La crisi della Roma
Conti in picchiata. Aumentano i debiti
Ora nuovi soci o via i gioielli (Gazzetta dello Sport, 7 Giugno 2020)
Rosso di bilancio a -126 e ancora in peggioramento. Servono plusvalenze e altre iniezioni di denaro
di Andrea Pugliese-ROMA
I numeri sono impietosi, ma quel che preoccupa davvero è che non sono neanche i più brutti in assoluto. Perché se è vero come è vero che la situazione della Roma nel breve è destinata a peggiorare («I dati previsionali prevedono per il quarto trimestre dell’esercizio 2019/20 un significativo deterioramento della situazione dal punto di vista economico e finanziario», l’ammissione del club), è anche vero che a questo punto la proiezione per il bilancio finale del 30 giugno rischia seriamente di arrivare a un -140. Già, perché la relazione predisposta dal CdA della Roma in vista dell’Assemblea degli azionisti del 29 giugno parla chiaro: la situazione attuale è da bollino rosso.
La relazione
Nella relazione, infatti, ci sono tre dati significativi che sono peggiorati rispetto all’ultima rilevazione: il rosso di bilancio (salito a -126,4 milioni rispetto al -29,5 di un anno fa), l’indebitamento netto adjusted (arrivato a -280,5, oltre i -240,9 di giugno scorso) ed il patrimonio netto del club, negativo per 26,8 milioni (rispetto ai 10,5 del 2019). Situazione, questa, che ha costretto la Roma a convocare l’assemblea in funzione del fatto che la riduzione del patrimonio netto al di sotto di un terzo integra la fattispecie di legge prevista dall’art. 2447 del Codice civile. Per far fronte al problema, per ora Pallotta ha ovviato che il contratto«Purchase and Sal Agreement», che norma la cessione di crediti futuri per 30 milioni (l’incasso al botteghino, di questi 26 andranno alla Roma e 4 alle banche che hanno condotto l’operazione).
Le possibili mosse
La preoccupazione è forte anche nella Roma, tanto che all’interno delle relazione si parla anche di «dubbi significativi sulla capacità della società di continuare ad operare come un’entità in funzionamento». Ma per sistemare le cose i canali individuati dal management giallorosso sono sostanzialmente quattro: 1) la possibilità di introitare delle cifre importanti con l’Europa League (finora la Roma ha incassato circa 20 milioni, vincendola potrebbe portarne a casa altri 22-23); 2) la cessione dei diritti pluriennali dei giocatori; 3) completare l’aumento di capitale già deliberato da 150 milioni (finora ne sono stati versati 89,1); 4) l’ingresso di nuovi soci.
Cessioni e soci
A fare davvero la differenza saranno la vendita dei calciatori (si spera di evitare quella dei gioielli Zaniolo e Pellegrini) e l’eventuale ingresso di nuovi partner nella composizione azionaria del club. Nella relazione si sottolinea come il rosso sia dovuto anche alla mancate cessione a gennaio di calciatori in paesi già affetti dal Covid-19 (il riferimento è a Pastore ed alla Cina, sul Flaco ora ci sono i Seattle Souders ed i Los Angeles Galaxy). Tra l’altro, le plusvalenze degli ultimi nove mesi sono state solo i 19 milioni generati dagli addii a Gerson, Marcano ed El Shaarawy (contro i 76 dell’anno precedente). In buona sostanza, bisogna vendere per fare cassa, ma anche per piazzare ricche plusvalenze. Schick ieri ha segnato il suo decimo gol (in 19 gare di Bundesliga) con il Lipsia e ha confermato:«È tutto perfetto, voglio restare qui». Il Lipsia cerca lo sconto rispetto ai 29 milioni previsti, ma la Roma non può andare sotto i 25. Poi ci sono da piazzare i vari Jesus, Fazio, Bruno Peres, Perotti, Bianda, Florenzi, Defrel, Olsen, Gonalons, Karsdorp e Coric. Tanto lavoro per il d.s. Petrachi, che dovrà dimostrare tutta la sua abilità sul mercato. Pallotta, invece, si muove su un altro mercato ed è appunto quello finanziario. Alcuni soci gli chiedono di tendere una mano a Friedkin, accettando oggi una minusvalenza che potrebbe rischiare di diventare maggiore domani. Goldman Sachs sta dragando il mercato, DaGrosa è solo uno degli uomini d’affari che hanno ricevuto il dossier giallorosso. Del resto, la relazione parla chiaro: entro dicembre bisogna sistemare i conti.