Ho visto un'intervista a Pjanic. Sembrava avesse vinto alla lotteria. Era commosso, gli veniva da piangere. Non vedeva l'ora di andarsene da quel mare di merda. Ricordo il video di quelli che (perche' mi sembra che fosse all'Alberone?? Me lo so' sognato sto particolare) hanno fermato la macchina, sono scesi solo per insultarlo, e lui che non sapeva come difendersi.
Il che rende questo
Pallotta e Spalletti trattengano i big Bielsa? Prandelli! (Corriere della Sera - ed. romana)
di Bruno Tucci
«A nemico che fugge ponti d’oro», insegna un vecchio adagio. Così Pjanic ha preferito andarsene per indossare la maglia della storica rivale della Roma. Eppure il giovanotto era stato coccolato, adulato, benvoluto oltre ogni limite dai tifosi giallorossi. Niente da fare. Quando il dio danaro chiama, non ci sono ostacoli che tengano. Ecco perché, quando tempo fa si discuteva di Totti, chi vi scrive non è mai stato dalla parte di Spalletti. Perché in un mondo che oggi è solo business, le bandiere debbono essere conservate come fossero reliquie. Invece ricordate che cosa sosteneva il mister? «Totti è uno dei tanti, non faccio distinzioni». Egregio Don Luciano, l’esempio di Pjanic forse gli avrà fatto comprendere (speriamo), che non tutti i giocatori sono uguali. Non dal punto di vista della classe; ma soprattutto per l’affetto con cui si legano ad una squadra. Non andiamo oltre. Certo, la partenza di Pjanic qualche problema lo pone. Al riguardo farei notare due particolari. Il primo: mai trattenere un ragazzo che vuole andarsene, non gioverebbe alla squadra. Secondo: il mister ha ritrovato Strootman che non è da meno del fuggitivo. Anzi, se al top lo sovrasta di una spanna. Ora, si tratta di «trattenere» gli altri, in primo luogo Nainggolan su cui il Chelsea di Conte ha messo gli occhi. Adesso sia Pallotta che Spalletti debbono essere irremovibili. Sennò addio preliminari e addio lotta allo scudetto.
Sull’altra sponda del Tevere, si attende sempre il «verbo» del presidente. Arriverà si o no questo Bielsa insieme con il suo staff? Si dice che la cifra richiesta alla Lazio sia di tre milioni (forse più) a stagione. Sono cifre che fanno girare la testa a Lotito. Sul piano morale, il numero uno di Formello ha ragione. Però, questo è il mercato del calcio, prendere o lasciare. Se poi, il malloppo dovesse pesare troppo sulle casse, allora si torni all’antico, cioè a quel Cesare Prandelli che, a mio modesto avviso, non ha nulla da invidiare al tecnico sud americano.
un mucchio di letame scritto da un cretino.