Ne discutevo l'altro giorno con amici romanisti e Laziali ed è finita in rissa (verbale). Perché, ormai, si predica tolleranza e libertà in teoria, ma nella pratica, si discute solo per avere ragione, non per ascoltare opinioni e punti di vista differenti e, poi, magari, rifletterci un po' sopra.
Io penso che pretendere correttezza dagli ultras sia un'utopia. Gli ultras sono scorretti, da sempre. Si rubano gli striscioni, regolano le loro questioni a cinghiate e fanno cori cattivi e scorretti da sempre. E ci vanno dentro tutti, omosessuali compresi. Direi che, nella scorrettezza, c'è, anzi, piena parità di trattamento.
Ovvio, dunque, che lo striscione sia scorretto e da condannare. Perché negarlo o difenderlo o giustificarlo? E' anche molto cattivo. Già nel passato ne furono fatti di molto simili contro Zaniolo, ugualmente condannabili. Ma cosa vi aspettavate dagli ultras? Un comunicato equilibrato? Se uno insultasse la maglia della Lazio (ma vale per tutte le tifoserie) di fronte agli ultras si prenderebbe una fracca di botte. Le botte sono giustificabili? No, ma chi si sorprenderebbe? Qualcuno si aspetterebbe discorsi ragionevoli e strette di mano?
Quindi, per me, la reazione degli ultras è da condannare, ma assolutamente comprensibile (nel senso che è quella tipica degli ultras, non che è da giustificare). Poi si può discutere degli ultras, del loro mondo, dei loro valori, se i loro cori e striscioni siano la causa dei problemi o solo un loro sintomo, ma sono altri discorsi.
Sul cantante vorrei dire che se io fossi al suo posto e venisse uno con la maglia delle merxe a vedermi, probabilmente una battuta la farei anche io. Sapendo che, poi, per conseguenza, dalle merxe non arriveranno solo complimenti, rose e fiori. Tutto sommato, meglio di quelli che in pubblico fanno gli ecumenici e, poi, in privato ti dicono che sei una merxa.