Jim studia la nuova strategia in attesa di Friedkin, che non esce di scena
ROMA, ECCO I SOLDI
GARANTISCE PALLOTTA (Corriere dello Sport, 26 Maggio 2020)
Un pool di banche Usa coprirà l’aumento di capitale, il presidente per ora va avanti
di Guido D’Ubaldo
ROMA
Qualcosa si muove. Circolano tante voci su possibili acquirenti per la Roma, ma l’unica trattativa vera, che non è mai tramontata definitivamente, riguarda Friedkin, come è stato confermato anche in alcune comunicazioni ufficiali del club. La Roma, in qualità di società quotata in Borsa, deve comunicare alla Consob qualsiasi trattativa che riguardi il passaggio di proprietà. Non possono essere portate avanti operazioni che non siano ufficializzate, anche in caso di avanzamento, non solo per la definizione. Per la semestrale di giugno i dirigenti del club contano di mettere a posto i conti, pur tenendo presente il pesante passivo di bilancio. Pallotta sta cercando di provvedere, i venti milioni per un’altra tranche dell’aumento di capitale li ha assicurati, li metterà lui attraverso un pool di banche statunitensi, alle quali è in grado di dare ampie garanzie. Anche la questione dei soci di Pallotta, ai quali il presidente è legato, è diventata molto fluida nell’ultima settimana. La possibilità che si riapra la partita dello stadio porterà alcuni azionisti a rivedere la loro posizione. La grande catena alberghiera di Starwood era interessata alla realizzazione dell’hotel legato allo stadio di Tor di Valle.
STRATEGIE. Se Friedkin era sparito ai primi di marzo, poco prima delle firme sui contratti, nei giorni scorsi ci sono stati nuovi contatti. Il magnate texano non ha ancora formulato la sua nuova offerta e per farlo aspetta che riparta il campionato. L’attenzione che si avverte oggi intorno allo stadio di Tor di Valle non lo lascia insensibile. La nuova offerta sarà al ribasso rispetto ai 710 milioni intorno ai quali era stato trovato l’accordo alla fine di dicembre. I mesi di giugno e luglio possono essere decisivi per far ripartire la trattativa, in ogni caso Pallotta ha posto le condizioni per andare avanti e garantire la continuità aziendale. Friedkin potrebbe fare la nuova offerta dopo l’assemblea per l’approvazione del bilancio, fissato curiosamente per il 29 giugno, giorno festivo a Roma. Un volta chiuso il bilancio Friedkin si sarà fatto un’idea più chiara sul valore reale della società, dopo il flagello del Covid-19. A quel punto formulerà la nuova proposta e Pallotta deciderà se vale la pena di cedere il pacchetto azionario di maggioranza anche a costo di lasciare senza plusvalenze. Il presidente da tempo ha preso la sua decisione e non sembra intenzionato a tornare indietro, del resto sono due anni che non mette piede a Roma. Considera chiusa la sua esperienza nel calcio italiano, ma manterrà gli impegni fino alla fine.
FERMENTO NEGLI STATES. I due imprenditori, che hanno mantenuto buoni rapporti, capiranno se ci saranno ancora le condizioni per chiudere l’affare. C’è anche un’ipotesi secondo la quale Friedkin potrebbe affiancare per pochi mesi Pallotta, prima di rilevare il pacchetto di maggioranza. Il figlio di Dan Friedkin, Ryan, spinge per portare a termine l’operazione. E’ uno dei più entusiasti del gruppo a entrare nel calcio italiano. Tutto si svolge negli Stati Uniti, i dirigenti romani sono solo spettatori. A Trigoria e nella sede legale dell’Eur si continua a lavorare per garantire un futuro ambizioso alla Roma. Non ci sono certezze sul budget, ma la linea guida che è emersa in un summit di mercato della scorsa settimana riguarda la possibilità di trattenere i gioielli, cedere i giocatori in esubero, molti dei quali hanno stipendi importanti, abbassare il monte ingaggi. Soluzioni per proiettare la Roma nel futuro, che vanno bene sia a Pallotta che a Friedkin.