Complice la stagione fredda, negli ultimi tempi ho intensificato i ritmi di panificazione (ormai almeno tre volte in due settimane in media), sperimentando ulteriormente con metodi e farine.
Adeguando il metodo alle temperature, mi sono attestato su un processo che prevede un poolish molto idratato con il 50% di farina, maturato per una dozzina di ore e poi almeno altrettante di lievitazione dell'impasto completo. Il risultato mi ha convinto sia per aromi sprigionati che per leggerezza/alveolatura raramente raggiunte in precedenza.
Ho fatto una bella scorta di farine del Molino Grassi in un posto che conosco in Umbria, visto che qui a Roma non mi è capitato di trovare un'ampia scelta delle loro qualità, anche se per l'ultima creazione ho finalmente "domato" una farina (non semola) di Senatore Cappelli del Podere Pereto, che in precedenza non ero riuscito a far rendere a dovere, stavolta miscelato con una metà circa di Manitoba e farina 2.
Unico problema è che finisco sempre per mangiarne molto più di quanto dovrei!