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È dura per loro a metterla ma gli servirebbe un Lotito, che nel caso loro sarebbe anche più avvantaggiato avendo un capitale giocatori non del tutto spolpato come avvenne per noi nel 2004.
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Gli servirebbe un Lotito, d'accordo. Ma
sicuramente non basterebbe. Gli serve un Lotito e gli servono nuovi capitali (e pure alla svelta
). Ora che ci penso, forse un Lotito originale al 100% non fa al caso loro, visto che questi sembra ortogonale agli aumenti di capitale
La gestione da parte di as trigoria SPV LLC, ovvero un'
accozzaglia di speculatori ed hedge funds, è stata improntata alla scommessa sin dall'inizio. Una logica imprenditoriale non ce l'hanno mai avuta. E' molto tardi per un U-turn e forse per questo Dan, che ragiona in modo diverso e magari non lontano da Lotito, ci sta pensando bene: comprare un carrozzone traballante è un bel rischio ora; e l'altra strada, ovvero entrare come socio nell'accozzaglia di speculatori, sembra ancora peggio. Meglio puntare su Joe!
Dicevo, per me servono anche nuovi capitali. E questo per diversi motivi
Il primo motivo è che si stanno addentrando sempre di più in una crisi di liquidità, e tornare ad avere un cash flow positivo nelle condizioni disastrate in cui stanno non è cosa né facile né breve. Hanno già raschiato il fondo del barile. Come direbbe il Cecchini se dovesse cominciarsi un suo articolo:
Sgraat, sgraat!
Il secondo motivo è che dovranno nuovamente ricapitalizzare la società molto presto, visto che l'aumento di capitale del 2018 è stato già polverizzato. Sebbene il DL liquidità gli consenta di operare con patrimonio netto negativo il prossimo esercizio, di certo questo non sarebbe un buon segnale per i loro creditori e, in generale, chi deve fare affari con loro.
A proposito di creditori, questa loro condizione traballante non li agevolerebbe tanto neanche per la compravendita di calciatori. Ce li vedo proprio a comprare qualcuno dei loro fenomeni proponendo al club di provenienza un pagamento a babbo morto.
Allo stesso modo, vista la loro sete di cash
sarebbe molto più facile prenderli per il collo nello spuntare un prezzo.
Supponiamo però che tramite un
ridimensionamento drastico e un po' di fortuna riescano a racimolare tutta la liquidità che gli serve e a tirare avanti come una novella Udinese. Questa novella Udinese non la vedremmo in Europa, specie in quella più proficua
Quindi, il ridimensionamento si porterebbe appresso un ulteriore calo dei ricavi.
Come se non bastasse, poi,
non tutti i costi sono comprimibili. Mi riferisco, in particolare, ai 20 milioni annui che dovranno pagare solo con riferimento alla loro emissione obbligazionaria. Probabilmente quindi ci sarebbe ancora da stringere la cinghia.
E mentre loro si avviluppano in questo circolo vizioso, che solo l'immissione di capitali freschi potrebbe spezzare, arriverebbe il fatidico agosto 2024, in cui essi dovranno presentarsi al mercato e chiedere di rifinanziare il debito per, diciamo, almeno 300 milioni di euro.
Oggi all'Udinese glieli darebbero? Ne dubito
Ma supponiamo che glieli diano e continuiamo la storia. Col rating che si ritroverebbero, nel migliore dei casi il rifinanziamento del debito gli costerebbe solo di interessi almeno 25 milioni annui (oggi di interessi ne pagano quasi 15). All'avvio dei rimborsi parziali, dopo 1 anno e mezzo, il costo annuo che arriverebbe a superare i 30 milioni...