A mio avviso gli aspetti da analizzare sono diversi. Due cose però vorrei premetterle: (i) mi sembra ancora presto per le valutazioni (e non solo quelle sul mercato); (ii) mi sembra che molti degli ultimi giudizi siano dettati soprattutto dalla delusione sul nostro mercato (anche qui, io aspetterei il 5 ottobre)
Fintantoché questo thread resta aperto
ne approfitto per dirvi la mia su alcuni dei punti sollevati.
1 – La sostenibilità aziendale e il ridimensionamentoSe vogliamo misurare in termini economici la qualità di una squadra, allora il monte ingaggi è il dato che fa al caso nostro. Per molti anni, con Jim, il monte ingaggi della cloaca era sproporzionato rispetto ai ricavi. Ciò gli consentiva di arrivare cifre elevatissime.
La scorsa stagione, per fare un esempio, il loro monte ingaggi era quasi il doppio di quello nostro. Al fine della sostenibilità aziendale, il monte ingaggi deve essere proporzionato (e inferiore) ai ricavi ordinari (cosa che, ripeto, non accadeva con Jim).
A me pare che quest’anno stia succedendo esattamente questo: le cloache abbassano il loro monte ingaggi e la Lazio innalza il suo monte ingaggi. Mi pare una bella notizia.
È possibile che sia solo un’illusione e che al 5 ottobre ci troveremo con la cloaca che non ha abbassato il proprio monte ingaggi? Sì, ma solo se Dan sarà così smart da aumentare i ricavi, di molto e al volo, ad esempio attraverso un succoso contratto di sponsorizzazione (che peraltro potremmo cercare anche noi, ora che siamo in CL). In ogni caso, per loro il periodo delle gozzoviglie al di sopra delle proprie possibilità è finito.
2 – Gli investimenti e i finanziamentiNon sta scritto da nessuna parte che un’impresa che si sta risanando non debba fare investimenti, anzi. Un’impresa che investe poco è un’impresa che cresce poco, ne abbiamo parlato tantissimo nel thread sul bilancio della Lazio.
L’operazione su Kumbulla è a mio avviso molto intelligente perché consente di inserire in rosa un calciatore di prospettiva, con ingaggio contenuto (e quindi economicamente sostenibile, vedi punto sopra), attraverso un pagamento molto dilazionato (e quindi finanziariamente maggiormente sostenibile) e con una formula (quella del prestito) a impatto quasi nullo sui famigerati indici di controllo della Covisoc che, secondo alcuni, stanno bloccando il nostro mercato in entrata.
Come trovano le risorse per pagarlo lo vedremo al massimo entro un anno. Di ipotesi se ne possono fare tantissime. Aumento di capitale? Socio di minoranza e aumento di capitale? Aumento di capitale e ulteriore indebitamento finanziario? Contratto di sponsorizzazione? Cessione di calciatori? Rivendita lampo?
Non possiamo neanche escludere infatti che tra uno/due anni il valore del cartellino sia aumentato e possano persino decidere di cederlo subito (à la Alisson, acquistato a 8 milioni e venduto dopo due anni a 60) per finanziare la crescita della squadra.
È innegabile che la Lazio sugli investimenti in calciatori e sul loro finanziamento abbia (purtroppo, secondo me) un tipo di approccio molto diverso. Così come è innegabile che a Lotito non piaccia la formula del prestito. E questo ciò che a me rode davvero, non che la cloaca abbia preso Kumbulla… sticazzi de Kumbulla (ma, di nuovo, per questi aspetti rimando al thread sul bilancio).
3 – I principi economici e il bilancioNon sono d’accordo con Sonni Boi (che ringrazio per la stima, ricambiata) sul fatto che non abbia senso analizzare i bilanci della cloaca come se fossero quelli di una società normale.
Come una società normale, infatti, inquelli hanno chiuso i bilanci in perdita quando i costi erano superiori ai ricavi. E siccome non sono i figli dell’oca bianca, hanno dovuto ripianare le perdite versando in totale circa 300 milioni di aumento di capitale in pochi anni (per confronto: la Lazio non ne ha mai dovuti fare, in 17 anni). Inoltre, la loro bulimia finanziaria gli costa quasi 15 milioni di interessi ogni anno.
Per un imprenditore che da un investimento si aspetta un ritorno, ricapitalizzare per ripianare perdite non è una bella cosa, e comunque non può durare all’infinito. Infatti Jim a un certo punto ha chiuso i rubinetti e inquelli, come qualsiasi società in dissesto, hanno fatto grossi passi avanti verso il botto. Fino al takover (a prezzo di saldo) da parte di Dan, che li ha salvati.
Da quello che si è visto finora, Dan tratta la cloaca come un investimento. Dubito che abbia in mente di buttare i suoi soldi come ha fatto Jim (che ricordiamolo, esce con le ossa rotte dall’avventura a Trigoria). E l’unico modo per non buttare i soldi è mantenere la società in equilibrio, sia economico sia finanziario.
Non solo. C’è anche un secondo fattore importante da considerare per uno che investe, un fattore che funge da deterrente verso continui aumenti di capitale. Sto parlando del rendimento dell’investimento: più capitale immesso nel tempo significa, a parità di altre condizioni, un rendimento minore.
Volendo, il fatto che il bilancio conti per Friedkin potremmo pure dimostrarlo. Segue dimostrazione per assurdo
. Cominciamo dalla negazione della tesi "il bilancio conta" e assumiamo che il bilancio non conti per Dan. Quindi Dan se ne frega dei principi economici e tratta la cloaca come un vanity asset invece che come un investimento, rifinanziandola con aumenti di capitale all’infinito. Allora non parleremmo di Dan Friedkin ma di Jeff Bezos!
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