LA SOCIETà UN FUTURO NEBULOSO
Adesso chi vuole la Roma? Le banche sono al lavoro (Corriere dello Sport, 15 Maggio 2020)
Pallotta ha incaricato il solito istituto di cercare acquirenti ma la crisi rallenta le offerte
di Roberto Maida
ROMA
Le voci si accavallano, tra possibili acquirenti e inevitabili smentite. Sarà così per un pezzo, visto che la Roma è ufficialmente in vendita e il principale pretendente, Dan Friedkin, si è defilato. Se momentaneamente o definitivamente lo scopriremo dopo l’estate, quando le prospettive di rilancio dell’economia mondiale avranno stabilito la loro credibile roadmap. Ma allo stato attuale, Pallotta ha dato mandato alla banca d’affari Goldman Sachs di cercare un nuovo acquirente. E di farlo alla svelta, se possibile, perché ogni giorno che passa è un giorno in perdita per la sua società: dopo la semestrale a -87 milioni il Ceo designato dal padrone, Guido Fienga, sta studiando ogni strategia contabile per limitare il rosso di bilancio che andrà approvato dopo il 30 giugno.
WWW. La tagliola di fine esercizio finanziario, che rappresenta una scadenza ineludibile, sarà indicativa anche per eventuali investitori, Friedkin in testa. Nel caso la trattativa andrebbe ricostruita ex novo, dal momento che lo scenario è stato stravolto dalla pandemia. L’accordo di dicembre è stato superato dai fatti, provocando una svalutazione del bene che i legali dell’acquirente hanno stimato di almeno il 30 per cento. Significa che dai 710 milioni, inclusi i debiti che ora sono attestati a quota 264, bisogna scendere sotto i 500 per poter ragionare. Ma Pallotta, con il lungo codazzo di partner coinvolti nel business, vendendo a quella cifra non rientrerebbe nemmeno delle spese sostenute. Da qui la fretta nel reperire altri finanziatori: se non ardimentosi scalatori delle quote di maggioranza, almeno soci che possano immettere liquidità. La mancanza di denaro contante da reinvestire è uno dei grandi problemi della Roma di Fienga e Petrachi. Non si tratta più solo di plusvalenze. Servono capitali anche per continuare a pagare gli stipendi, come Pallotta ha fatto brillantemente fino a febbraio. Fino a giugno non ci sono controindicazioni, perché i giocatori e lo staff tecnico hanno accettato di spalmare aprile, maggio e giugno sui prossimi bilanci. Ma in estate occorrerà una nuova iniezione di fondi, già prevista nell’aumento di capitale, che aiuti l’azienda a sostenersi.
IRRITAZIONE. Pallotta intanto sta accogliendo con irritazione le indiscrezioni su possibili manifestazioni d’interesse, che pure dovrebbero gratificarlo. E’ una fase nella quale preferisce evitare il proliferare di rumours che possono turbare il mercato quando ancora non sono concreti. Ciò che va però sottolineato è la ripresa attività di Goldman Sachs, che ha proposto l’investimento Roma con la sua dettagliata brochure promozionale a molti gruppi imprenditoriali, negli States e non solo. Dal Medio Oriente, tra Arabia Saudita e Qatar, sono arrivati segnali di curiosità. Il resto è tutto da stabilire. Come Friedkin ha smesso di ritenersi vincolato alla Roma, la Roma sta guardando a un mondo che vada oltre Friedkin. Fa parte delle regole del gioco.
