Volavamo alti, fra Under meno lirico e più selvaggio (o selvatico?) di Iturbe e l’epopea auanagana e poi piombiamo giù nel baratro con Mocho Petrucci, uno che se sente dalla radio che je puzza l’alito de aglio crudo e broccoletti che fanno l’ascensore nell’esofago.
Non si fa così, mi dispiace.