Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3080 il: 07 Giu 2020, 08:57 »
La ricorrenza - Era il giugno 2018
 
Due anni fa l’ultimo Pallotta romano (Corriere dello Sport, 7 Giugno 2020)
 
 
ROMA - Sabato prossimo è il secondo compleanno. Era il 13 giugno 2018 quando Luca Parnasi venne arrestato nell’ambito dell’inchiesta Rinascimento, frenando in maniera forse irreversibile il progetto dello stadio di Tor di Valle. Quel giorno, alle 8 del mattino, chi scrive ricevette una telefonata di James Pallotta che dal suo hotel di Via del Babuino cercava di capire cosa fosse successo. La chiamata, tra imprecazioni varie, si concluse con questa frase: «E’ stato bello il mio periodo a Roma...». 
 
DISIMPEGNO. Sembrava una delle sue provocazioni. In realtà Pallotta ha rispettato alla lettera il programma personale, non presentandosi più in città e preparando con cura l’allontanamento dalla Roma. «Mi verrete a trovare a Boston» disse anche ai cronisti che lo piantonavano davanti all’albergo, annunciando in pratica il suo addio. A distanza di due anni, la società è passata dal record di ricavi al record di perdite. E soprattutto da una semifinale di Champions League a un quinto posto che rischia di non permetterle di tornare nel salotto buono del calcio europeo. Non è un caso che Pallotta, avendo ormai deciso di uscire di scena sotto il pressing di alcuni autorevoli soci della cordata americana, abbia accuratamente evitato di tornare a Roma. Pensate: la nuova sede dell’Eur, presentata tra le fanfare alla presenza del Premier Conte e del sindaco Raggi, non è mai stata visitata dal suo proprietario.
 
LA LETTERA. Ai tifosi, che in buona parte lo contestano allo stadio e anche per le strade con striscioni offensivi, Pallotta aveva scritto una lettera il 31 maggio 2019, all’indomani del contestato divorzio da De Rossi. In quella, il presidente aveva ammesso l’errore di non essere fisicamente presente, di non partecipare attivamente alle vicende della squadra, promettendo di cambiare registro in vista della successiva stagione. In realtà non solo ha rinunciato a raggiungere Roma, pur avendo trascorso diverse vacanze in Italia tra Toscana, Costiera Amalfitana e Salento, ma non ha neppure incrociato i giocatori. Ha conosciuto Fonseca, che ha incontrato a Londra prima della firma e poi a Siena durante l’estate, poi più nulla. Nel frattempo, ha guidato con fermezza la trattativa per il passaggio di proprietà del club a Dan Friedkin, fino alla rottura di fine maggio che in molti negli ambienti finanziari considerano non definitiva.
 
CAMPIDOGLIO. Negli ultimi giorni c’è chi lo vuole interessato di nuovo alle vicende dello stadio di Tor di Valle, con la disponibilità ritrovata ad acquisire i terreni su cui dovrebbe sorgere il complesso. Ma è meglio non dare più certezze. E non fare promesse.
 
rob.mai.
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3081 il: 07 Giu 2020, 09:03 »
La crisi della Roma
Conti in picchiata. Aumentano i debiti
Ora nuovi soci o via i gioielli (Gazzetta dello Sport, 7 Giugno 2020)


Rosso di bilancio a -126 e ancora in peggioramento. Servono plusvalenze e altre iniezioni di denaro

di Andrea Pugliese-ROMA


I numeri sono impietosi, ma quel che preoccupa davvero è che non sono neanche i più brutti in assoluto. Perché se è vero come è vero che la situazione della Roma nel breve è destinata a peggiorare («I dati previsionali prevedono per il quarto trimestre dell’esercizio 2019/20 un significativo deterioramento della situazione dal punto di vista economico e finanziario», l’ammissione del club), è anche vero che a questo punto la proiezione per il bilancio finale del 30 giugno rischia seriamente di arrivare a un -140. Già, perché la relazione predisposta dal CdA della Roma in vista dell’Assemblea degli azionisti del 29 giugno parla chiaro: la situazione attuale è da bollino rosso.

La relazione
Nella relazione, infatti, ci sono tre dati significativi che sono peggiorati rispetto all’ultima rilevazione: il rosso di bilancio (salito a -126,4 milioni rispetto al -29,5 di un anno fa), l’indebitamento netto adjusted (arrivato a -280,5, oltre i -240,9 di giugno scorso) ed il patrimonio netto del club, negativo per 26,8 milioni (rispetto ai 10,5 del 2019). Situazione, questa, che ha costretto la Roma a convocare l’assemblea in funzione del fatto che la riduzione del patrimonio netto al di sotto di un terzo integra la fattispecie di legge prevista dall’art. 2447 del Codice civile. Per far fronte al problema, per ora Pallotta ha ovviato che il contratto«Purchase and Sal Agreement», che norma la cessione di crediti futuri per 30 milioni (l’incasso al botteghino, di questi 26 andranno alla Roma e 4 alle banche che hanno condotto l’operazione).

Le possibili mosse
La preoccupazione è forte anche nella Roma, tanto che all’interno delle relazione si parla anche di «dubbi significativi sulla capacità della società di continuare ad operare come un’entità in funzionamento». Ma per sistemare le cose i canali individuati dal management giallorosso sono sostanzialmente quattro: 1) la possibilità di introitare delle cifre importanti con l’Europa League (finora la Roma ha incassato circa 20 milioni, vincendola potrebbe portarne a casa altri 22-23); 2) la cessione dei diritti pluriennali dei giocatori; 3) completare l’aumento di capitale già deliberato da 150 milioni (finora ne sono stati versati 89,1); 4) l’ingresso di nuovi soci.

Cessioni e soci
A fare davvero la differenza saranno la vendita dei calciatori (si spera di evitare quella dei gioielli Zaniolo e Pellegrini) e l’eventuale ingresso di nuovi partner nella composizione azionaria del club. Nella relazione si sottolinea come il rosso sia dovuto anche alla mancate cessione a gennaio di calciatori in paesi già affetti dal Covid-19 (il riferimento è a Pastore ed alla Cina, sul Flaco ora ci sono i Seattle Souders ed i Los Angeles Galaxy). Tra l’altro, le plusvalenze degli ultimi nove mesi sono state solo i 19 milioni generati dagli addii a Gerson, Marcano ed El Shaarawy (contro i 76 dell’anno precedente). In buona sostanza, bisogna vendere per fare cassa, ma anche per piazzare ricche plusvalenze. Schick ieri ha segnato il suo decimo gol (in 19 gare di Bundesliga) con il Lipsia e ha confermato:«È tutto perfetto, voglio restare qui». Il Lipsia cerca lo sconto rispetto ai 29 milioni previsti, ma la Roma non può andare sotto i 25. Poi ci sono da piazzare i vari Jesus, Fazio, Bruno Peres, Perotti, Bianda, Florenzi, Defrel, Olsen, Gonalons, Karsdorp e Coric. Tanto lavoro per il d.s. Petrachi, che dovrà dimostrare tutta la sua abilità sul mercato. Pallotta, invece, si muove su un altro mercato ed è appunto quello finanziario. Alcuni soci gli chiedono di tendere una mano a Friedkin, accettando oggi una minusvalenza che potrebbe rischiare di diventare maggiore domani. Goldman Sachs sta dragando il mercato, DaGrosa è solo uno degli uomini d’affari che hanno ricevuto il dossier giallorosso. Del resto, la relazione parla chiaro: entro dicembre bisogna sistemare i conti.
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3082 il: 07 Giu 2020, 09:05 »
La Roma più ottimista
Schick: resto a Lipsia (Corriere della Sera ed. Roma, 7 Giugno 2020)


Il club tedesco dovrebbe pagare i 29 milioni pattuiti


Magari, nella sede dell’Eur così come negli uffici statunitensi del presidente Pallotta e in quelli londinesi di Franco Baldini, ieri più di qualche tv sarà stata accesa sulla Bundesliga. Il decimo gol di Schick, unito alle sue parole d’amore per il Lipsia, autorizzano la Roma ad essere ottimista. I tedeschi potrebbero - e dovrebbero - investire i 29 milioni pattuiti, sulla parola, la scorsa estate per il riscatto: «I due club devono trovare l’accordo - ha ammesso l’attaccante - ma a me piacerebbe rimanere qui». Sarebbe contento lui, lo sarebbe ancora di più la Roma perché è soltanto giocando campionato ed Europa League e facendo plusvalenze con gli esuberi che il club, per sistemare i conti, potrà evitare la cessione di gioielli come Zaniolo, Pellegrini e Mancini. D’altronde, la situazione economica della società è molto critica, come mai durante la gestione americana. La perdita consolidata nei primi 9 mesi del bilancio ammonta a 140 milioni, il debito finanziario netto è a 280 milioni e questo impone scelte decise da parte della proprietà. Oltre all’aumento di capitale da completare, nella relazione consegnata ai soci si fa riferimento alla possibilità di nuovi investitori. Bloccata, per ora, la trattativa con Friedkin, Pallotta valuta la possibilità di collaborare con nuove fonti di reddito e denaro liquido, che diano ossigeno a conti sempre più in rosso. Le mancate cessioni a gennaio di calciatori come Juan Jesus e Pastore (14 milioni lordi sul bilancio solo di stipendio) che non giocano, rispettivamente, da settembre e novembre, sono state una mazzata; la mancata partecipazione alla Champions League e il coronavirus hanno fatto il resto. La situazione sembra destinata, da qui al 30 giugno, a non migliorare. Anzi. Ad oggi il patrimonio netto del club è negativo per 26,8 milioni di euro rispetto ai 10,5 del 30 giugno dell’anno scorso. E la differenza tra ricavi e costi è superiore a 30 milioni, con i ricavi a 140,8 milioni e i costi a 171,2 (tra l’altro in calo rispetto ai 194,3 di un anno prima). Nella parte finale della relazione, sul futuro, le parole sono certe. O incerte, a seconda dei punti di vista: «Gli amministratori valutano che gli eventi e le circostanze descritte possano far sorgere dubbi significativi sulla capacità della società di continuare ad operare come un’entità in funzionamento e ritengono che, in considerazione del contesto considerato, sussistano incertezze significative». Incertezze che non fanno dormire sonni tranquilli ai tifosi che temono di dover rinunciare non solo ai sogni di gloria, ma anche ai giocatori più forti, gli unici «monetizzabili» a breve termine.
Gianluca Piacentini
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3083 il: 07 Giu 2020, 09:06 »
Le motivazioni degli scettici - che rispetto chiaramente moltissimo - secondo cui invece non falliranno mai sarebbero più o meno riconducibili tutte a queste tre:

a) Jim c'ha messo troppi soldi e non può perderli
b) intervengono gli intrallazzoni che manovrano tutto dai loro circoli
c) li salva la politica, che non può permettersi una rivoluzione

Di quale delle tre vogliamo parlare?  :=))

La C, non c'è ombra di dubbio.....
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3084 il: 07 Giu 2020, 09:09 »
L'ALLARME DEI CONTI GIALLOROSSI

La Roma in crisi fissa il prezzo per i suoi gioielli (La Repubblica, 7 Giugno 2020)

Il club respinge le offerte della Juve e dell’Inter per Zaniolo e Pellegrini. Ma il bilancio non dà scampo: Nicolò via per 70/80 milioni, se vorrà

di Matteo Pinci


La fotografia della Roma, oggi, è in un’impietosa relazione finanziaria. Scandita da termini come "rilevante fabbisogno finanziario", "incertezze significative". L’unica garanzia è il patrimonio tecnico. Ossia i calciatori, la riserva che permette alla Roma di Pallotta di guardare al futuro senza sentir tremare i polsi.
Che la società sia in vendita è cosa stranota: ma il presidente, dopo aver lasciato sfinire l’interesse del texano Dan Friedkin, si trova davanti la prospettiva di dover far fronte da solo al calo del fatturato (causa coronavirus e assenza dalla Champions), all’impennata delle perdite arrivate a 126,4 milioni prima ancora della chiusura del bilancio, a un indebitamento da 278 milioni di euro e a un patrimonio netto negativo per 178 milioni. Ce n’è abbastanza per preoccuparsi. Pallotta ha versato da inizio esercizio 63 milioni, ma non basta. Non a caso, tra le righe della relazione, si coglie un riferimento preoccupante: "Le circostanze possono far sorgere dubbi sulla capacità della società di operare come entità di funzionamento", soprattutto in riferimento alla circostanza prevista dall’articolo 2447 del codice civile, ossia la liquidazione della società, se entro il 31 dicembre non verrà riportato il capitale nel limite legale.
Pallotta ha quindi due sole strade davanti: trovare immediatamente un socio che si faccia carico di un aumento di capitale, con cui potrebbe scalare agevolmente la società, e per questo come ha rivelato Repubblica ha avviato contatti con Joe Da-Grosa, ex comproprietario del Bordeaux col progetto di realizzare un network di società. Oppure vendere i calciatori. La seconda opzione, oggi, è quella più semplice, e direttamente evocata — non è certo la prima volta — nel documento per il mercato. Vendere. Inevitabile che la preoccupazione collettiva vada agli unici due nomi che ancora accendono la fantasia del pubblico romanista: Lorenzo Pellegrini e Nicolò Zaniolo. Sui due, però, ad oggi gli amministratori hanno posto una sorta di veto. Anche perché sono gli unici due pezzi che offrono appeal alla società. Mercoledì scorso la dirigenza ha incontrato i rappresentanti di entrambi, facendo una promessa: Nicolò e Lorenzo non partiranno. Un impegno quasi formale, necessario anche perché negli ultimi giorni Juventus e Inter si erano già mosse. Soprattutto su Zaniolo: Bernardeschi, Romero e soldi l’offerta della Juventus, Nainggolan più soldi per l’Inter, che avrebbe potuto contare sul diritto di incassare il 15% di una futura cessione che per lei si sarebbe tradotta in uno sconto. La Roma ha detto no, respingendo anche i sondaggi di Tottenham e Manchester United. A meno che qualcuno non paghi il prezzo giusto, che la società ha già fissato: "70/80 milioni, sempre che lui sia d’accordo". E lui, Nicolò, di lasciar Roma non vuol saperne.
Quindi? Quindi Pallotta può solo sperare che il mercato calciatori porti ai dirigenti offerte concrete, con soldi veri, utili a generare plusvalenze per gli altri giocatori. Tutti potenzialmente cedibili, dal portiere Pau Lopez ai centrocampista Diawara e Veretout, da Cristante a Kluivert. Tutti cedibili, tutti sul mercato, anche se non garantirebbero grosse plusvalenze. Insomma, anche vendere non è semplicissimo. Chissà che, allora, magari tra un mese o due, con un mercato stagnante e pochi soggetti interessati a investire, da casa Pallotta non parta una nuova telefonata al signor Friedkin.
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3085 il: 07 Giu 2020, 09:11 »
ROMA, ALLARME GIALLOROSSO (Il Messaggero, 7 Giugno 2020)

LO SCENARIO

ROMA Il paradosso è che più dei numeri (rosso di bilancio a -126,4 milioni e indebitamento complessivo salito a 280,5 milioni) già di loro preoccupanti, sono le parole utilizzate nella conclusione della relazione del Cda giallorosso a lasciare un senso di profonda inquietudine sul futuro della Roma: «Gli amministratori valutano che gli eventi e le circostanze descritte possano far sorgere dubbi significativi sulla capacità della società di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e ritengono che, in considerazione del contesto considerato, sussistano incertezze significative». Il documento è stato redatto in vista dell'Assemblea dei soci del 29, resa necessaria perché la perdita dell'esercizio attuale ha determinato una situazione di riduzione del patrimonio netto del club per perdite che integra la fattispecie di legge prevista dall'art. 2447 del Codice Civile (riduzione del capitale sociale per perdite d'esercizio di oltre un terzo). Proprio per ovviare a questa situazione, Pallotta nei giorni scorsi ha effettuato un'operazione di factoring dove la Neep (controllante dei giallorossi), supportata dalle banche, ha anticipato in prestito circa 26 milioni al club (30 milioni è l'importo lordo) riservandosi poi di rivalersi sui flussi di cassa futuri legati al botteghino.

PERICOLO RIDIMENSIONAMENTO
Tecnicismi finanziari a parte, il discorso si sposta sulla squadra e sul ridimensionamento che rischia qualora Fonseca non dovesse centrare il quarto posto (che porta in dote 50-60 milioni). «Una società come la nostra può sopportare un anno senza la Champions. L'importante è che sia un anno e non una costante», sentenziò nell'aprile del 2019 il Coo Calvo. Ora purtroppo l'ipotesi può trasformarsi in realtà, con l'aggravante dovuta alla pandemia che non ha nemmeno permesso operazioni (leggi Pastore in Cina) che avrebbero alleggerito i conti a gennaio. Nella relazione - anche grazie all'impatto della rinegoziazione degli stipendi - vengono indicate le strade percorribili «per garantire un riequilibrio della situazione patrimoniale» che la società ritiene di poter finalizzare: 1) Flussi finanziari derivati da un prosieguo dell'Europa League 2) Il completamento dell'aumento di capitale già deliberato 3) L'apporto di risorse di nuovi investitori 4) La cessione di «asset aziendali disponibili», ossia calciatori. Al momento proprio questa sembra essere la via più percorribile. In primis perché Pallotta e i soci che lo affiancano (come evidenzia l'ultima operazione finanziaria, un prestito) non intendono più immettere capitali a fondo perduto. Riguardo invece ai flussi finanziari derivanti dall'Europa League, potrebbero regalare 25 milioni soltanto in caso di vittoria della competizione, non proprio un proforma. Trovare infine nuovi soci che non ragionino con la logica dei rider, come fa ad esempio DaGrosa, ma con quella dell'imprenditore alla Friedkin appare difficile. Ergo, vendere calciatori rimane la strada più semplice. Il pensiero corre subito a Pellegrini e Zaniolo, visto che i dati previsionali per il quarto trimestre finanziario indicano «un significativo deterioramento della situazione». Se a Trigoria garantiscono che la cessione dei due gioielli va considerata una sorta di extrema-ratio che l'attuale dirigenza è convinta di poter evitare con la partenza di altri elementi (Kluivert, Under, Cristante, Schick, Florenzi, Riccardi, oltre agli esuberi) è inevitabile che alla mente tornino le considerazioni di Pallotta riguardo l'incedibilità di Alisson, Salah e tanti altri. Il paracadute è insomma sempre aperto.
Stefano Carina
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3086 il: 07 Giu 2020, 09:15 »
IL 26 GIUGNO IL CDA

Roma, un rosso da 139 milioni Senza cessione gioielli a rischio (Il Giornale, 7 Giugno 2020)

Matteo Basile


L’emergenza coronavirus, oltre ai risvolti tragici, ha avuto ripercussioni gravissime anche sul tessuto economico di migliaia e migliaia di imprese nel nostro Paese. Il calcio non fa differenza, anzi, l’azienda pallone ha avuto danni pesanti ma in alcuni casi i problemi sono andati anche oltre. È il caso della Roma, la cui trattativa per la cessione da Pallotta a Friedkin sembrava ad un passo prima della pandemia. Ora che tutto sembra saltato anche se qualche spiraglio ancora c’è, e alcuni tifosi hanno tappezzato New York di manifesti per spingere il passaggio di proprietà (nella foto), i padroni attuali fanno i conti e sono conti in profondo rosso. La Roma ha chiuso infatti i primi 9 mesi dell’esercizio 2019-2020 con una perdita netta di 126,4 milioni di euro, rispetto alla perdita di 29,5 milioni di euro dei primi nove mesi del precedente esercizio. Dal punto di vista del bilancio consolidato, cioè che riguarda tutte le società rientranti nel gruppo, la perdita netta al 31 marzo 2020 è di ben 139,6 milioni di euro. Il prossimo Cda dovrà prendere atto della situazione patrimoniale e deliberare eventuali aumenti di capitale. Fatto sta che il buco esiste e non è affatto da poco, tanto più che la Roma è quotata. Tra le cause, la mancata qualificazione alla Champions e il calo delle plusvalenze rispetto al bilancio precedente, che fanno inevitabilmente drizzare le antenne ai tifosi che temono la partenza in estate di alcuni gioielli, Zaniolo in primis, per ragioni meramente di cassa. E adesso, che fare? In attesa di un possibile sblocco della cessione la strategia giallorossa è chiara. Pallotta ha infatti attivato il cosiddetto «Purchase and Sale Agreement », meccanismo che permette la cessione di crediti futuri per almeno 30 milioni, ovvero ottenere finanziamenti mettendo sul piatto i prossimi ricavi, a partire dagli introiti per i diritti tv del futuro triennio

Offline Buckley

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3087 il: 07 Giu 2020, 09:21 »
Se a Trigoria garantiscono che la cessione dei due gioielli va considerata una sorta di extrema-ratio che l'attuale dirigenza è convinta di poter evitare con la partenza di altri elementi (Kluivert, Under, Cristante, Schick, Florenzi, Riccardi, oltre agli esuberi) è inevitabile che alla mente tornino le considerazioni di Pallotta riguardo l'incedibilità di Alisson, Salah e tanti altri. Il paracadute è insomma sempre aperto.
Stefano Carina

"qui non c'e' scritto SI VENDE, c'e' scritto SI VINCE" (cit.)  :=))

Offline MTL

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3088 il: 07 Giu 2020, 09:55 »
Ragionavo sullo stadio. Se la memoria non mi tradisce, qualora anche fosse costruito il merdodromo, il trigoria non avrà la proprietà del medesimo, bensì pagherà un affitto annualmente per giocarci (se non erro un'esclusiva trentennale) a Pallotta, intestatario del medesimo.
Ergo, Pallotta vende la cloaca, ma il progetto stadio lui potrebbe teoricamente andare avanti e la As merda continua a rimanere sempre in se stessa. Mi sbaglio? Chiedo sempre lumi ai maggiorenti

Offline guido 59

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3089 il: 07 Giu 2020, 10:06 »
Per tutti gli scettici sul default della as trigoria.
Facciamo un consorzio, mettiamo, chi puó, una cifra x per arrivare at 100.000e che é la size minima e compriamo il bond che at 85 (non tenendo conto dei rimborsi parziali ininfluenti) scadenza 4 anni rende piú del 16%.
Ancora con i BTP che a 4 anni rendono l'1%.
Chi non crede nel botto non partecipa all'operazione.
Faccio io da collettore e convoco un'assemblea per gli obbigazionisti di lazionet.
Si aspettano adesioni...

Offline guido 59

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809
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3090 il: 07 Giu 2020, 10:09 »
Ovviamente il ns.rappresentante in assemblea sará LS...

Offline guido 59

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809
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3091 il: 07 Giu 2020, 10:12 »
Scusate chi crede nel botto non partecipa all'operazione..

Offline Ranxerox

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3092 il: 07 Giu 2020, 10:22 »
Zaniolo appena scrociato parte da 70/80 milioni? In un mercato prevedibilmente asfittico come il prossimo?
Boh
Allora il Sergente nostro, co.e minimo, viaggia sui 150.

Offline Slasher89

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3093 il: 07 Giu 2020, 10:30 »
Zaniolo appena scrociato parte da 70/80 milioni? In un mercato prevedibilmente asfittico come il prossimo?
Boh
Allora il Sergente nostro, co.e minimo, viaggia sui 150.

A 45/50 lo incartano con il fiocco
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3094 il: 07 Giu 2020, 10:43 »
A me pare chiaro: venderanno tutti e rimarranno con pastore, nzonzi che fa rima e giovanotti della primavera. Florenzi come foglia di fico da Romano e romettista.
Lotta per la salvezza ma bilancio sistemato... per il momento.
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3095 il: 07 Giu 2020, 10:45 »
Anche centrando la CL devono comunque risistemare il monte ingaggi..
  Quindi prendere giovani di belle speranze che chiedano pochi soldi... Hanno talmente prosciugato il conto che solo un giretto in CL gli risolve poco
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3096 il: 07 Giu 2020, 10:49 »
Per tutti gli scettici sul default della as trigoria.
Facciamo un consorzio, mettiamo, chi puó, una cifra x per arrivare at 100.000e che é la size minima e compriamo il bond che at 85 (non tenendo conto dei rimborsi parziali ininfluenti) scadenza 4 anni rende piú del 16%.
Ancora con i BTP che a 4 anni rendono l'1%.
Chi crede nel botto non partecipa all'operazione.
Faccio io da collettore e convoco un'assemblea per gli obbigazionisti di lazionet.
Si aspettano adesioni...

Grande guido, questa è un'ottima idea  :=))

Io per la verità, come dicevo tempo fa, aderirei anche solo per poter partecipare alla conference call con Baldissoni  :pp
Ma abbiamo poco tempo... bisogna agire entro agosto, quando si terrà la prossima conf call :pp
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3097 il: 07 Giu 2020, 10:50 »
La C, non c'è ombra di dubbio.....

Forse

Ma il tempo stringe

Il 2/8 sapremo se CL o no

E poi la certezza stadio

Entro il 31/12

 8)

Offline Sonni Boi

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16452
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3098 il: 07 Giu 2020, 10:51 »
Noto come oramai non parlino più del patrimonio netto di tutto il gruppo (negativo per ben oltre 100M), ma solo della più piccola AS Rioma (negativo per circa un 30ino).

Chiedo delucidazioni agli esperti: come mai tanta differenza tra le due cifre, e quale è la più importante da tenere in considerazione?
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #3099 il: 07 Giu 2020, 11:14 »
[...]
Insomma, per dire che, a me pare, solo una svolta vera nella fosca vicenda cloaca-di-Tor-di-Valle li può rimettere in carreggiata.
Tu come la vedi?

Anche su questa considerazione sono d'accordo con te, caro Il nostro Giorgione.

Se vi fosse la certezza che la speculazione a tor di valle partisse, Jim potrebbe tornare a investire; allo stesso modo, sarebbe più facile per lui trovare nuovi soci di minoranza o ridestare gli appetiti dei vecchi (il caso di Starwood capital è emblematico: loro sono entrati in as trigoria SPV LLC solo per quello; e proprio a causa degli intoppi a tdv non hanno finora sottoscritto l'aumento di capitale); infine, con un progetto approvato e in partenza, il gruppo Neep as trigoria avrebbe un valore maggiore e arriverebbero offerte ben diverse da quelle (o quella?) arrivata finora e che Jim probabilmente accetterebbe.

Ma c'è un ma. Oggi quella certezza ancora non esiste. Al suo posto vi è una probabilità. E la probabilità di fare lo stadio e realizzare quella speculazione potrebbe contribuire a condurli verso il botto più di quanto li potrebbe condurre verso la salvezza. :pp

Mi spiego meglio. Se Jim ritiene che la probabilità di far partire nel giro di 2/3 anni lo stadio sia sufficientemente elevata fa bene, razionalmente, a rifiutare oggi offerte che sono basate su ipotesi diverse. In altre parole, fa bene a scommettere e a non vendere. Ma le scommesse, appunto, non sempre si vincono.

* * *

Jim, lo stadio e la teoria dell'utilità attesa  :pp
Per chi fosse interessato a una formalizzazione teorica iper-semplificata della scelta di Jim, giusto per cazzeggiare un po', abbozzo qui due righe.

Come in ogni modelletto teorico che si rispetti, ci serve un insieme di ipotesi semplificatrici e una teoria da utilizzare. La teoria che sfruttiamo è quella dell'utilità attesa, proposta John von Neumann e Oskar Morgenstern (i veri padri della teoria dei giochi, altro che Nash!), per studiare le scelte in condizioni di incertezza. Le ipotesi invece sono queste:

  • Supponiamo che Jim sia un gestore di un fondo di venture capital e che quindi abbia come unico obiettivo quello di fare profitti (ovvero, non gliene frega niente della as trigoria e dei fu***** idiots  ehmm, dei suoi tifosi) :X(
  • Supponiamo che secondo Jim la probabilità di avviare lo stadio sia non nulla 8) e pari a p(jim). Poichè le probabilità sommano ad uno, quella di non fare lo stadio sarà necessariamente 1-p(jim).
  • Supponiamo che nel caso in cui lo stadio non venga avviato i soci smettano di finanziare l'impresa di Jim, e che l'impresa in tal caso faccia default. :s
  • Supponiamo che esista un altro imprenditore (che usando un nome di fantasia chiameremo Dan :pp) interessato ad acquisire l'impresa di Jim, e che Dan sia molto più pessimista di Jim circa la probabilità di avviare lo stadio :S. Ovvero, la probabilità per Dan è molto più bassa (p(dan) << p(jim)). Solo per semplificarci al massimo i calcoletti, supponiamo p(dan)=0
  • Supponiamo che Dan faccia una sola offerta a Jim e che Jim debba decidere tra due sole possibili scelte: (a) accetta l'offerta, si prende i soldi e chiude tutto; (b) rifiuta l'offerta e tira avanti per la sua strada.  :pp
  • Mettiamo ora un po' di numeretti, molto approssimativi. Supponiamo che Jim abbia investito finora 200. Supponiamo che il valore di mercato dell'impresa oggi sia 100, e che Dan offra proprio quella cifra. Supponiamo che nel caso in cui lo stadio venga avviato, il valore dell'impresa aumenti immediatamente a 800. Supponiamo, infine, che se l'impresa fa il botto Jim non recupera neanche un dollaro del suo investimento.

Sotto queste ipotesi iper-semplificatrici possiamo analizzare la decisione di Jim. In particolare, Jim sceglie se accettare o rifiutare l'offerta di Dan confrontando il suo ritorno economico atteso nei due casi seguenti:

a) accetta: -100
b) rifiuta: 600*p(jim) -200*(1-p(jim))   

Si vede facendo i calcoletti che a Jim conviene non accettare l'offerta di Dan se pensa che la probabilità di fare lo stadio sia superiore al 12,5% (p(jim) > 0,125) :pp

In tal caso a Jim conviene scommettere, con tutte le conseguenze che ciò potrebbe comportare - comprese quelle estreme :s - che dipenderanno da quanto p(jim) sia vicina alla probabilità vera (sconosciuta ad oggi) di realizzare lo stadio a tdv.
 

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