DaGrosa ammette “Noi interessati alle quote del club” (La Repubblica ed. Roma, 5 Giugno 2020)
Il cda approva operazione da 30 milioni di euro Trattativa per scambio Mandragora- Cristante
di Francesca Ferrazza
La Roma è attiva su tre livelli. Sul piano societario, con la ricerca di soci investitori e l’approvazione, da parte del cda, di un prestito di 30 milioni di euro. Su quello di mercato, con l’asse Roma- Juventus di nuovo molto viv. Infine, sul campo verde, con Paulo Fonseca impegnato a preparare i suoi per la ripresa del campionato. Sono quindi giornate frenetiche ai piani alti del club giallorosso, con Pallotta costretto a chiedere un anticipo di liquidità di 30 milioni lordi alla società controllante la Roma – in pratica a se stesso – attraverso l’acquisto di crediti futuri che entreranno appena possibile dal botteghino, quando i tifosi potranno tornare allo stadio, e da altre mosse di marketing. L’operazione, approvata ieri dal cda del club giallorosso, è parallela all’ammissione dell’ex patron del Bordeaux, DaGrosa, di essersi interessato alle quote della Roma. « È uno dei numerosi club che abbiamo esaminato – ha rivelato a offthepitch. com – Sono sicuro che Pallotta ha molte opzioni e siamo solo una di quelle che prende in considerazione » . Che sia una manovra per far uscire allo scoperto Dan Fridekin, al momento piuttosto freddo nei confronti di Pallotta, ma ancora interessato all’acquisizione dei giallorossi?
Nel frattempo Petrachi e Fienga hanno riaperto un fronte di dialogo sul mercato con il dg Paratici della Juventus. Come la scorsa estate – quando andò a buon fine lo scambio di plusvalenze Spinazzola-Luca Pellegrini – anche adesso i discorsi in piedi sono parecchi. Nessuna chance per l’ipotesi di scambio Zaniolo-Bernardeschi che vorrebbero fare i bianconeri, e neanche per quello tra Under e Rugani, mentre è possibile la definizione della trattativa che porterebbe Mandragora, ora all’Udinese, nella capitale e Cristante a Torino.
ALLA RICERCA DEL SOCIO GIUSTO (Il Messaggero, 5 Giugno 2020)
Roma, dalla cessione dei crediti arrivano 30 milioni per muoversi nel breve periodo. Per il futuro servono partner. DaGrosa conferma di aver studiato il dossier giallorosso ma si defila: «Solo uno dei tanti che abbiamo analizzato»
LA TRATTATIVA
ROMA Un'operazione finanziaria - preannunciata nella formula (factoring sul botteghino) - che regala liquidità nell'immediato, sottraendo però delle entrate nel prossimo futuro. È quella ufficializzata ieri dalla Roma che ha dato comunicazione ufficiale «di una compravendita di crediti futuri pro-soluto mediante la sottoscrizione di un contratto denominato Purchase and Sale Agreement AS Roma, in qualità di cedente, e Neep, in qualità di cessionario, per un valore complessivo di crediti ceduti fino ad un massimo di Euro 30 milioni, unitamente agli accordi ivi connessi». Tradotto: la Neep (la controllante dei giallorossi), supportata dalle banche, ha anticipato in prestito circa 26 milioni al club (30 milioni è l'importo lordo) riservandosi poi di rivalersi sui flussi di cassa futuri dovuti alla vendita di biglietti. Il fattore di sconto sarà variabile da 11,475% (in relazione ai crediti ceduti da maturare a marzo prossimo) a 17,718% (in relazione ai crediti che matureranno a novembre 2021). Uno step obbligato per garantire alla dirigenza un margine di manovra nel breve periodo ma che non risolve strutturalmente i problemi della società visto che si tratta di un'operazione che tende ad affrontare una crisi di liquidità nell'immediato ma che non potrà esser messa in futuro conto capitale, andando inoltre ad intaccare incassi futuri.
SOCI CERCASI
Per questo motivo, lo scenario nel breve-medio periodo non cambia. Anche perché l'unico fattore - al netto di un ritorno di Friedkin - che potrebbe cambiare le carte in tavola, sarebbe l'arrivo di un nuovo socio, capace di supportare Pallotta. Goldman Sachs s'è già data da fare, inviando nuovamente il teaser che illustra i vantaggi nell'entrare nel mondo Roma a diversi potenziali investitori. Tra questi c'è anche Joseph DaGrosa che ieri ha lasciato intendere come l'ipotesi giallorossa sia una semplice opzione, sia per lui che per Pallotta: «Posso confermare che l'As Roma è uno dei numerosi club che abbiamo esaminato in maniera molto preliminare. Penso che forse il nostro coinvolgimento sia stato esagerato dai nostri amici nella stampa italiana - ha spiegato al portale offthepitch.com - Sono sicuro che Pallotta ha molte opzioni e siamo solo una di quelle che sta prendendo in considerazione». Parole che più che una conferma somigliano ad una frenata.
POLITICA DEGLI SCAMBI
Intanto nel cda andato in scena ieri le linee-guida per la società sono rimaste immutate. Per far fronte al passivo di bilancio - che al momento si assesta intorno a -110 - la strategia per risanare i conti (aspettando di conoscere il responso del campo in ottica Champions e come finirà la questione-stadio) dovrà far leva su un drastico abbassamento dei costi al quale collegare la consolidata politica delle plusvalenze. Che tuttavia, non avendo la scure del Fpp (sospeso), sarà diluita nell'estate. A Trigoria la lista degli addii è lunga, con la consapevolezza però che privarsi dei calciatori che non rientrano nei piani di Fonseca non sarà facile. Sarà quindi inevitabile andare a toccare altri elementi della rosa. Sono al vaglio nuove operazioni con la Juventus che dovranno trovare un incastro contabile come accaduto lo scorso anno con Spinazzola e Luca Pellegrini. I calciatori sui quali i due club stanno ragionando sono Romero e Mandragora versante bianconero; Cristante, Riccardi e uno tra Under (molto apprezzato da Sarri) o Kluivert sponda giallorossa. La Juventus offre anche Rugani che per costi (stipendio 3,5 milioni) fatica ad essere inquadrato come opzione, senza considerare che essendo stato completamente ammortizzato a bilancio, è una pedina che può regalare a Paratici, oltre ad una cospicua plusvalenza, anche liquidità immediata. Quella che a stretto giro Pallotta ha garantito attraverso l'operazione finanziaria ufficializzata ieri. Che però da sola non basta. A Trigoria sono i primi a saperlo.
Stefano Carina
Una boccata d’ossigeno ma la Roma resta malata (Corriere della Sera ed. Roma, 5 Giugno 2020)
Factoring sui biglietti: Pallotta anticipa 26 milioni per la liquidità
di Luca Valdiserri
La situazione patrimoniale della Roma, come si sapeva, è delicata e richiede interventi urgenti. Così James Pallotta ha fatto la prima mossa di un piano necessario a stabilizzare, se non le prospettive, almeno l’immediato del club giallorosso. Il problema più impellente è la liquidità, così il bostoniano ha provveduto a versare nelle casse della Roma circa 26 milioni netti (30 è l’importo lordo) attraverso un’operazione di factoring, che è stata comunicata ufficialmente dal sito internet del club. In pratica è un anticipo, garantito da futuri ricavi legati soprattutto al ticketing. Il presidente, assistito dalle banche, ha di fatto prestato questa somma, che sarà utile per la gestione ma che, quasi sicuramente, sarà messa in conto come futuro aumento di capitale da qui al 31 dicembre prossimo. E peserà come un nuovo debito. Come anticipato dalla Gazzetta dello Sport, il fattore di sconto sarà variabile da 11,475% (in relazione ai crediti ceduti da maturare a marzo prossimo) a 17,718% (crediti che matureranno a novembre 2021). Secondo alcuni analisti finanziari si tratta di «un’aspirina data a un malato che avrebbe bisogno di ben altre cure», ma almeno è stato fatto un primo passo, necessario per gestire l’ora e subito. Assai più complicato sarà mettere a punto una strategia più complessa che garantisca al club un futuro tranquillo attraverso la pianificazione, senza l’incubo di dover ricorrere a clamorose plusvalenze nel prossimo calciomercato per rimettere in linea di galleggiamento un bilancio in profondo rosso, come quello che arriverà il 30 giugno. Sullo sfondo ci sono sempre il «no» di Pallotta all’offerta di Dan Friedkin (575 milioni, 85 dei quali destinati però all’aumento di capitale e non al presidente uscente) e la ricerca da parte di Goldman Sachs di nuovi acquirenti o di un nuovo socio di minoranza. Joseph DaGrosa, il nome fatto nei giorni scorsi, spalleggiato da un fondo di Miami, ex presidente del Bordeaux che, secondo i tifosi francesi, ha lasciato dietro di sé terra bruciata, ha parlato ieri al sito Off the Pitch: «Posso confermare che la Roma è uno dei numerosi club che abbiamo esaminato in maniera molto preliminare. Forse il nostro coinvolgimento è stato esagerato dai nostri amici della stampa italiana. Sono sicuro che noi siamo solo una delle tante opzioni che Pallotta sta prendendo in considerazione». Dal mercato estero, una notizia buona e una cattiva. La prima è che il Chelsea sembra deciso a pagare al Lipsia la clausola rescissoria per Timo Werner, che si aggira sui 55 milioni di euro. I tedeschi potranno così investire sui riscatti di Angelino (Manchester City) e Patrik Schick, anche se il club della Red Bull continua a chiedere alla Roma un consistente sconto sui 29 milioni per il riscatto. La seconda è che il Manchester United vuole fare cassa con Smalling, rivalutato dalla stagione in giallorosso: lo cederà solo a titolo definitivo, senza altri prestiti, come sperava invece di ottenere la Roma.