Gli e-reader non fanno per me. Per lavoro devo consultare quantità industriali di documenti sul pc e ho gli occhi stremati, ma credo che alla fine sia una scusa, perché per me niente è come il libro fisico. Sono cresciuta in biblioteca, appena ho acquisito l'abilità di leggere mi è venuta una fame incontenibili di libri. Per me le biblioteche e le librerie sono l'equivalente dei Luna Park per i bambini. Non cerco più di sistemare i volumi, ne ho troppi e stipati in ogni posto con un po' di spazio. Mi limito a fare i "cambi di stagione": riporre quelli che non mi servono urgentemente e tenere in giro gli altri. Ci potrei fare le pareti divisorie come in "Così parlò Bellavista". Appunti e note li faccio a matita, ma anch'io sono piena di quaderni, agende, quadernoni e fogli volanti, perché scrivo anche fuori casa e se mi manca la carta, lo faccio sui tovagliolini. Ogni tanto cerco di fare pulizia almeno nella valanga di fotocopie riposte negli scatoloni, ma il problema è che non riesco ad essere spietata sugli argomenti da selezionare e finisco per tenere tutto com'è. Ho ancora una dispensa di vent'anni fa sulla psicologia delle emoticon, in inglese. E sono vent'anni che cerco di buttarla.