Va lo uso anche io...visto che ho un episodio che mi sta logorando.
Come alcuni sanno leggendomi, lavoro in scuola materna. Un lavoro bellissimo, che ho iniziato quasi per ripiego e che mi ha preso. Tuttavia é un lavoro dove il 90% (ma anche di piú) é donna. Per un uomo non é facile e ad oggi capisco tante donne che lavorano in campi prettamente maschili. Premesso che ho delle colleghe che sono come sorelle e molto molto competenti. Non sto criticando le donne per se o come ripeto gli ambienti troppo maschili sono poco piacevoli (eufemismo) perché strutturalmente la societá é sessita e sessualizzata e dunque su grandi numeri questo ha un´incidenza.
Fatta questa premessa, ho incontrato un collega che mi ha avviato al lavoro, ed é stato per me non solo maestro ma anche guida ed esempio. Uno dei primi insegnamenti che mi ha detto, forse la prima cosa "guarda, noi siamo uomini e siamo anche neri (lui é cosidetto afroamericano, io sono molto scuro, mi danno sempre del nordafricano-indiano etc.) dobbiamo essere aldi sopra di ogni sospetto, quando cambiamo un bambino, lo aiutiamo nelle misure igieniche, sempre porta aperta, sempre tematizzare con i genitori etc." Si tratta in primis di una forma di protezione nei confronti del bambino, ma anche nostra da eventuali pregiudizi. Tra l´altro introduco ai bambini anche i termini delle parti del corpo e le funzioni che queste hanno, per me é importante che i bambini sappiano parlare del proprio corpo. Ovviamente le famiglie sanno (o dovrebbero sapere) che educhiamo in tal senso (previsto anche nel piano ministeriale).
Quando due settimane fa sono stato in Italia, in quelle due settimane, il mio collega é stato accusato da una famiglia di aver abusato di una bambina, minacciato di azione legale. Ho trovato un uomo distrutto, preda di un delirio kafkiano finito sotto processo per un enunciato ambiguo della bambina ossia " X mi da i baci sul popó". L´accusa é finita in un nulla di fatto perché come detto abbiamo un sistema di tutela del bambino e della sua privacy. Per chiarire questo sistema, se un collega dovesse compiere un tale atto, dovrebbero essere accusati almeno altri due colleghi di connivenza.
Chiarisco che comprendo e trovo legittimo che la famiglia chieda un incontro e un chiarimento. Lo avrei fatto anche io. Quello che abbiamo trovato ingiusto é la minaccia dell´azione legale e per quanto la famiglia si sia scusata della minaccia, pretende che la bambina cambi gruppo perché al momento il problema sarebbe non piú il collega ma gli altri bambini maschietti.
Tornando a me. Sono scosso per il mio collega e sto seriamente pensando di cambiare lavoro. Ho una certa sensibilitá sul tema. Quando avevo 21 anni e 24 anni ho fatto volontariato in Brasile e sono stato a contatto con vittime di violenza. Davvero, se qualcuno tocca i miei bambini (anche se fossero i loro stessi genitori, zii, parenti...gran parte degli abusi avviene nel circuito familiare) divento una bestia. Anche solo il sospetto mi ucciderebbe psicologicamente e devo stare al momento dietro al mio collega che é un uomo di 62 anni. Lo sto aiutando, lo faccio volentieri ma sono preoccupato per lui. Davvero, la situazione é Kafkiana. Vista la sua etá, si sta avvicinando alla pensione, e non so immaginarmi da solo...e sia lui che io sappiamo benissimo perché é successo: perché é uomo e nero! La famiglia é sempre stata scontrosa con noi, nonostante la nostra professionalitá ci impone (giustamente) gentilezza.
Al momento ho davvero un bel rapporto con le famiglie, sono ancora in contatto con le famiglie che hanno finito il loro percorso da noi. Soprattutto per i papá é bello trovare me. Le bambine e i bambini saltano dalle loro braccia alle mie e non ci sono problemi...cazzo te ne basta uno che ti mette in crisi. Amo il mio lavoro, e credetemi ad ora mi sento sotto pressione.
Mi sto spremendo le meningi per ideare un sistema che possa proteggerci ulteriormente dalle calunnie.
ah tra l´altro...io ufficialmente non avrei dovuto sapere niente. La cosa doveva essere circoscritta al mio collega, la direttrice e un rappresentante del consiglio aziendale della cooperativa. Il mio collega si é sentito davvero solo. E´successo a lui, puó succedere a me e sono turbato.