Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore

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Online Ranxerox

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3560 il: 18 Giu 2020, 23:42 »
Ultimamente trigoria e sedi distaccate sono proprio un bell'ambientino... :=))

Offline gigiazzo

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3561 il: 18 Giu 2020, 23:46 »
E questo, ovviamente, spiace.
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3562 il: 18 Giu 2020, 23:47 »
Secondo me, Pallotta resterà per un bel po.
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3563 il: 18 Giu 2020, 23:51 »
Ma in questo che è ormai diventato una specie di seminario di finanza aziendale, c'è qualcuno in grado di spiegarmi quello che per me è un autentico mistero?
Cito dall'articolo di G. D'Ubaldo di oggi (ma è roba che si trova un po' dappertutto):

"Gli uomini di Friedkin ... avevano indicato al magnate texano un’offerta congrua, che partiva dal valore complessivo di 490 milioni, di cui circa 300 rappresentati dal debito, mentre i restanti 190 milioni erano il frutto della stima degli asset della società"

Perché mai il debito si somma al totale degli attivi? Se io ho 190 euro in tasca e un debito di 300, a quanto ammonta il mio patrimonio?

Online guido 59

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3564 il: 19 Giu 2020, 01:48 »
Ma in questo che è ormai diventato una specie di seminario di finanza aziendale, c'è qualcuno in grado di spiegarmi quello che per me è un autentico mistero?
Cito dall'articolo di G. D'Ubaldo di oggi (ma è roba che si trova un po' dappertutto):

"Gli uomini di Friedkin ... avevano indicato al magnate texano un’offerta congrua, che partiva dal valore complessivo di 490 milioni, di cui circa 300 rappresentati dal debito, mentre i restanti 190 milioni erano il frutto della stima degli asset della società"

Perché mai il debito si somma al totale degli attivi? Se io ho 190 euro in tasca e un debito di 300, a quanto ammonta il mio patrimonio?

Ci provo....
tutto nasce quando, in sede di trattativa, da trigoria  uscì la velina (poi ripresa dai media compiacenti) che il valore di una azienda é dato l'Enterprise Value, ossia dalla somma del capitale di rischio (capitale proprio) + capitale di debito (in breve i famosi 300ml), addirittura ci misero dentro i 150ml dell'aum.di cap. che avrebbe fatto Dan.
Questo é uno dei tanti metodi, come spiegò bene il grande Least, per valutare una azienda e, pro domo loro, gli conveniva utilizzarlo, per dimostrare che il valore della asr era cresciuto a dismisura nei 10 anni della loro gestione.
Quindi il valore complessivo lascia il tempo che trova,  quello che conta é quanto cash paga il compratore.
Ti faccio un esempio maccheronico: se io vendo una casa, comprata l'anno scorso con 20 ml cash (cap. proprio) e 80ml di mutuo (debito), la casa in teoria ha un valore complessivo di100ml, ma il compratore sempre 20ml ti paga e si accolla il mutuo.
Spero di essere stato chiaro, i famosi 770ml...575ml...é tutta fuffa per il magico bobolo..
Quando hanno venduto inter milan viola si é sempre parlato del cash scambiato fra le controparti, dell'EV non è mai fregato niente a nessuno.

Offline Tarallo

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3565 il: 19 Giu 2020, 04:41 »
Con Petrachi cercheranno la giusta causa dicendo che negli ultimi due mesi non s'è presentato a lavoro. Non so se fossero seri o faceti visto che negli ultimi due mesi sono pochi quelli che sono andati sul posto classico di lavoro. Ormai non si capisce più quando scherzano e quando diconi sul serio tanto la loro situazione è surreale (e demmerda).
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3566 il: 19 Giu 2020, 07:59 »
Pallotta ordina la sterzata. Baldini resta come “regista”
 
PETRACHI OUT 
LA ROMA A DE SANCTIS (Corriere dello Sport, 19 Giugno 2020)

 
Il ds per ora è «sospeso». Il vice sarà promosso anche senza nomina
 
di Roberto Maida 
ROMA
 
 
Sospeso, come un alunno indisciplinato. La Roma prende le distanze senza più equivoci da Gianluca Petrachi, attraverso un gelido comunicato che compare a metà pomeriggio sul web. E’ la procedura scelta con l’ufficio legale della società per chiudere la brevissima liason con il direttore sportivo: non è licenziamento, non sono dimissioni. Per il momento Petrachi, che ieri mattina era andato a Trigoria e aveva assistito all’allenamento della squadra, non può esercitare le sue funzioni, in attesa di un accordo economico che gli consenta di uscire di scena dignitosamente. L’alternativa è un contenzioso legale, un anno meno una settimana dopo la burrascosa rottura con il Torino. Questo almeno minaccia Petrachi, sulla scorta di un contratto che scade nel 2022. In ogni caso la storia finisce in una maniera singolare: avevate mai sentito parlare di un ds sospeso? 
 
LA TRANSIZIONE. Adesso succede questo: «L’allenatore e la squadra saranno guidati direttamente da Guido Fienga, Ceo del club» scrive la società. Altra anomalia: Fienga dichiaratamente non ha alcuna competenza calcistica e già ricopre la carica di amministratore delegato, oltre che di Ceo. Ma si tratta di un passaggio formale: essendo ancora tesserato per la Roma, Petrachi non potrebbe essere sostituito da un altro direttore sportivo. Le mansioni passano comunque a Morgan De Sanctis, attuale vice ds, sotto la regia attiva e silente di Franco Baldini, che proprio in queste ore sta trattando in Inghilterra tre operazioni importanti: il rinnovo del prestito di Smalling, lo scambio Mkhitaryan-Kluivert con l’Arsenal e l’ingaggio di Pedro, svincolato dal Chelsea, per il quale la Roma aspetta soltanto di reperire liquidità attraverso le cessioni.
 
IL FUTURO. De Sanctis dunque prende il timone a Trigoria, per il momento a tempo determinato. Anche perché la Roma è in vendita. E in questo quadro non ha senso programmare un progetto a lunga scadenza. Ma non è detto che in futuro non possa restare con una qualifica ufficiale e definitiva. Si giocherà le sue possibilità, delegando le tante energie che aveva dedicato al settore giovanile a Bruno Conti, recuperato da Fienga dopo anni di inspiegabile oblio. Per il futuro però prende corpo una clamorosa indiscrezione: il ritorno di Walter Sabatini, oggi felicemente accasato al Bologna. L’ipotesi non ha fondamento con l’attuale proprietà, perché Sabatini ha rotto sia con Pallotta che con Baldini quattro anni fa, dopo essere stato più volte privato della propria autonomia decisionale. Ma c’è chi giura che un contatto con Fienga, in prospettiva dell’eventuale cambio di padrone, ci sia stato. Tanto Sabatini, quanto il vecchio vice Massara (ora ds del Milan) sono candidati plausibili per una Roma rigenerata in toto. Non nell’immediato, quindi, ma più avanti.
 
STRACCI. Intanto l’addio di Petrachi ha fatto piacere a molti giocatori, che non amavano il suo stile e i suoi comportamenti. Lo stesso Fonseca, che lo ha sempre appoggiato pubblicamente, non era più dalla sua parte. Ma di sicuro è una soluzione estrema a cui nessuno nella Roma voleva arrivare in tempi così rapidi, a pochi giorni dalla ripresa del campionato. Il problema è che lo strappo determinato dal messaggio inviato la scorsa settimana a Pallotta era impossibile da accomodare. Petrachi non ha chiesto scusa, anzi ha alimentato nuove tensioni a Trigoria. E così il presidente ha deciso di intervenire, “esonerando” il direttore sportivo. Come al solito Pallotta chiede a Baldini, l’unico uomo di calcio di cui si fida davvero, di ricostruire la Roma.
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3567 il: 19 Giu 2020, 08:00 »
LA SOCIETà - LA CRISI FINANZIARIA
 
Ma ora Fienga deve sperare in Friedkin (Corriere dello Sport, 19 Giugno 2020)
 
ROMA - Il caso Petrachi ha disinnescato per qualche ora il dibattito sul futuro della Roma, che resta essenzialmente appeso al cambio di proprietà: Dan Friedkin, seccato dalle parole pronunciate da Pallotta nel salotto virtuale di casa, rimane il principale candidato all’acquisto del club. Ma ovviamente servirà uno sforzo anche da parte del patron uscente per riavviare una trattativa. Nel frattempo, la banca Goldman Sachs cerca nuovi soggetti potenzialmente interessati.
 
URGENZA. Guido Fienga ha fretta, perché tra dieci giorni dovrà rispondere alle domande dei piccoli azionisti che chiedono di conoscere nel dettaglio i paletti del piano industriale. La sospensione del fair play finanziario decisa dall’Uefa aiuta ma non può risollevare la Roma da una situazione compromessa sotto il profilo economico. Fienga aveva osato, tenendo alti i costi a dispetto del crollo dei ricavi determinato dalla mancata partecipazione alla Champions, perché era convinto dell’ingresso di Friedkin. Ma il Covid e le resistenze di Pallotta hanno complicato il suo lavoro di risanamento, con le conseguenze che abbiamo letto nella recente relazione: 126 milioni di perdite dopo nove mesi di esercizio. 
 
TENTATIVI. In qualità di Ceo, Fienga era stato spregiudicato perché contava sulla quota di aumento di capitale che spettava al nuovo proprietario. I soldi non sono arrivati, spingendo Pallotta a varare un finanziamento bizzarro (26 milioni, che la Roma dovrà restituirgli nel 2021 con l’aggiunta di un interesse di 4) che hanno messo in difficoltà l’attuale gestione. Se non interviene un azionista, da dentro o da fuori, la squadra verrà ridimensionata. Fino a che punto, si capirà in base alla competizione europea a cui parteciperà nella prossima stagione: se fosse ancora l’Europa League, sarebbe molto difficile trattenere i campioni. E i gioielli Zaniolo e Pellegrini non sarebbero in cassaforte, come Petrachi ha raccontato nell’intervista che a conti fatti gli è costata il posto.
 
L’OFFERTA. Friedkin da parte sua non ha smesso di seguire la Roma. E nell’ultima offerta, ritenuta «inaccettabile» da Pallotta, si era detto disposto a versare subito 125 milioni per l’87 per cento del capitale azionario, altri 52 entro i primi 6 mesi, 85 per il successivo aumento di capitale e 13 per rilevare le altre società della galassia. In più si sarebbe accollato ovviamente l’indebitamento della Roma, ormai vicino a quota 300 milioni. Non si aspettava una reazione così dura dal venditore. Ma niente è irrecuperabile, nel risky business. Almeno così spera Fienga.
 
rob.mai. 
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3568 il: 19 Giu 2020, 08:01 »
Il commento
 
Come un gatto sul G.R.A. (Corriere dello Sport, 19 Giugno 2020)

di Ivan Zazzaroni
 
 
La Roma non conosceva Petrachi e Petrachi non conosceva questa Roma. Ho conservato un messaggio che gli inviai il 12 luglio scorso - era responsabile dell’area tecnica da poche settimane -, un sms quasi profetico: «Gianluca, sei entrato in un mondo che ha divorato Sabatini, Monchi e altri. Un mondo che presto conoscerai meglio, nel quale ogni elemento difende la propria posizione». La mia era una risposta e alimentò un lungo scambio di battute: per rispetto e urgenza di correttezza, non è il caso che divulghi il resto. 
Petrachi mi rimproverava di aver scritto cose inesatte sull’influenza e sul peso “politico” di Franco Baldini nella Roma, le sue frasi erano un mix di affettuosità e “inviti”: rivendicava con la consueta, energica eleganza la titolarità delle scelte di mercato sottolineando un’improbabile autonomia. Improbabile poiché nella Roma di Pallotta l’autonomia ha una scadenza determinata dai risultati tecnici ed economici.
Gianluca Petrachi ha 51 anni, è un salentino severo e fin troppo diretto, da sempre amico di altri due leccesi, Antonio Conte e Daniele Faggiano: ha fatto ottime cose al Toro, ma la decima e ultima stagione l’ha vissuta da separato in casa in aperto contrasto col presidente Cairo.
Da mesi i giornali parlavano di freddezza nei rapporti tra lui e la Roma anticipando la possibile rottura che è avvenuta ieri attraverso la sua sospensione e la conseguente promozione di Morgan De Sanctis. Guido Fienga ha voluto interrompere bruscamente il circuito delle incomprensioni. Due le gocce che avrebbero fatto traboccare un vaso fin troppo colmo: l’inspiegabile assenza di Petrachi nel periodo del lockdown e il famoso sms offensivo inviato a Pallotta.
La Roma riassume in sé tutti i caratteri della politica: ha un governo e un’opposizione e, a seconda dei momenti, dei risultati e dell’umore del presidente, le parti si scambiano i ruoli: l’opposizione sale al governo e il governo scende all’opposizione. Quasi impossibile trovare una continuità accettabile nelle posizioni intermedie: il solo Sabatini ci riuscì, pur subendo attacchi mediatici di ogni genere, e sempre grazie ai risultati. Alla fine, anche su di lui, calò la mannaia bostoniana.
Quale futuro si prospetta ora per la Roma? Il sogno, coltivato anche da alcuni interni, è un nuovo, radicale, stimolante inizio con Dan Friedkin. Se la società dovesse invece rimanere ostaggio di Pallotta, apriti cielo: mi viene in mente la frase pronunciata da Michael Douglas “Gordon Gekko” in “Wall Streeet”: «greed is good», l’avidità è giusta. La battuta si adatta perfettamente a Pallotta, ma trascina nell’abisso la Roma a cui non serve un presidente che, guardando solo alle proprie tasche, è disposto a sacrificare il futuro della squadra negandole il sostegno finanziario e il talento per sopravvivere.
Alla Roma Petrachi è durato un anno meno una settimana. Come un gatto sul G.R.A.. L’aggiungo al voluminoso album di famiglia che raccoglie personaggi illustri e meschini, i cui nomi sono spesso accompagnati da giudizi amorosi e severissimi degni d’apparire appesi al collo del romanissimo Pasquino in via del Governo Vecchio. Profetico, Vincenzo Cerami scrisse la sua Pasquinata adattabile alla Maggica: «Povera Roma mia de travertino/te sei vestita tutta de cartone/pe’ fatte rimira’ da ‘n imbianchino/venuto da padrone!».
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3569 il: 19 Giu 2020, 08:02 »
Decide Pallotta

Roma senza pace: sospeso Petrachi. Ma «ballano» due milioni (Corriere della Sera, 19 Giugno 2020)


Passa la linea dura di James Pallotta: Gianluca Petrachi «è stato sospeso dalle sue mansioni di direttore sportivo con effetto immediato». È la fine del rapporto con la Roma e l’inizio di una battaglia senza esclusione di colpi sul contratto che lo lega fino al 2022. «Ballano» due milioni di euro netti e Petrachi, almeno per ora, non accetta transazioni. Così come non ha accettato il consiglio di chiedere scusa a Pallotta per il messaggio di lamentele (eufemismo) mandato nei giorni scorsi al presidente. Semmai le scuse voleva riceverle. Impossibile continuare così, il punto di riferimento «per calciatori e allenatori» sarà il ceo Guido Fienga. Aumentano i compiti di Morgan De Sanctis, ma non sarà promosso. In attesa di Friedkin o altri non si può ampliare un organigramma già elefantiaco.






Petrachi sospeso: è guerra sul contratto (Corriere della Sera ed. Roma, 19 Giugno 2020)

Pugno duro della Roma, squadra e allenatore «saranno guidati direttamente da Guido Fienga»


L’ex d.s. è però legato fino al 2022 ma ballano due milioni di euro: aumentano i compiti di De Sanctis
«L’AS Roma comunica che Gianluca Petrachi è stato sospeso dalle sue mansioni di direttore sportivo con effetto immediato. L’allenatore e la squadra saranno guidati direttamente da Guido Fienga, Ceo del club». Tre righe di comunicato per anticipare la fine annunciata di un amore mai nato, quello tra la Roma e Gianluca Petrachi. Il rapporto tra il dirigente strappato circa dodici mesi fa al Torino e la società giallorossa è sospeso, anticamera di un divorzio che rischia di finire a carte bollate nelle aule di un tribunale. Una scelta che la società ha voluto fare anche per dare un segnale a squadra e tecnico, che negli ultimi tempi erano andati in contrasto con Petrachi a causa delle sue uscite poco felici e delle sue intromissioni nella sfera tecnica (come il blitz nello spogliatoio durante l’intervallo di Sassuolo-Eoma) e non solo. Petrachi è un dirigente vecchio stampo, abituato ad accentrare varie competenze e responsabilità e per questo la scelta della Roma di prenderlo, oggi, appare ancora di più incomprensibile. Negli ultimi tempi era entrato in conflitto anche con Ed Lippie, supervisore dei preparatori atletici della squadra, ma soprattutto occhi e orecchie di James Pallotta a Trigoria. Mettendo insieme tutte le componenti di questo puzzle, la società ha deciso di sospendere l’ormai ex direttore sportivo, che negli ultimi giorni non ha fatto quel passo indietro che il presidente si aspettava. Resta da capire se nel frattempo sarà retribuito, argomento non secondario visto che il suo contratto scade nel 2022 e ballano un paio di milioni di euro, cifra che la Roma di oggi non può permettersi di «regalare» a nessuno. La soluzione più probabile è che la società giallorossa sarà costretta a versare una ricca buonuscita per rescindere il contratto. Eliminato Petrachi, almeno metaforicamente, la Roma sarà governata dal trio Fienga- Baldini-De Sanctis. Il primo è sempre più dirigente di riferimento per Pallotta e punto di riferimento per la squadra; il secondo è il suo consigliere personale e sta portando avanti operazioni di mercato soprattutto con l’Inghilterra, dove la Roma ha in ballo i riscatti di Smalling e Mkhitaryan; il terzo dovrà provare a fare quello che non è riuscito a Petrachi. In due concetti: creare un clima migliore a Trigoria e vendere qualche esubero. De Sanctis non è stato nominato direttore sportivo perché c’è la volontà di non appesantire ulteriormente un organigramma già enorme, in vista di una possibile riapertura della trattativa per la cessione della società a Dan Friedkin o per nuovi, possibili, investitori. De Sanctis è uomo squadra, ha un ottimo rapporto con i calciatori e con Fonseca, «frequenta» già lo spogliatoio ma sa quali sono i limiti da non superare. Continuerà a lavorare al mercato della Roma e aumenteranno i suoi compiti all’interno del club, ma cambierà il suo punto di riferimento: non sarà più Petrachi ma saranno Fienga e Baldini. A loro il compito di salvare una stagione che, giorno dopo giorno, accumula problemi quando si dovrebbe pensare solo al campo.
Gianluca Piacentini
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3570 il: 19 Giu 2020, 08:03 »
La sospensione del ds

Petrachi-Roma, è rottura. L’ombra di Baldini sul mercato (La Repubblica, 19 Giugno 2020)


ROMA — Ora la rottura è definitiva. La Roma ha sospeso il direttore sportivo Gianluca Petrachi, apice di una tensione germogliata durante il lockdown e materializzata, al ritorno del dirigente a Trigoria, con un’intervista molto poco gradita ai giocatori e un sms carico di rancore nei confronti del presidente James Pallotta. La decisione di sospenderlo è figlia di quel messaggio inviato dal ds: il ceo Guido Fienga ha provato una mediazione impossibile, Petrachi ha rifiutato di dimettersi e anzi adesso è pronto a dare battaglia, denunciando il club per mobbing. Si sarebbe già informato anche con un legale che gli avrebbe consigliato di seguire questa strada, in quanto gli sarebbe stato reso impossibile lavorare: chiederà quindi di essere reintegrato a tutti gli effetti. Per il momento le sue competenze sono state assorbite proprio da Fienga, dirigente più alto in grado (se non unico). Ma dietro di lui continuerà ad operare Franco Baldini, consulente sempre più presente nelle strategie di mercato della Roma: ha in pugno l’acquisto di Pedro a costo zero (3 milioni annui) e tratta lo scambio tra Kluivert e Mkhitaryan con l’Arsenal. Pallotta invece aspetta offerte per vendere il club: Friedkin non si è ancora arreso ed è tornato a far sapere di essere ancora interessato.
— giu.car. e m.pi.


Friedkin insiste. Ecco l’offerta inviata a Pallotta (La Repubblica ed. Roma, 19 Giugno 2020)

Dal texano subito 125 milioni, altri 52 in 6 mesi e liquidità per il bilancio. Altri gruppi interessati

di Matteo Pinci


Mentre la Roma esplode nell’ennesima questione con il caso Petrachi, tra chi aspetta novità c’è un osservatore decisamente interessato. Dan Friedkin non si è arreso all’idea di rinunciare all’acquisto della società giallorossa. Anzi, il magnate texano ha da qualche ora fatto arrivare segnali chiari: l’interesse è ancora vivo. In fondo, non è passato molto da quell’offerta da 575 milioni complessivi per rilevare il club. Offerta che Pallotta ha scartato, spiegando recentemente la scelta: « Un accordo del genere non funziona con il seller financing - ha detto, lasciando intendere che di fatto Friedkin avesse chiesto a Pallotta di fargli da « mutuante nell’operazione » . E poi, di aver ridotto la somma per l’acquisto aumentando quella per ristrutturare il club: « Se voglio comprare una casa non mi aspetto che il venditore riduca il prezzo richiesto inizialmente per coprire i costi di tutte le ristrutturazioni che ho in mente».
In realtà, la proposta di acquisto non era certo al ribasso, né eccessivamente diluita nel tempo. Anzi. Questa l’ultima proposta partita dal Friedkin Group all’indirizzo di Pallotta: un all- in da chiavi in mano, per come la vedeva il texano: 125 milioni da versare al closing, più altri 52 nei prossimi 6 mesi. A cui aggiungere ovviamente i 300 milioni di copertura del debito, ma soprattutto 85 milioni che il gruppo acquirente avrebbe investito entro il 31 dicembre nella squadra di calcio, per coprire perdite e acquistare giocatori.
Insomma, il seller financing che Pallotta avrebbe dovuto accettare sarebbe stato coperto entro sei mesi. Voci ricorrenti parlano di altri due gruppi che avrebbero mostrato interesse per la Roma. Ma la situazione del club non permette attese lunghe: e le condizioni proposte da Friedkin restano ancora sul tavolo.
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3571 il: 19 Giu 2020, 08:04 »
ROMA, PETRACHI ORA È FUORI (Il Messaggero, 19 Giugno 2020)

Non è servita la mediazione dell’ad Fienga: il ds ha cercato lo scontro con Pallotta, che ha deciso di rimuoverlo dall’incarico. Il dirigente è stato sospeso e ora pensa alla causa per mobbing. Il mercato affidato a De Sanctis con la supervisione di Baldini

IL CASO

ROMA Di fatto è la logica ed inevitabile conseguenza di quanto accaduto negli ultimi 10 giorni. Nonostante questo, la sospensione di Petrachi - annunciata ieri pomeriggio dal club con un tweet - rimane un fatto inedito e clamoroso: «Gianluca Petrachi è stato sospeso dalle sue mansioni di Direttore Sportivo con effetto immediato. L'allenatore e la squadra saranno guidati direttamente da Guido Fienga, Ceo del club». Sospensione e non licenziamento. Il motivo vien da sé. Malgrado i rapporti tra le parti siano azzerati, licenziare avrebbe annullato anche la più remota possibilità di arrivare ad una transazione economica. Che la Roma invece continua a cercare, non essendo disposta a garantire 1,2 milioni a stagione sino al 2022. E che il dirigente salentino (che ha già declinato una buonuscita offertagli lunedì) rifiuta, pronto ad adire le vie legali con una causa di lavoro per mobbing (del resto anche la società non ha ancora accantonato l'idea del licenziamento per giusta causa). Con Petrachi, salta' il quarto direttore sportivo in 9 anni dopo Sabatini, Massara e Monchi. Ora il referente della squadra e di Fonseca - come scritto nel comunicato apparso sui canali social del club giallorosso - sarà sempre di più Fienga, anche se nei prossimi giorni ci sarà l'investitura formale di Morgan De Sanctis come nuovo ds. L'ex portiere (che ricopre attualmente il ruolo di responsabile giovanile dell'Under 17, Under 18 e Primavera) ed è munito di regolare patentino per operare come direttore sportivo) lavorerà con la supervisione di Baldini, il consigliere personale di Pallotta, che paradossalmente in estate aveva consigliato la carica di Petrachi (costata tra l'altro il sacrificio dei due Primavera Bucri e Greco e i rapporti ridotti al minimo con il Torino di Cairo). Da non escludere che questa promozione possa anche ridisegnare qualcosa nel settore giovanile con Bruno Conti (affiancato da D'Andrea) che vedrà esteso il suo raggio d'azione sino all'Under 18.

IL PESO DI FRANCO
Intanto nello staff entra il figlio Andrea, che il prossimo anno guiderà una delle squadre del settore giovanile. Domino di cariche che rilancia la figura di Baldini. In realtà - nonostante all'interno di Trigoria ci sia sempre stata la corsa a sminuire la sua incidenza, etichettandolo come mero consigliere del presidente' - già dalla conferenza di presentazione di Petrachi, si era capito che Franco continuava a pesare molto di più nelle strategie del club: «Sono stato contattato da Baldini» (che in passato aveva già indicato Sabatini e Monchi). E nonostante la volontà del dirigente salentino di mostrare al mondo la sua autonomia («Con Franco sono stato chiaro, così come lo sono stato con Pallotta: io non transigo su un discorso di scelte. La società mi deve dire possiamo o non possiamo fare questa spesa, ma sul discorso squisitamente tecnico sono io a prendere le decisioni») l'indipendenza è durata poco. Già nella sessione estiva Mkhitaryan era farina del sacco dell'ex ds dell'era Franco Sensi. Tuttavia a differenza di quanto accaduto in passato, stavolta Petrachi ha fatto quasi tutto da solo per arrivare a questa frattura insanabile. Atteggiamenti al limite, dialettica modesta, gaffes in serie, mercato in uscita molto deludente, rifiuto di chiedere scusa al presidente dopo l'invio dell'sms galeotto, irruenza eccessiva nei rapporti con squadra, allenatore e dipendenti che alla fine ha pagato. Ora bisognerà capire quanto la Roma dovrà pagare lui. Ma questa è un'altra storia che rischia seriamente di finire davanti ad un tribunale del lavoro con una causa per mobbing.
Stefano Carina
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3572 il: 19 Giu 2020, 08:11 »
La Roma riparte, Petrachi no

FIENGA E IL FUTURO «IL D.S. SOSPESO? ERA INEVITABILE, MA LE AMBIZIONI NON CAMBIANO» (Gazzetta dello Sport, 19 Giugno 2020)

«Obiettivi chiari, entrare in Champions vincere l’Europa League e trattenere i migliori con un progetto all’altezza»

di Massimo Cecchini -ROMA


Fienga, campionato alle porte. Partiamo dal post-Covid o dal caso Petrachi?
«Cominciamo col dire che siamo molto contenti di come società e squadra hanno affrontato una pandemia totalmente imprevedibile. È stata dimostrata massima maturità da un gruppo di uomini veri. Fonseca, i calciatori e lo staff tecnico sono stati molto uniti, allenandosi e confrontandosi costantemente per mantenere un livello fisico adeguato a una ripresa che per molto tempo è stata incerta. E io sono grato a tutti loro per il supporto dato alla società nell’affrontare l’emergenza, e mi riferisco non solo alla professionalità e alle iniziative di solidarietà, ma anche a risvolti pratici importanti per il club (il taglio e la spalmatura egli stipendi, ndr). Siamo sempre stati favorevoli alla ripresa, unica via per tornare alla normalità, anche se senza il pubblico non potrà mai essere la stessa cosa, soprattutto per chi ha come la Roma ha nei suoi tifosi straordinari il 12° uomo in campo. Abbiamo fatto il necessario per riprendere con la massima attenzione agli standard di sicurezza, per proteggere i giocatori e le loro famiglie».

Proprio alla luce di questa unione la sospensione del ds a pochi giorni dal ritorno in campo sembra un autogol: quasi a volersi far male da soli. Cosa è successo?
«Non crediamo che la Roma si stia facendo male. Proseguiamo convinti nel nostro progetto di crescita e ci affidiamo agli uomini che sappiano interpretarlo. Avremmo voluto evitare la decisione di sospendere il d.s., ma evidentemente è stata inevitabile, essendosi rotto un rapporto fiduciario, che è la base di una relazione. Ma la concentrazione di club e squadra resta massima, in vista del campionato e della Europa League».

I social però ribollono. C’è chi pensa che la separazione dal ds sia dovuta a un ridimensionamento delle ambizioni.
«Innanzitutto ci tengo a dire che il progetto Roma non prevede ridimensionamenti, prescinde dai singoli e va avanti sulle stesse traiettorie che abbiamo sempre illustrato. Non cambia di una virgola l’intenzione di far salire di livello società e squadra con elementi all’altezza per far stare la Roma lì dove merita: ai vertici del calcio italiano e protagonista in Europa. Petrachi ha partecipato allo sviluppo di questo progetto, ma è stato evidente, specie nelle ultime esternazioni pubbliche e private, un disallineamento nella sua percezione dei ruoli e nel rapporto con i vertici della società. In ogni caso, il disallineamento non riguarda assolutamente temi di mercato».

I modi bruschi e le uscite a vuoto mediatiche del d.s. sono ormai note, ma non si poteva proprio temporeggiare?
«Mi creda, avremmo preferito evitare una scelta del genere a una settimana ad una ripresa della stagione, soprattutto considerando la fatica che abbiamo fatto per riprendere. Evidentemente non è stato possibile».

Voltiamo pagina: la trattativa con Friedkin è ancora aperta?
«Il tema della cessione del club è un discorso che riguarda la proprietà che fa le sue valutazioni. Ma è assolutamente chiaro il compito del management che guida il club: portare la Roma sempre più in alto con un percorso di sviluppo che consenta a tutti i giocatori, dai giovani talenti ai campioni più esperti, di soddisfare le loro legittime ambizioni di giocare qualsiasi competizione sempre con la possibilità di vincerla. L’eventuale cambio della proprietà non ha alcun impatto sulla strategia e sulle modalità di gestione del club».

A volte i nomi dei giocatori giallorossi vengono associati ad altri club come se la Roma fosse un supermercato...
«Io credo che già la scorsa estate la Roma ha dimostrato di non essere un supermercato, come molti la descrivevano o la consideravano. Il nostro obiettivo è quello di trattenere i giocatori migliori e sinergici ai nostri piani di crescita, offrendogli un progetto dove possano realizzare le ambizioni che nutrono. E posso assicurare che, dall’allenatore a i calciatori, il senso di appartenenza al progetto è veramente forte. In ogni caso, parlare di mercato quando ci sono 12 partite e l’Europa League da giocate è prematuro. Puntiamo a conseguire gli obiettivi e trattenere i giocatori che dimostreranno il loro valore. Il mercato ora è legato solo a completare alcune cessioni già impostate. Vogliamo entrare in Champions e vincere l’Europa League. Pensiamo solo a questo».

Quindi Pellegrini e Zaniolo restano?
«La risposta è nei concetti che le ho spiegato. Far trovare qui a Nicolò e Lorenzo, riscontro alle loro ambizioni. Questo è il modo più corretto di motivare i nostri giocatori e fargli vedere il futuro sempre nella Roma».

Fienga lei ha tante deleghe, questa è la sua Roma?
«Non credo che la Roma debba identificarsi in qualcuno. Questa non è la Roma di Fonseca, di Fienga di un giocatore o di un ds. E’ semplicemente la Roma. C’è un interesse superiore: questo deve essere chiaro a chiunque lavori nella Roma».

Nell’era Pallotta non ci sono stati trofei, ma se andasse via, il bilancio sarebbe così negativo come pare a tanti tifosi?
«Se penso da dove siamo partiti e che cosa è oggi la Roma, non è giusto sia considerato negativo. L’anno scorso abbiamo fatto autocritica per alcuni errori e abbiamo lavorato tantissimo per porvi rimedio. Vi assicuro che la frustrazione di non aver conseguito successi è grande, e non la sentiamo compensata dalla crescita della società in moltissimi aspetti. In ogni caso ritengo che quello fatto sia stato un buon lavoro, che ha posto le basi per una ulteriore crescita futura. L’auspicio è che, presto, arrivino anche i trofei».
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3573 il: 19 Giu 2020, 08:15 »
I MOTIVI DELLO STOPO

Personalismi, gaffe, esibizioni muscolari: il club ha detto basta (Gazzetta dello Sport, 19 Giugno 2020)

di ma. cec.-ROMA


Provando a definire con una sola parola il sentimento che si respira nella Roma in questi giorni, verrebbe fuori questa: stupore. Nessuno cerca alibi,ma a tutti sembra incredibile come un anno fa il club si sia battuto strenuamente per legarsi - con un contratto triennale da oltre un milione a stagione – con Gianluca Petrachi. Intendiamoci, il ruolo di d.s. in senso stretto è stato ricoperto senza disdoro. Ma la Roma è qualcosa di più, ovvero una «media company» con alte esigenze comunicazionali, per le quali il d.s. non è parso adeguato.
Causa per mobbing
Eppure non è stato solo questo a portare allo scontro, con possibili strascichi, visto che si dice come Petrachi voglia fare causa per mobbing. A portare alla dissoluzione del rapporto, infatti, è stato il puntiglio che il d.s. avrebbe mostrato anche negli ultimi giorni, quando gli è stato chiesto di scusarsi col presidente Pallotta – a cui giovedì aveva fatto inviare (non conoscendo l’inglese) un messaggio definito irriguardoso. Ma il dirigente non ha raccolto l’invito, dicendo anzi che era a lui che avrebbero dovuto fare le scuse. Il«casus belli»? Piccolo da far sorridere: Pallotta aveva citato Fienga e Zubiria ma non il d.s. nel giorno dell’anniversario della firma di Fonseca , cosa peraltro non vera, perché – essendo stati estrapolate frasi da una intervista più lunga – le citazioni c’erano, ma in quel momento non erano pertinenti con l’evento. Da quel momento i tentativi di mediazione di Fienga sono stati inutili, perché l’ego del direttore («la mia squadra, il mio allenatore»)– mai scalfito dal «noi» - non si è sgonfiato. Dai metodi del preparatore Lippi e al mancato appoggio del club, le rimostranze del salentino sono state tante, ma quella di base in fondo era una: «Non posso fare il Petrachi», come se fosse una categoria dello spirito.
Le tante gaffe
In realtà, a volte lo aveva fatto in modo che la Roma ha giudicato eccessivo. Se erano parse rischiose l’apparizione a fianco di Fienga nel viaggio per conoscere Fonseca (era sotto contratto col Torino) e le parole dure su Dzeko nel giorno dell’insediamento (il bosniaco voleva rispondere,ma fu placato), i meriti che si era attribuito proprio nella trattativa sul rinnovo di Dzeko in tempi «sbagliati», aveva portato a una indagine federale non gradita. Poi, lo stile non oxfordiano lo ha tradito altre volte, soprattutto nel giorno in cui definì il calcio «uno sport non per signorine» quando invece la Roma mira a diventare uno dei top club nel femminile. Gli risposero il ministro Spadafora e la c.t. Bertolini, e non fu una bella figura, tanto da costargli lo stop ai post-partita. Non basta. Non sono piaciuti neppure i modi rudi utilizzati a Trigoria, tollerati finché non hanno invaso la sfera di Fonseca. L’irruzione nello spogliatoio durante l’intervallo della partita col Sassuolo ha ghiacciato i rapporti con allenatore e squadra che certo - dopo la sparizione durante il lockdown (stigmatizzata) - non sono migliorati successivamente. L’incauta intervista tv incui criticava la concentrazione della squadra, infatti, è stato il penultimo anello di una catena troppo pesante da sostenere. Perché quando nel mirino di Petrachi è entrato Pallotta, il tempo dei saluti è arrivato. Senza rimpianti. E, forse, con una buonuscita.

Offline Slasher89

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3574 il: 19 Giu 2020, 08:19 »
Ma è fantastico.

FRIDDEGHI INSISTE, ECCO L'ULTIMA OFFERTA!!

E dentro c'è scritta l'offerta dello scorso mese.

È meglio di una telenovela.

Offline tommasino

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3575 il: 19 Giu 2020, 08:21 »
La Roma riparte, Petrachi no

FIENGA E IL FUTURO «IL D.S. SOSPESO? ERA INEVITABILE, MA LE AMBIZIONI NON CAMBIANO» (Gazzetta dello Sport, 19 Giugno 2020)[/. L’auspicio è che, presto, arrivino anche i trofei».
È proprio insensibile questo fienga (ma poi che casso di nome è fienga?), ha già rimosso il prestigioso bonsai!

Offline Tarallo

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3576 il: 19 Giu 2020, 08:27 »
(ma poi che casso di nome è fienga?)

chi l'ha in culo se lo tenga?
Non so, la butto la'.

Offline mazzok

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3577 il: 19 Giu 2020, 08:46 »
Ma è fantastico.

FRIDDEGHI INSISTE, ECCO L'ULTIMA OFFERTA!!

E dentro c'è scritta l'offerta dello scorso mese.

È meglio di una telenovela.

Per come la raccontano ci si dovrebbe immaginare un friedkin corrucciato che non si da pace perché non riesce a mettere le mani sull'oggetto del proprio desiderio e dall'altra parte un pallotta serafico, quasi indifferente alle avances del texano. Peccato che basti applicare solo un pizzico di razionalità per far si che la situazione si ribalti.
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3578 il: 19 Giu 2020, 08:47 »
Media company.

Online giggio

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3579 il: 19 Giu 2020, 08:48 »
media company è meraviglioso
 

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