Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2720 il: 30 Mag 2020, 09:12 »
Roma, il rischiatutto di Pallotta, Friedkin mai così lontano (Corriere della sera, 30 Maggio 2020)

«Ai conti ci penso io», ma i tifosi temono l’addio di Zaniolo


ROMA Mai così lontani. Tanto da far pensare che Dan Friedkin se ne sia andato per sempre, senza intenzione di tornare. Gli ultimi contatti tra il magnate texano e James Pallotta per la cessione della Roma sono naufragati tra un’offerta del primo e la mancata risposta del secondo, che è stata presa come un «no». Ora servirebbe un miracolo per riannodare la trattativa spezzata. I milioni messi sul tavolo erano 575, come anticipato da Milano Finanza e poi confermato da varie fonti. Così divisi: 470 per la AS Roma propriamente detta (ma comprensivi dei debiti che il compratore può decidere se azzerare, contenere o tenere quasi tutte le società di calcio sono indebitate, ma quelle con fatturati maggiori non hanno problemi a ottenere finanziamenti); 20 per le società «satellite», ad esempio gli immobili di Trigoria; 85 come aumento di capitale garantito da Friedkin, pronto anche a un prestito cash di altri 20 milioni alla società, a quel punto sua. Tolti i debiti, a Pallotta e soci — che detengono una quota dell’88% — sarebbero rimasti 177 milioni, con una perdita rispetto all’acquisto iniziale e alle successive ricapitalizzazioni di circa 90 milioni. Una cifra accettabile in tempi di coronavirus, con una situazione che potrebbe anche peggiorare? Pallotta non la pensa così ed è pronto a tenere la società, rischiando sul futuro. «Ai conti della Roma ci ho sempre pensato io», ha fatto filtrare. La sua popolarità tra i tifosi è precipitata, ma è un fatto che in 9 anni ha investito circa 280 milioni, tra acquisto e aumenti di capitale. Il 30 giugno dovrà mettere la firma sotto un bilancio in profondo rosso, ma la pandemia che gli ha fatto saltare il deal quando Friedkin offriva 700 milioni, in questo caso gli ha dato una mano sotto forma dell’articolo 6 del decreto liquidità che permette di posticipare fino al 31 dicembre gli aumenti di capitali dovuti per evitare di portare i libri in tribunale. Pallotta, per quella data, potrà contare su altre informazioni: se il campionato 2019-2020 è arrivato in fondo e come è iniziato quello 2020- 2021; se i diritti tv saranno stati incassati per intero; se ci saranno, almeno in parte, incassi da botteghino; se lo stadio di proprietà a Tor di Valle avrà fatto passi avanti o sarà rimasto una chimera. Ma, soprattutto, saprà come si è chiuso il mercato che si terrà dall’1 settembre al 5 ottobre. Questa è la parte che preoccupa i tifosi. Lo scenario più fosco è quello che vede la cessione di Zaniolo e/o Pellegrini, plusvalenze come ultima spiaggia. L’aumento di capitale di Friedkin aveva come obiettivo la salvaguardia dei talenti. Pallotta, se resterà, farà lo stesso? In caso contrario, reggerà alla contestazione? Da Boston sarebbe più semplice: il presidente non viene a Roma dal 10 aprile 2018, la notte del 3-0 al Barcellona in Champions. Una miniera d’oro che, per le cinque partecipazioni (preliminari compresi), ha portato in cassa 287 milioni. Molti sprecati. Ma se Fonseca, nelle 12 partite che mancano, facesse l’impresa, allora molte cose potrebbero cambiare.
Luca Valdiserri
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2721 il: 30 Mag 2020, 09:15 »
(Tuttosport, 30 Maggio 2020)


Offline NEMICOn.1

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2722 il: 30 Mag 2020, 09:16 »
Adesso fanno scrivere che Pallotta ha rifiutato 530 milioni ahahahahaha
Fredrick li ha accannati da Febbraio e ancora fanno credere che sia interessato .
Scommettiamo che tra qualche mese faranno articoli contro Fridriik per giustificare le cessioni di alcuni giocatori ?

Offline Tarallo

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2723 il: 30 Mag 2020, 09:17 »
Zitti, che ha detto Maida che Giugno è il mese decisivo.

Offline tommasino

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2724 il: 30 Mag 2020, 09:26 »
Roma, il rischiatutto di Pallotta, Friedkin mai così lontano (Corriere della sera, 30 Maggio 2020)

«Ai conti ci penso io», ma i tifosi temono l’addio di Zaniolo
Cioè, con tutti i cazzi che hanno, e che ragionevolmente avranno, il loro timore è “solo” l’addio di zaniolo?
È come se stessi rotolando fuori strada con la macchina e mi preoccupassi della bella giacca che sto indossando.
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2725 il: 30 Mag 2020, 10:05 »
Ma è possibile mettere a confronto i numeri asrm con quelli di Lazio e Juve?

Solo per non doversi rendere conto che la notte “bagnata” appena finita non è stato solo un episodio di autopolluzione?

Ciao Palo, un confronto molto indicativo lo possiamo fare con l'inter. Anche l'inter infatti, come il trigoria: è una società molto indebitata; ha emesso un bond (di importo comparabile, 300 mln, sebbene con scadenza più ravvicinata); è stata recentemente downgraded da S&P a livello B+ (lo stesso del trigoria); si è beccata un credit-watch negativo da S&P (e il credit watch negativo è un brutto, brutto segnale :s).

Nella trimestrale che hanno diffuso lo scorso giovedì i numeri sono piuttosto diversi da quelli romici (link). In particolare, il loro cash available for debt service è addirittura aumentato (a fronte del forte calo registrato a trigoria). In generale, leggendo la loro nota uno non ha mai l'impressione che siano alla canna del gas.  :pp

Ma ancora più indicativo circa la possibile evoluzione futura del merito di credito dei due club è il confronto di ciò che pensa il mercato sul valore delle rispettive obbligazioni, che ti riporto sotto. Nei grafici non c'è scritto il nome dell'emittente... ma si capisce bene  :pp




Grazie TheVoice, m'era sfuggito quel passaggio  :beer:

Considerando pure i brani usciti oggi sulla carta stampata, abbiamo anche troppo materiale per il weekend  :=))

Btw, off topic: questo è il mio 100° post qui! :since

Offline mazzok

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2726 il: 30 Mag 2020, 10:50 »
Bello vedere tutta la stampa piegarsi ora a destra e ora a manca, in maniera repentina compatta e allineata, seguendo le indicazioni di un'unica fonte che sembra dirigerla a bacchetta.
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2727 il: 30 Mag 2020, 12:18 »
Bello vedere tutta la stampa piegarsi ora a destra e ora a manca, in maniera repentina compatta e allineata, seguendo le indicazioni di un'unica fonte che sembra dirigerla a bacchetta.
Giusta osservazione
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2728 il: 30 Mag 2020, 13:08 »
Sto valdiserri è un nuovo pretendente al turone d'oro o mi era sfuggito...
Comunque sia, questa è buona

...quasi tutte le società di calcio sono indebitate, ma quelle con fatturati maggiori non hanno problemi a ottenere finanziamenti...

come a dire che essere indebitati di 10 o di 400 è un dettaglio irrilevante e pure fastidioso
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2729 il: 30 Mag 2020, 13:26 »

PALLOTTA-FRIEDKIN È BRACCIO DI FERRO (Corriere dello Sport, 30 Maggio 2020)

Dopo la non risposta del presidente all’offerta del texano i rapporti non sembrano più idilliaci. Dan  a questo punto è intenzionato a chiamarsi fuori ma se Jim fa un passo... Giugno è il mese decisivo
 
di Guido D’Ubaldo
ROMA 
 
 
[...] I conti non tornano per il bostoniano, che alla guida del “Raptor” non ha mai concluso un affare in perdita.

Mai in perdita... ma davvero, guiduccio?  :rotfl2:

Citazione
Hedge Fund Managers Set Up for Next Acts
By Julie Creswell
The New York Times - Sept. 16, 2010

James J. Pallotta, a legend of the hedge fund industry, is calling a do-over.

After shutting his giant fund following a humbling loss :s, Mr. Pallotta, the money manager who is an owner of the Boston Celtics, is doing what hedge fund types do in tough times: he is opening a new fund.

There have been plenty of mulligans in the rarefied realm of hedge funds these days. Mr. Pallotta, 52, is one of a number of prominent money managers who are trying to start afresh after the tumult of the financial crisis.

By closing one fund and opening another, managers can, in a stroke, wipe clean their investment records and start collecting fees from new investors.  8)

Who would entrust their money to a hedge fund washout? :s Plenty of people, it turns out. Before the financial collapse, Mr. Pallotta had a record of handsome returns. His new fund, called Raptor Evolution (his old one was Raptor Global), will in all likelihood have no trouble drumming up investors, analysts said.

“Will it be easy for him to raise money? Yes,” said Tim Berry, a head of hedge fund investments at Private Advisors, a Richmond, Va., firm that advises large institutions on their investments. “He has a long track record of success.”

Others hoping for a comeback include Gabe Nechamkin, a former trader for George Soros, and John W. Meriwether, whose Long-Term Capital Management failed spectacularly in 1998. Mr. Nechamkin is on his second fund, Mr. Meriwether his third.

Not everyone will get a second or third chance. Hedge funds, whose outsize returns — and paydays  defined an era of Wall Street riches, are in the midst of a painful shakeout.

Over the last two and a half years, investors have withdrawn nearly $320 billion from these private investment pools, leaving the industry’s combined assets at $1.5 trillion, according to data from BarclayHedge.

Small funds have been hit hardest. Since their number worldwide peaked at 12,000 in 2007, it has fallen to about 8,400, according to research from the executive search firm Heidrick & Struggles.

The industry as a whole struggled in 2008 and 2009, and this year is not looking much better. For the year through the end of August, the average hedge fund was down 1.4 percent, according to Lipper, a unit of Thomson Reuters. Investors are increasingly asking themselves whether they would be better off putting their money in a low-cost index fund. The Standard & Poor’s 500-stock index is up 0.5 percent.

Given that showing, nearly half of the hedge funds included in the Hedge Fund Research Index have been running below the levels they need to attain to earn their rich performance fees for the last three years. (Hedge funds typically charge a management fee of 1 to 2 percent and take a 20 percent cut of profits provided they pass performance milestones known as high water marks.)

“It’s a pretty crowded field with very high fees,” said Todd Buchholz, a former managing director at Tiger Management, the hedge fund firm run by Julian H. Robertson Jr.

“I don’t see that this is the death or the last gasp of hedge funds, but there is certainly a shaking out going on here,” said Mr. Buchholz, who now oversees a real estate hedge fund called Two Oceans. Some managers are closing underperforming or money-losing funds and trying to persuade their old investors, plus some new ones, to provide new capital.

These funds face two challenges, however. Many have to agree to make up past losses before earning a performance fee from their previous investors — if those investors return at all.

Most also have to indicate to investors that they have learned their lessons and that the investment strategies of their new funds — at least on the surface — will address past problems.

Jeffrey Gendell’s firm, Tontine Capital Partners, averaged returns of 38 percent from 1997 to 2007. Tontine Capital oversaw $7 billion before it closed two funds that had lost more than two-thirds of their value in 2008; a few months later, in 2009, Mr. Gendell opened a new hedge fund.

The new fund, Mr. Gendell said in a letter to investors, would invest only in easy-to-trade securities and would not use leverage, or borrowed money, to improve its returns. Mr. Gendell vowed he would not collect performance fees until investors had recouped their previous losses. A spokesman said Mr. Gendell declined to comment.

It is unclear whether Mr. Nechamkin and Mr. Meriwether, neither of whom returned a call, are using new and improved strategies or offering to make legacy investors whole before collecting new performance fees.

The looming question for these and other managers is whether investors are willing to forgive and forget.

Hedge fund managers and their employees are reluctant to discuss their attempted comebacks. One individual who worked at a fund that closed and is now trying to raise money for a new fund said many in the industry were trying to play up their past success, rather than their recent losses.

“It creates a weird dynamic,” this person said, who asked not to be named so as not to jeopardize the new fund. “You want to be part of the good, but not part of the bad.”

For Mr. Pallotta, whose Raptor funds had more than $12 billion in assets at their height, there were a lot of good years.

Mr. Pallotta  who recently built a 27,000-square-foot home in one of Boston’s wealthiest enclaves :pp posted average annual returns of 19.2 percent in the 15 years he worked for the billionaire Paul Tudor Jones and five years before that at Essex Investment Management.

Raptor was spun out of Tudor Investments in late 2008, after the fund lost 20 percent. Turning in a flat performance in the first few months of 2009, Mr. Pallotta shut the fund n that June, telling investors in a letter that he had doubts about “the sustainability of certain aspects of the industry’s structure and short-term focus.”

A spokesman said Mr. Pallotta declined to comment.

With his new fund, Mr. Pallotta is going back to Square 1, recreating the conditions that he had at the start of his career, said a person with knowledge of the fund, who declined to be named because of continuing efforts to raise capital.

Using a small team and focusing on a small number of securities, Mr. Pallotta is not looking to become a megafund for now :S, this person said. So far, Mr. Pallotta has won back some old investors, as well as new ones. But he will not earn a performance fee on the new fund until previous investors recoup their losses.

As Mr. Berry put it: “If he’s passionate about investing and doesn’t mind working with a smaller capital base for a while and wants to prove to investors he’s still got it, then he’ll do fine.”

https://www.nytimes.com/2010/09/17/business/17hedge.html

Offline Tarallo

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2730 il: 30 Mag 2020, 13:51 »
Maida, Maida, Maida... Maida mio.
Che vita demmerda, ce mancava Least...

Online calimero

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2731 il: 30 Mag 2020, 14:53 »
Comunque va ammesso che riescono a farsi leggere tutti i giorni scrivendo sempre lo stesso articolo. Complimenti sinceri.

Offline zorba

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2732 il: 30 Mag 2020, 16:17 »

Dal minuto 2:10 circa...

Il crapùn ha titolato il video su Icardi, ma poi parte all'attacco di Giacomo "coredestacittà"  :=)) :=)) :=))

 :asrm
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2733 il: 30 Mag 2020, 16:47 »

Dal minuto 2:10 circa...

Il crapùn ha titolato il video su Icardi, ma poi parte all'attacco di Giacomo "coredestacittà"  :=)) :=)) :=))

 :asrm

Personaggio educato, colto e raffinatissimo come solo loro sanno essere.

Offline ES

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2734 il: 30 Mag 2020, 17:34 »


Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2735 il: 30 Mag 2020, 19:26 »
la cosa vale per lui e TUTTI quelli come lui, ma anche (e forse soprattutto) per chi li clicca sul web
"ma tu cosa ne sai ? lavori in ambito serie A ? hai contatti con dirigenti, tecnici, giocatori di serie A che ti passano informazioni ? la tua (sotto)cultura del calcio ti arriva dallo stesso giornale che legge anche mio nipote di 10 anni ? e allora perchè st'aria da fenomeno e opinionista ?"

Offline edge24

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2736 il: 30 Mag 2020, 20:24 »

Dal minuto 2:10 circa...

Il crapùn ha titolato il video su Icardi, ma poi parte all'attacco di Giacomo "coredestacittà"  :=)) :=)) :=))

 :asrm

Mattanaja
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2737 il: 31 Mag 2020, 08:57 »
Roma, tutti i nodi di un Pallotta bis (Il Messaggero, 31 Maggio 2020)

IL FUTURO

ROMA Negli anni della gestione Usa il modus operandi a Trigoria ha seguito sempre lo stesso filo logico: ipotizzare lo scenario economico peggiore e muoversi di conseguenza. Poi, se le cose fossero migliorate, tanto meglio. Stavolta non sembra essere il caso. I motivi sono diversi: 1) La Champions (e dote di 50-60 milioni) è appesa a un filo 2) Friedkin, dopo l'ultima offerta di 570 milioni rifiutata da Pallotta (benché il presidente continui a negare di averla ricevuta), è sempre più lontano 3) Il debito strutturale è salito a 278,5 milioni con il fatturato che in questo esercizio finanziario si assesterà sui 150-160 4) Il bilancio che si profila al 30 giugno farà registrare un passivo a tre cifre (-110 è il rosso ipotizzato). E questo senza contare, gli scenari futuri ormai dietro l'angolo. Ossia, ripartire al primo di luglio già con un passivo di 28 milioni dovuti alla mancanza di ricavi del botteghino e di un'altra ventina che corrispondono alle tre mensilità spalmate dai calciatori relative all'accordo sugli stipendi. Senza dimenticare che entro giugno 2021 - per rispettare i parametri Uefa - la società non dovrà registrare una perdita netta aggregata superiore ai 30 milioni. Viste le premesse, vien da sé che centrare il quarto posto sarebbe la via di salvezza. Soprattutto per Pallotta che intanto potrà contare sul paracadute rappresentato dal decreto liquidità (che gli permette di ritardare fino al 31 dicembre quello che resta della ricapitalizzazione, circa 55 milioni) s'è già mosso con operazioni di factoring (cedendo i propri crediti riguardanti entrate future) legate al botteghino e in ottica risanamento, dando l'input alla dirigenza di vendere calciatori.
LINEE GUIDA: IL MONTE INGAGGI
Le linee-guida per Guido Fienga e soci sono tracciate: abbassare il monte-ingaggi di circa il 20% (da 140 a 115 milioni), adottare la politica che prevede, per i nuovi arrivi, un tetto agli ingaggi di 3 milioni netti, dare una sforbiciata alle commissioni degli agenti e dei mediatori (intorno ai 20 milioni). Il resto lo faranno le cessioni, alcune potranno essere dolorose, come già accaduto. L'optimum sarebbe liberarsi di chi non rientra più nei piani di Fonseca (Pastore, Fazio, Jesus, Perotti, Bruno Peres, Fuzato, Olsen, Gonalons, Karsdorp, Coric oltre a Defrel per il quale, a salvezza raggiunta dal Sassuolo, c'è già un obbligo di riscatto fissato a 9 milioni). La realtà, sommata ad una inevitabile svalutazione generalizzata del parco-calciatori (uno studio della Kpmg lo valuta di media intorno al 18%) dice che sul mercato finiranno anche i gioiellini tipo Kluivert, Under, Cristante, Schick, Florenzi, Riccardi e forse uno tra Diawara e Veretout. Senza contare che alcune proposte (leggi Psg per Calafiori) potrebbero cambiare in corsa lo status degli incedibili.
ZANIOLO E PELLEGRINI A RISCHIO
Discorso che grazie alla ripresa del campionato dovrebbe preservare Pellegrini e Zaniolo. Con un nuovo stop, i due tornerebbero in ballo. Per questi motivi centrare la Champions diventa vitale. Senza, il ridimensionamento è dietro l'angolo. E Pallotta ne è consapevole. La strategia per ora è temporeggiare. A breve infatti saprà se i diritti tv saranno stati incassati per intero, se lo stadio a Tordivalle avrà fatto passi avanti, conoscerà le entrate maturate dalle cessioni e come sarà finito il campionato. Tempo, nella sua ottica, per rimettersi seduti al tavolo delle trattative c'è sempre. Bisogna capire, dopo l'ennesimo rifiuto, se come interlocutore troverà Friedkin ad aspettarlo. O qualcuno al suo posto.
Alessandro Angeloni/Stefano Carina
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2738 il: 31 Mag 2020, 08:59 »
La tensione con Friedkin è determinata da una strategia: puntare al rialzo del mercato
 
PALLOTTA RISCHIATUTTO (Corriere dello Sport, 31 Maggio 2020)
 
Il patron ha deciso di non vendere la Roma se l’offerta non soddisfa le sue aspettative. Lo stadio può  dargli una mano
 
di Roberto Maida 
ROMA 
 
 
Puntata come la prua di uno scafo a fendere il futuro, la mano ferma di Pallotta devia le strategie della Roma. Meglio non escludere un ritorno di fiamma di Dan Friedkin, riaffacciatosi al balcone della trattativa dopo mesi di apparente silenzio, ma le ultime notizie parlano di accordo non raggiungibile, causa distanza di valutazione enorme tra le parti sul bene As Roma. E allora Guido Fienga e il suo staff, che speravano in un cambio di proprietà, devono riprendere il lavoro di equilibrismo finanziario per riportare la società a perdite accettabili senza compromettere la competitività della squadra. L’obiettivo più o meno dichiarato è salvare i giocatori più importanti, cioè Zaniolo e Pellegrini, ma niente si può dare per sicuro se i conti non tornano.
 
INQUIETUDINE. Se avete letto le parole pronunciate qualche giorno fa da Javier Pastore, fotografia della realtà e non divinazione del futuro, potete rendervi conto del clima di incertezza che respirano gli stessi giocatori all’inizio dell’estate del Covid: «La Roma è molto indebitata e ha forti perdite. Dovrà vendere molti di noi e ringiovanire la rosa con ragazzi che costano di meno. Come calciatori, siamo in attesa di capire cosa succederà». Pastore, per il quale la Roma sta valutando di regalare il cartellino o addirittura chiedere la risoluzione del contratto con un corposo incentivo all’esodo, fa parte di quel gruppo di professionisti che il bilancio non può più sostenere (4,5 milioni netti all’anno), tanto più se il rendimento tecnico non è all’altezza degli emolumenti. Poi ci sono altri, come Dzeko, che sono fondamentali per la squadra ma con uno stipendio da 7,5 milioni rappresentano un lusso da Vecchia Repubblica, parimenti insostenibile. E allora, come è scritto nella semestrale che ha chiuso a -87 milioni al 31 dicembre, la Roma prepara un piano di ristrutturazione che preveda un cospicuo taglio dei costi e un aumento di ricavi contestuale determinato dalle cessioni (meglio se con plusvalenza).
 
OBIETTIVI. Il decreto liquidità emanato ad aprile, unito al congelamento delle regole Uefa sul fair play finanziario, concede al ds Petrachi un piccolo margine di manovra. Ma tutto ciò che non verrà sistemato oggi diventerà più stringente domani. Ed è la ragione per cui la Roma spera che a Paulo Fonseca riesca la rimonta Champions sull’Atalanta: in caso di quarto posto, il bilancio 2020 sarà molto sofferente ma il prossimo tornerà in linea di galleggiamento, sempre attraverso qualche sacrificio “intelligente” sul mercato. Nell’ipotesi più ottimistica il risparmio sul monte salari potrebbe essere contenuto, scongiurando il fuggi fuggi dei calciatori più forti.
 
GLI SCENARI. Intanto Pallotta e la sua cordata possono onorare con maggiore calma le scadenze, sia pure versando il denaro che servirà a pagare gli stipendi a partire dal primo luglio. Con l’auspicio di trovare un investitore in autunno, quando l’evoluzione della pandemia renderà più nitido il quadro generale dell’economia. Se Virginia Raggi, come sta provando a fare, riesce ad aprire i cancelli dello stadio di Tor di Valle, con il sostegno del magnate ceco Radovan Vitek che deve ancora comprare i terreni per poi sedere al tavolo con Pallotta, la Roma si apprezzerà enormemente, dando ragione alle recenti mosse del presidente: se avesse venduto a Friedkin a 575 milioni debiti inclusi, circa 135 in meno di quanto pattuito a dicembre, sarebbe uscito dal business Roma senza guadagnare nulla. Un controsenso per chi è diventato ricco nella vita attraverso i fondi speculativi: comprare bene, vendere benissimo. Pallotta a questo principio non derogherà mai, con buona pace (?) di Friedkin.

Offline biko

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #2739 il: 31 Mag 2020, 09:48 »
La tensione con Friedkin è determinata da una strategia: puntare al rialzo del mercato
 
PALLOTTA RISCHIATUTTO (Corriere dello Sport, 31 Maggio 2020)
 
Il patron ha deciso di non vendere la Roma se l’offerta non soddisfa le sue aspettative. Lo stadio può  dargli una mano
 
di Roberto Maida 
ROMA 
 
 
Puntata come la prua di uno scafo a fendere il futuro, la mano ferma di Pallotta devia le strategie della Roma.



 

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