LA SOCIETà - LA CRISI FINANZIARIA
Ma ora Fienga deve sperare in Friedkin (Corriere dello Sport, 19 Giugno 2020)
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L’OFFERTA. Friedkin da parte sua non ha smesso di seguire la Roma. E nell’ultima offerta, ritenuta «inaccettabile» da Pallotta, si era detto disposto a versare subito 125 milioni per l’87 per cento del capitale azionario, altri 52 entro i primi 6 mesi, 85 per il successivo aumento di capitale e 13 per rilevare le altre società della galassia. In più si sarebbe accollato ovviamente l’indebitamento della Roma, ormai vicino a quota 300 milioni. Non si aspettava una reazione così dura dal venditore. Ma niente è irrecuperabile, nel risky business. Almeno così spera Fienga.
rob.mai.
Friedkin insiste. Ecco l’offerta inviata a Pallotta (La Repubblica ed. Roma, 19 Giugno 2020)
Dal texano subito 125 milioni, altri 52 in 6 mesi e liquidità per il bilancio. Altri gruppi interessati
di Matteo Pinci
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Questa l’ultima proposta partita dal Friedkin Group all’indirizzo di Pallotta: un all- in da chiavi in mano, per come la vedeva il texano: 125 milioni da versare al closing, più altri 52 nei prossimi 6 mesi. A cui aggiungere ovviamente i 300 milioni di copertura del debito, ma soprattutto 85 milioni che il gruppo acquirente avrebbe investito entro il 31 dicembre nella squadra di calcio, per coprire perdite e acquistare giocatori.
Insomma, il seller financing che Pallotta avrebbe dovuto accettare sarebbe stato coperto entro sei mesi. Voci ricorrenti parlano di altri due gruppi che avrebbero mostrato interesse per la Roma. Ma la situazione del club non permette attese lunghe: e le condizioni proposte da Friedkin restano ancora sul tavolo.
Ho provato a trattenermi e a non commentare di nuovo su questi aspetti ma non ci sono riuscito. Dinanzi alle
stupidaggini non resisto proprio, è un mio limite caratteriale.
In quella che è la quotidiana ripetizione di una stessa notizia, che si autoalimenta, assistiamo ogni giorno a un
nuovo elemento. All'inizio questi fa timidamente capoccella, poi, già l'indomani, entra a bomba nel
calderone . Si tratta sempre di un particolare che aggiunge informazioni alle precedenti news, precisa, fa chiarezza, ma soprattutto semina
speranza.
E così oggi il Pinci (una new entry nella corsa al
Turone d'Oro!) ci dice che questo "seller financing", che Jim ha affermato essere il
vero ostacolo verso la cessione a Dan, tutto sommato è un
falso problema! Il Pinci fa
sapientemente notare che per Jim si tratterebbe di aspettare
solo sei mesi. E peraltro ballerebbero solo 52 milioni, meno di un terzo dell'intero importo che Jim avrebbe chiesto.
Ovviamente la modalità di pagamento descritta dal Pinci non c'entra una ceppa col seller financing. Nel seller financing parliamo di anni e di tassi, e non di pochi mesi. E soprattutto parliamo di situazioni ben diverse, in cui l'oggetto dell'accordo non sono le briciolette che restano dopo il primo pagamento. Ora, le cose sono due. O il Pinci vuole illudere o fomentare il lettore contro Jim (come d'altronde fa anche zazzaroni oggi), oppure potrebbe fare molto meglio il suo mestiere.
Io ovviamente non ho idea di quale sia stata l'offerta di Dan che Jim ha rifiutato e trovo pure abbastanza imperscrutabili i motivi per cui un imprenditore dovrebbe investire
oggi nel calcio. Sicuramente c'è ben altro rispetto ai soli ritorni economici, ad es visibilità ecc... e magari è questo che spinge Dan o gli altri soggetti interessati.
Di una cosa però sono sicuro. Quando Jim parlava di seller finance non si riferiva alle modalità di pagamento di quei
190 milioni ma parlava del
resto del malloppo . Malloppo che, giustamente, dopo aver sborsato 400 milioni e con il progetto stadio ormai all'avvio dopo tanti sacrifici (ad esempio, il povero Baldissoni è ormai assuefatto alla caffeina
, dopo tutti i caffè bevuti con Palamara), pretende per cedere il club.
Provando a fare un esercizietto di immaginazione, e supponendo che Jim voglia spillare a Dan almeno quei 400 milioni di euro, la proposta di Dan potrebbe essere stata la seguente. 200 milioni subito e il resto tra
n anni, quando il club, nelle
sapienti mani di Ryan , comincerà a generare anche degli utili e magari avrà anche un suo stadio. Nel frattempo, piuttosto che darli a Jim, Dan userebbe i suoi capitali per ridurre il grado di indebitamento, per risanare e riportare il club su una traiettoria sostenibile. Questo sarebbe seller financing.
@Last
infatti a questo pensavo senza comunicato si altera il valore in borsa e gli azionisti dovrebbero pretendere di sapere di quanto e' stata l'offerta .
Poi non lo so ma credo che il titolo in Borsa sia cresciuto .
Last... but not Least?
In questi giorni l'andamento del titolo non è mai stato, a parte in pochissimi frangenti, su variazioni analoghe a quelle della fine dello scorso anno, quando la Consob ha chiesto chiarimenti. Considera pure che il flottante è molto limitato, quindi basta poco a far registrare variazioni molto ampie.
Riguardo alle informazioni da dare, ribadisco che non c'è nessun obbligo di dichiarare pubblicamente l'ammontare delle offerte e Jim fa bene ovviamente a tenersele per lui, visto che questo genere di informazioni se diffuso potrebbero solo danneggiarlo (pensa ad una sorta di asta con due potenziali compratori...).
Gli azionisti a breve avranno l'occasione per chiedere queste cose a Jim in persona, durante l'assemblea di fine mese. Ovviamente, come è accaduto in passato quando gli azionisti hanno chiesto lumi sulla situazione stadio, potrebbero ancora rispondergli che "bisogna chiedere a Neep"... ovvero a as trigoria SPV LLC, in Delaware...