Pallotta, Friedkin e York: tendenza Nba (Gazzetta dello Sport, 25 Maggio 2020)
Il basket unisce il presidente della Roma, il magnate e il fondo interessato allo stadio
di Massimo Cecchini -ROMA
Tum, tum, tum. La palla a spicchi rimbalza sul parquet ed è pronta a raccontare sogni. Sì, perché persino tra i titani della Nba una squadra che schierasse insieme Giannis Antetokounmpo, James Harden e Kemba Walker (e non solo) potrebbe far lievitare le ambizioni in modo esponenziale, creando già un abbozzo di team «all star» che sarebbe bello declinare nel calcio. Possibile? La sorpresa è che per certi versi, in modo più o meno virtuale, la Roma lo sta già facendo, preparandosi ad avere connotati sempre più a stesse e strisce. Anzi, quasi in stile Nba.
Da Pallotta a York
Pensateci. James Pallotta è tra gli azionisti dei Boston Celtics, la franchigia più vincente della storia del basket statunitense, che adesso annovera proprio Kemba Walker nella rosa della squadra. Dan Friedkin, che vorrebbe rilevare la società giallorossa - sia pure a cifre estremamente differenti rispetto a quelle pattuite a febbraio - nel 2018 è stato ad un passo dall’acquistare gli Houston Rockets di James Harden - star assoluta della pallacanestro Usa - con dichiarazioni d’interesse pubbliche frutto di pura passione e non di business, come potrebbe essere invece per la Roma. Infine il fondo statunitense York, che sarà partner del magnate ceco Radovan Vitek nel rilevare le tre società di Luca Parnasi, fra cui quella che detiene i terreni di Tor di Valle, - dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Roma - è azionista di minoranza dei Milwaukee Bucks, dove gioca appunto Giannis Antetokounmpo, miglior giocatore della scorsa stagione, con le potenzialità per diventare uno dei più forti giocatori di tutti i tempi.
Redditività
Una sovrapposizione che, in prospettiva, potrebbe diventare interessante, visto che la Roma del futuro avrà sempre più bisogno di incrementare la redditività delle proprie iniziative. Da questo punto di vista, infatti, la Nba è all’avanguardia nel mondo, ed è per questo che una eventuale, temporanea, coabitazione tra Pallotta e Friedkin, supportata dall’esterno, per la questione stadio, dal tandem composto da Vitek e dal fondo York potrebbe fornire idee utili per sviluppi in questo senso.
Caccia allo sconto
Ma se per la questione dell’area di Tor di Valle la definizione di sta avvicinando, anche se gli investitori chiedono uno sconto intorno al 30% a Unicredit, la banca che detiene i debiti del gruppo Parnasi, più complicata è la questione relativa alla Roma in senso stretto. A luglio Friedkin potrebbe far ripartire la trattativa, ma al momento pare difficile che possa andare con un’offerta sopra i 500 milioni, quindi parecchio meno rispetto ai circa 700 pattuiti in inverno. Starà a Pallotta decidere. Ieri il presidente ha smentito a «LaRoma24» una nuovo offerta di Friedkin di 455 milioni («fake news»), precisando: «Sono in contatto con molte persone tutto il giorno e tutto l’anno. Non ho niente altro da dire». Impressioni? L’estate sarà calda, e non solo per la Nba.