Soffro dal 2016 di ipotiroidismo, poi meglio diagnosticato pochi mesi fa come tiroidite di Riedel.
Eseguo ogni 3 mesi le analisi di controllo mentre ogni anno ecografia alla tiroide. Non mi è mai stata proposta la tiroidectomia.
Iniziai assumendo eutirox 50, passando poi gradualmente nel tempo a 75 e poi 100. Dal 2020 son passato al Tirosint 100, a causa di un malassorbimento di uno degli eccipienti dell'Eutirox, che faticava a fare effetto. Anche io presento dei piccoli noduli alla tiroide, seppur benigni.
Sebbene mi sia stato detto dal principio che assumendo la tiroxina la mia vita sarebbe rimasta pressoché invariata, non posso dire che sia andata esattamente così.
Alcuni dei sintomi come la bassissima tolleranza al freddo, la costante stanchezza e spossatezza, il rapido senso di affaticamento, il colesterolo alto e quel senso di fatica a parlare e voce rauca purtroppo continuano ad accompagnarmi, nonostante i vari tentativi di integrazione al Tirosint con supplementi come il Normotir, la Folina e la vitamina D. A tutto ciò si associa un variabile stato depressivo, che non mi sentirei di vincolare troppo al problema con la tiroide, ma sicuramente i sintomi della prima patologia non aiutano a migliorare la seconda.
Da circa due anni inoltre si è iniziato ad aggiungere un regolare stato ematologico alterato, dove convivo con un'inversione della formula leucocitaria cronica, a cui ancora non si è riuscita a dare una spiegazione concreta, e piastrinopenia.
Di anni ne ho 34, conduco uno stile di vita molto sano (sport e attenzione alla dieta), non fumo e bevo poco (ne sono obbligato, appena supero le 2 birre comincio ad avere problemi gastrointestinali).