Io lavoro (poco) perché malpagato e perché della cultura e della musica classica non frega nulla a nessuno.
Ho rifiutato pacchi di lavori perché ad esempio non mi va per due lire di andare a fare il fantoccio che suona per accontentare il figlio di qualcuno importante.
Il resto, dalla scuola ai conservatori, è carne da macello di gente raccomandata e che lecca deretani molto più a lungo e meglio di me.
Nel frattempo il lavoro latita, quindi i soldi da libero professionista (già pochi) non entrano e adesso temo un po' per la rata del mutuo.
Sono lo stereotipo triste dell'italiano che si lamenta, ma alla soglia dei 50 mi sento un po' depresso e inutile. Oggi registro musiche per film che vincono premi oscar a 50 euro a turno (3 ore di lavoro) pagati dopo mesi.
Sono veramente stanco, ho investito tanto sullo studio, ho fatto liceo classico e conservatorio contemporaneamente, ho vinto borse di studio per perfezionarmi all'estero, vinto concorsi, e qui sto.
Il più classico dei prodotti fallimentari piccolo borghesi di questo paese.
Scusate lo sfogo, ma oggi è uno di quei giorni.
Achab scusa se mi permetto , ho fatto il tecnico elettronico per una vita ( e non è che mi facesse impazzire ma insomma ho avuto anche periodi in cui guadagnavo discretamente per uno della mia età) , lavorando nelle assistenze delle migliori case di consumer elettronico, nonche installazioni satellitari per decoder et similia, ma erano tutte aziende piccole, con un attimo ti ritrovavi senza lavoro (va detto che nel tempo mi ero ritrovato ad avere anche parecchi clienti personali , e quindi un minimo di reddito tra quello ed il calcio , fino a che l'ernia non mi ha tarpato le ali lo alzavo, anche quando non ero assunto) ma nei periodi bui ho gestito minimarket ,distribuito pubblicità , fatto il facchino, voglio dire se ti serve un reddito , purtroppo sei costretto a fare anche cose che non è che ti soddisfino troppo (tu almeno potresti sempre farlo nel tuo campo), diciamo che mi sono arrangiato a fare di tutto (in campi leciti, il resto essendo nato e cresciuto in una delle zone "particolari" di Roma , seppur proposto, l'ho sempre rifiutato per coerenze alle mie idee, e chi me lo proponeva girava impaccato di soldi sin da adolescente quindi nemmeno millantavano).
Poi casualmente sono finito nel turismo (e fino alle vicissitudini sanitarie degli ultimi quasi , due anni li sono rimasto), anche qui non è che sia un lavoro che mi facesse impazzire ,cose positive cose negative, ma azienda abbastanza seria ed economicamente molto stabile.
Diciamo che a differenza tua non ho mai , effettivamente scelto un lavoro, ne sono stato quasi scelto,
però ripeto , spesso ho fatto di necessità virtù , non è il massimo ma devi anche campare eh
Voglio dire capisco la riluttanza , ma se hai la necessità economica "devi" accettarlo, in definitiva , niente ti impedisce di fare quello che vorresti nel resto del tempo in cui non intrattieni due co.jo.ni