Anch'io credo come Tarallo che il pagamento annuale all'AdE abbia contribuito a rendere ancora più coesa e didascalica
la gestione di Lotito... però visto che mancano
solo 8 anni nutro qualche speranza che l'assetto finanziario possa cambiare presto, chiaramente sempre nell'ambito dei principi della coesione didascalica
Riguardo al rischio di rifinanziamento, un importo di 100 milioni la Lazio della gestione Lotito lo potrebbe rifinanziare a vita senza battere ciglio. E l'ha anche dimostrato in questi 15 anni di pagamenti puntuali all'AdE... anni in cui di certo non navigavamo nell'oro e avevamo un fatturato molto più basso di quello attuale.
Con questo chiudo l'off topic... magari ne riparleremo in un topic sul bilancio della Lazio
[...] Mentre le paludi di Rigoria, se non sbaglio, hanno utilizzato gran parte del bond per ripagare prestiti vecchi, a loro volta derivanti dalla leva di finanziamento utilizzata dalla banda Pallocchio per comprarsi il Riomma e poi riversata nei meandri interni della cloaca medesima (l.b.o.).
Sbaglio?
Non sbagli affatto mio caro. Il loro indebitamento comincia proprio con il leveraged buyout del 2014 ed da allora è una
galoppata ininterrotta
.
Ripercorriamola
Già nel 2014 il gruppo vantava debiti per circa
130 milioni in totale (verso ASR TD LLC SPV, società che si era accollata i prestiti di roma 2000 e Unicredit verso asroma, e Unicredit stessa per operazioni di factoring).
Nel 2015 il primo salto di livello, con un prestito di
175 milioni da Goldman Sachs, utilizzato per chiudere i conti con ASR TD LLC SPV e Unicredit. Prestito che poi veniva rifinanziato 2 anni dopo, per un importo di
230 milioni.
Ma con 230 milioni (e un tasso di circa il 7% annuo) il piano di ammortamento diventava un po' fastidioso
e quindi arriva il colpo di genio di ristrutturare ancora tutto, stavolta però passando al mercato.
275 milioni di bond, con Goldman Sachs che esce dai giochi, tasso di interesse al 5,125% e rimborso praticamente integrale a scadenza. Una pacchia i bond... finché si è in grado di rifinanziarli