Prima romanisti, poi professionisti.

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Offline pan

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Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4920 il: 30 Ago 2021, 20:30 »
Nel 2010 venne all’Olimpico da nemico, finale di coppa Italia,  minacciando e sbraitando che non voleva giocarla la partita per via dell’inno di ++++++++ sparato a palla prima dell’inizio. Giovedì sera ha preteso che lo stesso inno fosse sparato a palla e cantato dalla gente alla presenza dei giocatori. Pragmatico e lirico.

no Dotto, se scandagli meglio la tua anima rococò vedrai che la risposta giusta la trovi: dicasi ipocrita opportunista.
Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4921 il: 01 Set 2021, 11:30 »
ma dotto è quello a cui anni fa un piccione cacò in testa? mi pare di ricordare questa cosa...forse la merda è ancora appiccicata alla capoccia
Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4922 il: 01 Set 2021, 13:45 »
ma dotto è quello a cui anni fa un piccione cacò in testa? mi pare di ricordare questa cosa...forse la merda è ancora appiccicata alla capoccia

Erano gabbiani:

Mi gioco faccia e (eventuale) reputazione. La Roma di Rudi Garcia domani sera farà impazzire di gioia i suoi tifosi e l’Olimpico sarà una festa. Non dovesse accadere, chiedo a tutti i gabbiani di Trastevere e Testaccio di scaricarmi addosso fino a domenica inclusa i loro schifosi escrementi per punirmi di tanta vaticinante tracotanza. Lo so che la Roma passerà e ora vi racconto perché.

https://www.lazio.net/forum/calcio!/giancarlo-dotto-aveva-ragione/
Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4923 il: 01 Set 2021, 13:49 »
piccioni, gabbiani.. il suco è che gli hanno cacato in testa...tanto mi basta, certo se fosse stato un condor molina era meglio
Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4924 il: 01 Set 2021, 13:55 »
[...] è anche un gigantesco vaffanculo al calcio degli agenti parassitari e dei calciatori mercenari, senza un’anima che non sia un pezzo di stoffa cangiante.

Malimortacci tua, gli date dieci milioni l'anno e c'avete come sponsor i bitcoins.
Mavvaffanculo Dotto.

Offline trax_2400

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Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4925 il: 01 Set 2021, 13:57 »
Meglio de Zelig!!!  :) :) :)
Sinceramente m'era venuto il dubbio che l'aessemmerda fosse una bella squadra (anche se demmerda) quest'anno, me se questi fanno così praticamente si castrano da soli.
Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4926 il: 01 Set 2021, 14:00 »
piccioni, gabbiani.. il suco è che gli hanno cacato in testa...tanto mi basta, certo se fosse stato un condor molina era meglio

Oppure un Harpagornis moorei...ma purtroppo è estinto.  :s
Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4927 il: 01 Set 2021, 14:51 »
Oppure un Harpagornis moorei...ma purtroppo è estinto.  :s
io ho cercato solo tra quelli ancora non estinti e che volano, altrimenti cacaje in testa diventava complicato..

Offline NEMICOn.1

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Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4928 il: 01 Set 2021, 14:58 »
Per curiosità a che partita si riferiva Dottolo ?
Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4929 il: 01 Set 2021, 15:43 »
Per curiosità a che partita si riferiva Dottolo ?

Merde - City 0-2 (eliminazione Champions 2014-15 quella dell'1-7 con il Bayern)
Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4930 il: 02 Set 2021, 03:10 »
E' TORNATO!!!

LIRICO E FEROCE.

Giancarlo Dotto per il Corriere dello Sport

Giovedì sera, stadio Olimpico. Trebisonda, ma poco importa. Scamiciato. Sudato. Esagitato. In una parola, felice. La sensazione? Più di una sensazione. Josè Mourinho ha ritrovato casa, senza bisogno di tornare a casa.


Il ragazzo ha messo i capelli bianchi, ne ha viste di cotte e di crude, ha avuto pagine e stravinto titoli che nemmeno una star del cinema o un monarca. Ha esplorato e conquistato mondi super chic, ma sempre con l’occhio daltonico del ragazzo che è partito un giorno da Setubal, il porto di centomila anime che ha l’odore del fiume e la luce del mare, per scrivere la sua bella e un po’ maniaca storia e tornare un giorno a Setubal. Non ne ha avuto bisogno. È arrivato a Roma. Nella città giusta, al momento giusto, l’odore del fiume e la luce del mare, ma molto di più. Una passione sotto la cenere da attizzare. Come dire, il massimo per il suo genio fuochista.


L’altra sensazione? Molto più che una sensazione. Josè e i tifosi della Roma sono strafatti l’uno per gli altri. Una specie di mezza mela per niente platonica, per quanto è fisica. L’abbraccio che non ha bisogno di abbracciare. Il miracolo. La moltiplicazione dei tifosi. In attesa che siano pani, pesci e trofei. Erano trentamila, ma sembravano novantamila. Dopo aver invaso le loro teste al solo apparire, ancora prima al solo annuncio del nome, sta entrando nella carne e nel sangue della tribù romanista, essendo lui stesso carne e sangue da violare. Josè ha bisogno di farsi amare e rispettare, ma a una sola condizione: essere lui il primo a farlo. Che siano i suoi giocatori o i suoi tifosi.

 
Il Mourinho che arriva a Roma non è lo stesso che arrivò a Milano tredici anni prima. Quello era un uomo avido di nemici, di scalpi e di trofei. Un capitano di ventura. Il suo era un pragmatismo guerriero. Era un uomo dall’occhio truce, in bilico tra il nero e il blu. Il condottiero di una banda ai suoi piedi. Quello di Roma sta tra il bianco e il rosso della fiamma. Il profeta illuminato di una comunità smarrita che aspettava solo di tornare a bruciare viva. Il suo è diventato un pragmatismo lirico. Sentimentale. Saranno gli anni, sarà la vita che scorre, sarà il bisogno di tornare a casa.

 
Nel 2010 venne all’Olimpico da nemico, finale di coppa Italia,  minacciando e sbraitando che non voleva giocarla la partita per via dell’inno di ++++++++ sparato a palla prima dell’inizio. Giovedì sera ha preteso che lo stesso inno fosse sparato a palla e cantato dalla gente alla presenza dei giocatori. Pragmatico e lirico. Feroce e sentimentale. Nessun allenatore prima di lui, romano, italiano, straniero, aveva toccato questa corda semplice e irresistibile che sta alla base della storia arcaica del calcio. La fusione tra quanto sta sopra adorante e quanto sta sotto adorata.


Nel momento in cui il feroce e lirico Josè pretende questo, l’inno cantato che pervade timpani e sensi, è anche un gigantesco vaffanculo al calcio degli agenti parassitari e dei calciatori mercenari, senza un’anima che non sia un pezzo di stoffa cangiante. Lui, Josè, mercenario con un’anima forte, che diventa tutto là dove sta. Mai stato così tutto, dopo nemmeno due mesi, come oggi a Roma, forse nemmeno ai tempi del Porto. L’ha pensata e l’ha tradotta subito in un fatto questa cosa dell’inno cantato. Siamo o poco ci manca all’energia tribale della danza Maori che fa vibrare i tuoi e fa tremare terre, stadi e nemici.

 
Due mesi nemmeno e l’impronta di Josè è più riconoscibile di quella di un Gigantosauro. Di nuovo, il pragmatismo insieme lirico e feroce. Mourinho è tra i pochissimi che se lo possono permettere (Guardiola, Bielsa, Klopp, forse Conte, Gasperini in Italia, ma solo nell’Atalanta): dichiarare senza perifrasi i suoi favoriti a corte. Lui non conosce la logica dei contentini. Dice questi sono i miei 12, 13, forse 14 titolari. Gli altri sono fuori, ma non sono esclusi. Possono rientrare in qualunque momento purché dimostrino di non soffrire l’esclusione, di non avere un ego fragile disposto a lasciarsi ferire.

 

Viste così, le scelte di Mourinho sono un test più per gli esclusi che per gli inclusi. La legge di Josè è quella dell’amore tiranno, ma non reggerebbe una settimana se non ci fosse dietro sapere e carisma. Zaniolo che torna alla vita e dice: “Basta girarsi, guardare la panchina, vedere lui e ci sentiamo tutti più forti”.  Mourinho che dice: “Loro crescono e io cresco insieme a loro”. Si chiama doping di parola. E Josè in questo è infallibile. Non ne sbaglia una.


Ma non si sente un cretino questo a scrivere così?
Chi è che un giorno gli ha detto "bravo, scrivi bene" a questo nella sua vita?
Chiunque l'abbia fatto ha creato un mostro.
Che poi, dio santo, la metà delle frasi non vogliono dire nulla, non hanno senso. Sono solo giustapposizioni di parole.
Madonna. Mi vergogno per lui.

Offline NEMICOn.1

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Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4931 il: 02 Set 2021, 08:47 »
Ma non si sente un cretino questo a scrivere così?
Chi è che un giorno gli ha detto "bravo, scrivi bene" a questo nella sua vita?
Chiunque l'abbia fatto ha creato un mostro.
Che poi, dio santo, la metà delle frasi non vogliono dire nulla, non hanno senso. Sono solo giustapposizioni di parole.
Madonna. Mi vergogno per lui.

Che poi ... almeno capisse di calcio, fosse un giornalista sportivo niente di niente .
Lo ricordo a Controcampo , ospite fisso come opinionista ( altro mistero ) e faceva figuracce una dietro all'altra , una volta Luciano Gaucci gli disse che non si capiva nulla quando parlava perché usava tutte queste frasi inutili  :) .
Poi dulcis in fundo, si finge tifoso dei vermi per sbarcare il lunario .
Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4932 il: 02 Set 2021, 08:56 »
Che poi ... almeno capisse di calcio, fosse un giornalista sportivo niente di niente .
Lo ricordo a Controcampo , ospite fisso come opinionista ( altro mistero ) e faceva figuracce una dietro all'altra , una volta Luciano Gaucci gli disse che non si capiva nulla quando parlava perché usava tutte queste frasi inutili  :) .
Poi dulcis in fundo, si finge tifoso dei vermi per sbarcare il lunario .

Io sto soggetto me lo vedo spesso al paese mio. Appena due giorni fa stava presentando il libro dedicato ad un vecchio complesso musicale di qui durante una squalliduccia "festa di fine estate".
Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4933 il: 02 Set 2021, 09:23 »
Che poi ... almeno capisse di calcio, fosse un giornalista sportivo niente di niente .
Lo ricordo a Controcampo , ospite fisso come opinionista ( altro mistero ) e faceva figuracce una dietro all'altra , una volta Luciano Gaucci gli disse che non si capiva nulla quando parlava perché usava tutte queste frasi inutili  :) .
Poi dulcis in fundo, si finge tifoso dei vermi per sbarcare il lunario .
Ebbe un alterco con Plastico, che sembrava stessero per darsele davanti al video, durante la 24 ore per la salvezza della Lazio pre- Calleri.
Da allora ...

Offline arturo

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Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4934 il: 02 Set 2021, 09:51 »
Nel 2010 venne all’Olimpico da nemico, finale di coppa Italia,  minacciando e sbraitando che non voleva giocarla la partita per via dell’inno di ++++++++ sparato a palla prima dell’inizio. Giovedì sera ha preteso che lo stesso inno fosse sparato a palla e cantato dalla gente alla presenza dei giocatori. Pragmatico e lirico.

no Dotto, se scandagli meglio la tua anima rococò vedrai che la risposta giusta la trovi: dicasi ipocrita opportunista.
Invece di vergognarsi a ricordare una cosa così squallida : finale di CI, sede neutrale e gli altoparlanti che sparano l'inno delle merde, lo usa come atto di redenzione di murigno.
Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4935 il: 02 Set 2021, 10:40 »
"L'impronta del gigantosauro."

Chissà se ha mai visto na cacata di un gigantosauro.

Offline cbea

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Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4936 il: 02 Set 2021, 15:01 »
Poco fa ho avuto un ennesimo
scambio di e-mail con l’estensore dell’articolo su gondo (pinci).
Non so se ci fanno o ci sono (essendo di quella squadra probabilmente ci sono)
Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4937 il: 02 Set 2021, 22:48 »
Italia Bulgaria, il commentatore con un lapsus chiama l'Italia  Riomma.
Fankiulo

Offline mazzok

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Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4938 il: 02 Set 2021, 22:51 »
Italia Bulgaria, il commentatore con un lapsus chiama l'Italia  Riomma.
Fankiulo

incredibile eh

Offline hafssol

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Re:Prima romanisti, poi professionisti.
« Risposta #4939 il: 02 Set 2021, 23:23 »
Una roba davvero vergognosa, che se i suoi superiori non fossero riommanisti fracichi come lui dovrebbe costargli il posto, quanto meno di telecronista della nazionale.
Ho seguito la partita molto distrattamente, ma almeno in un altro paio d'occasioni si è sentito in dovere di nominarli, o per qualche ex o per la somiglianza dell'allenatore avversario col principe di Frattocchie. E dire che per buona parte della partita non c'è stato nessun loro giocatore in campo.

 :asrm
 

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