiana e internazionale nei campi della filosofia, dell'analisi della società contemporanea e della letteratura, ha rinnovato profondamente lo studio della comunicazione e della semiotica».
È lo stesso ateneo in cui nel 1954 si era laureato in Filosofia: «la seconda volta nella stessa università, pare sia legittimo, anche se avrei preferito una laurea in fisica nucleare o in matematica», scherza Eco. La sua lectio magistralis, dopo la laudatio di Ugo Volli, è dedicata alla sindrome del complotto, uno dei temi a lui più cari, presente anche nel suo ultimo libro 'Numero zero'. In platea il sindaco di Torino, Piero Fassino e il rettore dell'Università di Bologna, Ivano Dionigi. Quando finisce di parlare scrosciano gli applausi. Eco sorride: «non c'è più religione, neanche una standing ovation».
La risposta è immediata: tutti in piedi studenti, professori, autorità. «La tv aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore. Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità», osserva Eco che invita i giornali «a filtrare con équipe di specialisti le informazioni di internet perché nessuno è in grado di capire oggi se un sito sia attendibile o meno». «I giornali dovrebbero dedicare almeno due pagine all'analisi critica dei siti, così come i professori dovrebbero insegnare ai ragazzi a utilizzare i siti per fare i temi. Saper copiare è una virtù ma bisogna paragonare le informazioni per capire se sono attendibili o meno».
Eco vede un futuro per la carta stampata. «C'è un ritorno al cartaceo. Aziende degli Usa che hanno vissuto e trionfato su internet hanno comprato giornali. Questo mi dice che c'è un avvenire, il giornale non scomparirà almeno per gli anni che mi è consentito di vivere. A maggior ragione nell'era di internet in cui imperversa la sindrome del complotto e proliferano bufale»
Umberto Eco
non condivido un acca di quello che ha detto Umberto Eco.su internet invece ci sono tante persone intelligenti e interessanti che stanno rivelando delle cose nascoste di cui certamente i giornali come il tg1 o altri non ne parlano dato che parlano solo di quello che fanno ma in realtà non fanno i politici.
Poi complimenti per l'arroganza , quindi saremmo tutti imbecilli e solo lui sarebbe il genio del creato? In base a cosa se lo dice da solo? E poi per quanto riguarda i complotti ci soo tante cose nascoste e pensa che il mondo sia così pulito?
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Egoci qui ... quando arriva, con il naso moccicoso
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Stiamo guardando il dito e non la luna, quello che prima era considerato come chiacchiera da bar e limitata ai dieci presenti è stato ampliato ed avviene in un bar virtuale con miliardi di partecipanti, ma la sostanza resta la stessa, sempre chiacchiera da bar.
Il problema è che chi si occupa di informazione si limita a copiare senza porsi tante domande, diventando così un semplice portavoce. Il prodotto,in questo caso informazione, viene modellato secondo la richiesta, di conseguenza dare la colpa al mezzo non ha molto senso secondo me.
sì, ma aridateci argomenti eccheccazzo
Sottoscrivo.
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il mezzo è il messaggio, sosteneva un professore canadese anni fa
vabbe' la questione è nella attendibilità delle fonti, nel cialtronismo, nella mancanza di regole spacciata come libertà
oltre il bello della rete, c'è un sottobosco di criminali, pedofili, venditori di elisir di giovinezza, di nazisti ed estremisti, di fanatici religiosi, di facitori di partiti, di guru
le regole? si. ma per il bene di tutti, per la garanzia dell'informazione
non censura, non bavaglio ma regole
quello che è vietato nella società deve essere vietato anche in rete
questa non può essere un porto franco deregolamentato dove ti vedi le decapitazioni o la nonnetta picchiata o il gatto dato in pasto ai coccodrilli o le notizie di bizio riprese da repubblica
Eco, con banalità e semplicità, forse voleva dire questo
il ritorno al cartaceo è il ritorno alla profondità, mica un passo indietro
ogni tecnologia si mescola con le altre senza sostituirle
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Solidarietà ai bar
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Solidarietà ai bar
pure ai barman
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Solidarietà a Bizio.
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ha ragionissima-issima-ssima-ima-a-a
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Parzialmente d'accordo. Ne scrivono di cazzate repubblica e corriere... E sono pure venduti al potente di turno. L'imbecille almeno è autonomo.
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Sì ma se la dice Eco ha risonanza.
Battuta passata troppo inosservata
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L'imbecille almeno è autonomo.
dici?
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Imbecilli su Internet, Rodotà: “Eco ha ragione, ma sono utili a rivelare altri problemi”
“Tutti i mezzi di comunicazione hanno dato voce anche a generazioni di imbecilli. E’ la scala del fenomeno che ha colpito giustamente Eco”. Così il costituzionalista Stefano Rodotà commenta le recenti affermazioni di Umberto Eco che hanno suscitato le polemiche della Reteo. ”I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli“, aveva detto il semiologo all’Università di Torino. A margine delle Giornate del lavoro della Cgil, a Firenze, Rodotà afferma: “Ormai chiunque in possesso di un qualunque strumento elettronico può mettere in rete qualsiasi cosa senza controllo”. Poi però il costituzionalista distingue: “Le generazioni di imbecilli che usano la rete ci fanno vedere che nella società ci sono delle cose che non vedevamo prima”. Insomma, “si tratta di vedere come limitare l’imbecillità”, conclude Rodotà sull’argomento. “Ma quando questa ci rivela qualcosa della società, è importante”. Il costituzionalista è da tempo impegnato sul tema dei limiti della vita online: “Stiamo lavorando in questo momento ad alcune regole, l’inventore della rete Tim Berness-Lee sta scrivendo insieme a varie persone, tra le quali anche io, una Magna Carta per Internet”
Per Rodotà:
www. ipotesidigomblotto.it
www. transfermarkt.it
www.corederioma.it
Nel mio piccolo , per farvi un'idea, vi segnalo questi.
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quando questa (l'imbecillità) ci rivela qualcosa della società, è importante. ma ora che è ampiamente rivelato quello che non si vedeva prima, questo formidabile strumento (l'imbecillità) andrebbe limitato
già, come?
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Quello di Eco mi sembra un pensiero assolutamente condivisibile, ma allo stesso tempo non mi pare condivisibile la deduzione secondo la quale alcune persone non dovrebbero parlare per ridurre gli allarmismi o la falsa informazione.
La libertà di espressione deve rimanere un diritto fondamentale, anche e sopratutto adesso, in un'epoca in cui i mass media sono infinitamente di più e per sopravvivere dovranno, nel medio periodo, puntare tutto sulla qualità dell'informazione e sulla reputazione.
Anche 10 anni fa l'informazione era faziosa e di parte, bastava confrontare il Secolo d'Italia con il Manifesto per leggere punti di vista diametralmente opposti e fatti completamente nascosti o evidenziati alla decima potenza.
Adesso poi non dimentichiamoci che io posso anche leggere una notizia sulle scie chimiche su facebook, ma ho subito dopo la possibilità di navigare su siti scientifici di livello per valutare o meno la veridicità della notizia letta.
Poi, ovviamente, la disponibilità di canali di informazioni più numerosi ed immediati fa risaltare maggiormente un nuovo tipo di ignoranza (diciamo un'ignoranza 2.0), in cui le informazioni ci sono, ma è assente (o sottodimensionata) la capacità di discernimento e analisi critica, che resta dipendente dall'educazione scolastica classica e dall'intelligenza dei singoli.
Meglio comunque la situazione attuale rispetto ai primi del '900, quando si vincevano tutte le battaglie e si perdeva poi la guerra.
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letta l'altro giorno:
Però quando Eco diceva che referente, contesto e codice sono informati da una valenza metonimica, tutti zitti eh?
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letta l'altro giorno:
Però quando Eco diceva che referente, contesto e codice sono informati da una valenza metonimica, tutti zitti eh?
E' un passaggio controverso.
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Poiché siamo su Friends confesso di avere alcuni amici imbecilli
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Difficile tracciare l'attendibilità di un sito, io pensavo ad una sorta di bollino, una tracciabilità che possa andare dall'inattendibilità del rosso fino a salire.
Ma è impossibile, chi è che lo decide?
Mi chiedo, ma prima, st'imbecilli, prima dell'avvento di internet, cosa facevano?
Per quanto mi riguarda mica me lo ricordo.
Però ci sono dei giorni che sogno di spegnere tutto e tornare a vivere come negli anni 80, almeno per un periodo.
Quando realmente hai bisogno di qualcosa di utile ti connetti.
Recentemente ci ho provato per 4 - 5 giorni, mi è piaciuto molto, ho scoperto aspetti della vita che prima ignoravo.
Tipo rompere alla gente, non avevo niente da fare.
A parte gli scherzi, mi sono reso conto che si ha più voglia di comunicare con le persone in carne e ossa.
Eco e Rodotà capisco che hanno da fare, ma uno che passa le giornate in attesa, come me, che fa senza internet?
Ah già, devo comunicare con le persone.
Si però le seleziono, qui decido io, non rompessero il cazzo.
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tutto questo ha a che fare con alcuni di voi?
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... Che poi, peraltro, la madre degli imbecilli è incinta da un tempo indefinito.
Per ragionevole ed oggettiva constatazione.
La rete globale è solo lo strumento che permette ad imbecilli di tutto il mondo di conoscersi meglio e comunicare fra loro, scambiandosi esperienze.
Ecco tutto.
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La rete globale è solo lo strumento che permette ad imbecilli di tutto il mondo di conoscersi meglio e comunicare fra loro, scambiandosi esperienze.
Ecco tutto.
si ma con un eco, se mi passi il termine, mai avuto prima e soprattutto con una potenza spropositata rispetto alla qualità della comunicazione
Eco, dice, in fondo, aldilà della facile battuta che molti stanno criticando: badate che in questo mondo (della rete) la parola del cretino assume una forza e una dimensione che oscura altre voci magari più discrete e significative.
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si ma con un eco, se mi passi il termine, mai avuto prima e soprattutto con una potenza spropositata rispetto alla qualità della comunicazione
Eco, dice, in fondo, aldilà della facile battuta che molti stanno criticando: badate che in questo mondo (della rete) la parola del cretino assume una forza e una dimensione che oscura altre voci magari più discrete e significative.
Condivido, anche se parzialmente.
Sono completamente d'accordo a metà col Mister (cit.) ;)
Atteso che un cretino arrivi ad oscurare voci più autorevoli ed accreditate, resta il fatto che si finisce per dare degli imbecilli anche agli auditori che lo ascoltano, mortificando la loro capacità analitica, critica e cognitiva.
È su questo aspetto che considero l'Eco-pensiero un po' tranchant.
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Anche la possibilitá di controbattere é esponenzialmente superiore, con internet. Senza contare che si trovano cose interessantissime a volerle cercare. Il problema di eco, per me, é che non sa governare il mezzo che é rapido, veloce ed in continua evoluzione. Come tutti quelli che si sentono sorpassati, denigra. Mi ricorda mio nonno che ce l'aveva col telefono perché le persone bisogna guardarle negli occhi quando si parla. Invece, piú semplicemente, non lo sapeva usare.
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Condivido, anche se parzialmente.
Sono completamente d'accordo a metà col Mister (cit.) ;)
Atteso che un cretino arrivi ad oscurare voci più autorevoli ed accreditate, resta il fatto che si finisce per dare degli imbecilli anche agli auditori che lo ascoltano, mortificando la loro capacità analitica, critica e cognitiva.
È su questo aspetto che considero l'Eco-pensiero un po' tranchant.
si, certo, tranchant, come può esserlo una battuta. Eco, volendo, è in grado di metter giù una elaborazione un tantinello meno tranchant :)
Anche la possibilitá di controbattere é esponenzialmente superiore, con internet. Senza contare che si trovano cose interessantissime a volerle cercare. Il problema di eco, per me, é che non sa governare il mezzo che é rapido, veloce ed in continua evoluzione. Come tutti quelli che si sentono sorpassati, denigra. Mi ricorda mio nonno che ce l'aveva col telefono perché le persone bisogna guardarle negli occhi quando si parla. Invece, piú semplicemente, non lo sapeva usare.
Eco si occupa di web da quando tu giocavi a palline :)
Eco il mezzo lo sa governare, lo sa governare molto bene
Si trovano cose interessanti sul web? Certo.
La riflessione è però più ampia e riguarda le fonti, riguarda la sfera del lecito, riguarda l'impossibilità di decifrare e dar senso a una babele e molto altro ancora...molto altro ancora.
Eco segnala sta cosa, non che non fosse chiara.
Ma ridurre il tutto a Eco nonnetto rinco..... che non sa usare internet mi sembra riduttivo
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come era
http://www.raistoria.rai.it/articoli/res-variet%C3%A0-massimo-troisi/23160/default.aspx (http://www.raistoria.rai.it/articoli/res-variet%C3%A0-massimo-troisi/23160/default.aspx)
come è ora
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ha ragionissima-issima-ssima-ima-a-a