Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore

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Offline Miro68

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4480 il: 25 Lug 2020, 21:51 »
Baffetto D'alema? Magari. Questo è riuscito a far crepare società floride me immagino quello che può combinare con una derelitta
:) :) :) :asrm

Offline Miro68

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2761
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4481 il: 25 Lug 2020, 21:57 »
Quest’oggi ennesimo allungo, forse decisivo :X(, del Cecchini verso l’ambitissimo Turone d’Oro 2020 – Speciale Sistina edition. Egli ci regala infatti un brano unico, ricco di rassicuranti suggestioni. :pp

Secondo il Cecchini la crisi finanziaria del trigoria è una sciocchezzuola dai giorni contati. :pp Non appena Jim verserà 42 milioni di euro infatti, come d’incanto si volatilizzerà la perdita monstre di quest’anno (superiore a 150 milioni di euro) che ha condotto sottozero il capitale sociale. :s Svanirà magicamente anche la crisi di liquidità, che quest’anno ha portato Jim a dover ricorrere alla garanzia statale per il massimo previsto dalla legge. 8)

E non solo: in virtù della generosità di Jim, anche i ricavi del trigoria ben presto lieviteranno, attingendo a piene mani dalla prossima stagione (e poco importa se, secondo tutte le previsioni, i ricavi del calcio caleranno ancora). Insomma, questi 42 milioni arriveranno dove i 90 già versati non sono arrivati!  :pp

Il Cecchini, a differenza di altri autori contemporanei, non disdegna però sapienti incursioni nel freddo mondo della matematica. Egli ci spiega quindi anche perché a Jim basterà versare 42 milioni per portare a compimento, alla quota obiettivo di 150 milioni, l’intero aumento di capitale (nonostante la matematica oggi indichi un saldo di 60). :pp

Io stoltamente non c’avevo pensato, ma la soluzione era ovvia! I possessori del flottante verseranno circa 20 milioni! In pratica, trader speculatori e azionisti pittoreschi (tra cui quelli abbondantemente perculeggiati da Fienga a fine giugno :=))) che insieme raccolgono circa il 10% delle azioni romiche, verserebbero tutti, entusiasti, il 13% dell’aumento di capitale, sostituendosi ai reticenti soci di minoranza di Jim (come Barry), che sembrano ora spariti dai radar.  :pp

In ogni caso, se le cose dovessero non ingranare, c’è sempre Dan pronto a subentrare :pp. O comunque, se anche non fosse Dan, qualcun altro tra le orde di magnati che bramano il trigoria.

Ma torniamo all’aumento di capitale. C’è tempo per farlo eh, sia ben chiaro. :pp Ma intanto, così, forse per ingannare il tempo, Jim ha consegnato alla Consob “diversi faldoni pieni di carte” con “tutte le garanzie richieste”. A questo punto il brano del Cecchini purtroppo si fa succinto, quasi ermetico. :S

Cosa avrà destato la curiosità della Consob? E perché così tanti faldoni, se Jim ha sempre rassicurato tutti? Il lettore pessimista potrebbe pensare che la Consob abbia chiesto chiarimenti sui conti societari… urgono rassicurazioni. Ad ogni modo, visto che i faldoni sono stati prodotti e che non si butta via niente, anche la Covisoc giustamente se li guarderà. Ma, a giudicare dal Cecchini, si tratterà di una lettura puramente evasiva, da spiaggia e ombrellone. :pp

Un'ultima cosa, prima di chiudere questo mio commento al brano del Cecchini. Ora io non faccio il giornalista ma visto che nessuno ne parla sento il bisogno di condividere un timore che mi attanaglia. Ebbene sì, ho l’impressione che qualche faldone di questi è arrivato pure dalle parti del Ministero dello Sviluppo Economico. :S

E’ passato infatti più di un mese dalla richiesta da parte di Jim di un finanziamento garantito al 90% dallo Stato e, ancora oggi, la as trigoria non risulta nella lista (pubblica) dei beneficiari del Fondo di garanzia. :X(  A questo punto, le cose sono tre: (i) i miei occhi mi ingannano, il che è ovviamente possibile; (ii) dalle parti del Ministero dello Sviluppo Economico hanno chiesto (magari perchè invidiosi di Consob e Covisoc!) qualche faldone da studiarsi; (iii) oppure dal MISE gli hanno fatto un buono, direttamente. Chissà…
mi inchino al tuo commento così dettagliato sul capolavoro letterario degno del Pulitzer honoris causa. 92 minuti di applausi.  :ssl
Poi spero tanto nel buono di verdoniana memoria  :)  stavolta sono proprio messi malino..

Offline Tarallo

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4482 il: 25 Lug 2020, 22:07 »
Devo dire che anche uno digiuno di queste cose come me aveva notato la nonchalance con cui il Nostro aveva derubricato (defalcato?) una 20ina di milioni a piccoli azionisti.

Ecco la frase incriminata.

Versando 42 milioni circa il presidente completerà la sua parte, mentre il resto sarà per i possessori del flottante.

Un piccolo capolavoro.
Chiedo conferma a Least, ma a me sbra l'equivalente della frase "Alla Lazio serviranno 4 gol, Ciro timbrerà come fa sempre, gli altri 3 saranno opera di Patric".
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4483 il: 25 Lug 2020, 22:15 »
Aspettiamo Least. Io dico che cominciano a essere soldi veri e io credo proprio che Jim non li abbia in tasca, ma debba farseli finanziare mettendo asset a garanzia. Forse anche le stesse azioni dell’AS spurghi ...
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4484 il: 26 Lug 2020, 08:49 »
Il passaggio di proprietà della Roma assume contorni nebulosi
 
NUOVE CORDATE FRATELLI COLTELLI (Corriere dello Sport, 26 Luglio 2020)
 
Friedkin resta l’unico ad aver presentato un’offerta: ma Baldissoni sfida Fienga, proponendo itinerari alternativi
 
di Roberto Maida 
ROMA 
 
 
Carta canta: James Pallotta scruta con i suoi occhi vispi soltanto un’offerta, quella di Dan Friedkin, e dovrà decidere nel giro di pochi giorni se accettarla oppure rigettarla. Eppure qualcosa si muove nel variegato mondo della politica e della finanza romana. Come già era successo lo scorso anno, prima che Friedkin si affacciasse con decisione ai conti della Roma con propositi concreti di acquisto, diversi soggetti hanno tastato il terreno o sono stati interpellati per capire la fattibilità e la convenienza di un affare. Il risultato è che in questo periodo almeno altri due gruppi hanno manifestato interesse per il club: uno fa capo a un fondo internazionale, sudamericano, che si è interfacciato con Franco Baldini e ha promesso di presentarsi alla tifoseria con l’ingaggio di Edinson Cavani; il secondo, che ha avuto contatti con il vicepresidente Baldissoni, viene dal Golfo Persico. Ed è proprio su questo gruppo che ci soffermeremo.
 
POLITICA. La storia parte da lontano. Anni fa l’ambasciatore del Kuwait in Italia venne premiato come Cavaliere della Roma, nella cerimonia annuale che consegna il riconoscimento a una serie di tifosi speciali. In quel contesto conobbe Massimo D’Alema, ex presidente del Consiglio, da sempre grande romanista, e tramite amici comuni invitò a cena Pallotta nella sua residenza di Grottarossa, non lontano dallo stadio Olimpico. Il patron della Roma seppe allora dell’interessamento di un fondo sovrano del Kuwait, al quale però rispose garbatamente: no way. La società non era in vendita, all’epoca, e anzi era in piena espansione. Adesso, con D’Alema nell’insolita veste di mediatore, Pallotta ha avuto nuovi contatti con un gruppo del Kuwait. Resta misteriosa l’identità del capocordata, prendendo per buona la recente smentita dell’uomo d’affari Fahad el-Baker. Ma attenzione: le indiscrezioni si accavallano, anche un gruppo asiatico e uno dell’ex Unione Sovietica si sono informati. E’ c’è chi assicura che Giovanni Malagò, presidente del Coni e tifoso romanista, sia stato allertato dai potenziali investitori, con l’immancabile associazione al ritorno a casa di Francesco Totti.
 
DUELLO. La vicenda del passaggio di proprietà della Roma resta dunque ancora nebulosa. Di sicuro, all’interno del club continuano a convivere molte anime: se fosse per Guido Fienga, Ceo della società e quindi delegato per contratto a fare gli interessi dell’azienda, Friedkin sarebbe già diventato il padrone. La sua opera di moral suasion nei confronti di Pallotta è stata molto intensa. Ma non tale da convincerlo a vendere senza conoscere il destino del progetto Tor di Valle: se riuscisse ad aprire il cantiere dello stadio, Pallotta vedrebbe raddoppiare il valore della Roma. Questo è il primo motivo per il quale Friedkin non ha ricevuto segnali dopo la proposta formale da 490 milioni, più 85 da immettere in breve tempo nella società per sistemare il bilancio. L’altra ragione è più spicciola: sia Baldini, sia Baldissoni hanno fatto presente al boss che gli altri potenziali acquirenti, si tratti di Sudamerica o Medio Oriente, possono superare di parecchio l’offerta di Friedkin. Già ma i soldi dove sono? E se ci sono, verranno mai sventolati davanti a Pallotta? La Roma è sospesa in questo strano coacervo di interessi, tra promesse e litigi. Intanto i mesi passano. E i conti peggiorano.
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4485 il: 26 Lug 2020, 08:53 »
La sfida americana al vertice

Pallotta stanco e deluso, Commisso invece raddoppia (Gazzetta dello Sport, 26 Luglio 2020)

Il presidente giallorosso è in trattative per cedere il club, quello viola punta a far crescere sempre il suo marchio

di ma. cec.


La differenza, in fondo, sta tutta nelle valigie. Quella di James Pallotta e ferma sull’armadio di Boston da quasi due anni e mezzo, quella di Rocco Commisso è pronta da unmese e solo i rischi connessi alla pandemia frenano la sua voglia di Firenze. Presidenti in situazione quasi opposte. Il numero uno della Roma sembra ormai ai titoli di coda. Lo raccontano stanco, frustrato, irritato dalle beghe legate al nuovo stadio, che pure sembra essere più vicino che mai. Deve decidere quando, ma soprattutto come, vendere la società, sapendo che l’unica, vera offerta che si è palesata finora, i 490 milioni di Dan Friedkin, lo farebbero uscire in perdita da questa avventura di 9 anni, mentre gli altri corteggiatori – una cordata sudamericana con base in Uruguay e portafoglio in Ecuador, una (ennesima) suggestione araba veicolata da un noto politico italiano (romanista) e supportata da alcuni membri della «upper class» della Capitale – non hanno ancora concretizzato nessuna proposta articolata, anche perché non hanno avviato una «due diligence» totale. Morale: il disamore di Pallotta è palese, ma la exit strategy al momento deve ancora prendere una forma ultima.

Ultima sfida
Tutto lascia pensare, però, che quello di oggi sarà l’ultima sfida tra i due presidenti. Peraltro, l’umore di Commisso sembra virare al bello. Il popolo viola lo ama e il centro sportivo di Bagno a Ripoli, che sarà fra i più belli d’Europa, ha preso il vento giusto. Resta anche per lui il discorso legato al nuovo stadio, argomento che ha il potere di togliergli il buon umore, anche in base all’esperienza di Pallotta. Ma al momento per Commisso è ancora tempo di luna di miele. Ma una cosa è certa: il presidente sa bene come il favore popolare sia merce deperibile. Per questo il suo tentativo di presenza costante è quasi un modo per corroborare un legame meraviglioso e fragile, come soloquelliche il calcio sa creare.
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4486 il: 26 Lug 2020, 09:55 »
Di molti politici di lunga carriera si dice che l'aspirazione massima sia  diventare presidente della repubblica, altri invece  mirano a diventare presidente della roma. A ciascuno il suo.

Che poi Malagò stia brigando dietro le quinte, da par suo, era evidente. Che invece qualcuno metta in mano a lui e il fesso 5-600 milioni per liquidare  pallotta e accollarsi la roma lo considero ancora come fatto appartenente al mondo del bizzarro.

Qualcuno bravo può spiegare perché si da per scontato che con lo stadio si raddoppia  il valore della roma o di qualcuna delle scatole cinesi che la controlla? Per le palazzine, per i negozi? E se je va male? Se non enteano i ricavi promessi non potrebbe diventare un altro "accollo"?

Offline edge24

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4487 il: 26 Lug 2020, 11:04 »
Il passaggio di proprietà della Roma assume contorni nebulosi
 
NUOVE CORDATE FRATELLI COLTELLI (Corriere dello Sport, 26 Luglio 2020)
 
Friedkin resta l’unico ad aver presentato un’offerta: ma Baldissoni sfida Fienga, proponendo itinerari alternativi
 
di Roberto Maida 
ROMA 
 
 
Carta canta: James Pallotta scruta con i suoi occhi vispi soltanto un’offerta, quella di Dan Friedkin, e dovrà decidere nel giro di pochi giorni se accettarla oppure rigettarla. Eppure qualcosa si muove nel variegato mondo della politica e della finanza romana. Come già era successo lo scorso anno, prima che Friedkin si affacciasse con decisione ai conti della Roma con propositi concreti di acquisto, diversi soggetti hanno tastato il terreno o sono stati interpellati per capire la fattibilità e la convenienza di un affare. Il risultato è che in questo periodo almeno altri due gruppi hanno manifestato interesse per il club: uno fa capo a un fondo internazionale, sudamericano, che si è interfacciato con Franco Baldini e ha promesso di presentarsi alla tifoseria con l’ingaggio di Edinson Cavani; il secondo, che ha avuto contatti con il vicepresidente Baldissoni, viene dal Golfo Persico. Ed è proprio su questo gruppo che ci soffermeremo.
 
POLITICA. La storia parte da lontano. Anni fa l’ambasciatore del Kuwait in Italia venne premiato come Cavaliere della Roma, nella cerimonia annuale che consegna il riconoscimento a una serie di tifosi speciali. In quel contesto conobbe Massimo D’Alema, ex presidente del Consiglio, da sempre grande romanista, e tramite amici comuni invitò a cena Pallotta nella sua residenza di Grottarossa, non lontano dallo stadio Olimpico. Il patron della Roma seppe allora dell’interessamento di un fondo sovrano del Kuwait, al quale però rispose garbatamente: no way. La società non era in vendita, all’epoca, e anzi era in piena espansione. Adesso, con D’Alema nell’insolita veste di mediatore, Pallotta ha avuto nuovi contatti con un gruppo del Kuwait. Resta misteriosa l’identità del capocordata, prendendo per buona la recente smentita dell’uomo d’affari Fahad el-Baker. Ma attenzione: le indiscrezioni si accavallano, anche un gruppo asiatico e uno dell’ex Unione Sovietica si sono informati. E’ c’è chi assicura che Giovanni Malagò, presidente del Coni e tifoso romanista, sia stato allertato dai potenziali investitori, con l’immancabile associazione al ritorno a casa di Francesco Totti.
 
DUELLO. La vicenda del passaggio di proprietà della Roma resta dunque ancora nebulosa. Di sicuro, all’interno del club continuano a convivere molte anime: se fosse per Guido Fienga, Ceo della società e quindi delegato per contratto a fare gli interessi dell’azienda, Friedkin sarebbe già diventato il padrone. La sua opera di moral suasion nei confronti di Pallotta è stata molto intensa. Ma non tale da convincerlo a vendere senza conoscere il destino del progetto Tor di Valle: se riuscisse ad aprire il cantiere dello stadio, Pallotta vedrebbe raddoppiare il valore della Roma. Questo è il primo motivo per il quale Friedkin non ha ricevuto segnali dopo la proposta formale da 490 milioni, più 85 da immettere in breve tempo nella società per sistemare il bilancio. L’altra ragione è più spicciola: sia Baldini, sia Baldissoni hanno fatto presente al boss che gli altri potenziali acquirenti, si tratti di Sudamerica o Medio Oriente, possono superare di parecchio l’offerta di Friedkin. Già ma i soldi dove sono? E se ci sono, verranno mai sventolati davanti a Pallotta? La Roma è sospesa in questo strano coacervo di interessi, tra promesse e litigi. Intanto i mesi passano. E i conti peggiorano.

Io punto su Tajikistan

Offline robylele

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4488 il: 26 Lug 2020, 11:18 »

Il Cecchini, a differenza di altri autori contemporanei



Ecco la frase incriminata.

Versando 42 milioni circa il presidente completerà la sua parte, mentre il resto sarà per i possessori del flottante.

Un piccolo capolavoro.
Chiedo conferma a Least, ma a me sbra l'equivalente della frase "Alla Lazio serviranno 4 gol, Ciro timbrerà come fa sempre, gli altri 3 saranno opera di Patric".


 :lol: :lol:


Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4489 il: 26 Lug 2020, 11:35 »
Di molti politici di lunga carriera si dice che l'aspirazione massima sia  diventare presidente della repubblica, altri invece  mirano a diventare presidente della roma. A ciascuno il suo.

Che poi Malagò stia brigando dietro le quinte, da par suo, era evidente. Che invece qualcuno metta in mano a lui e il fesso 5-600 milioni per liquidare  pallotta e accollarsi la roma lo considero ancora come fatto appartenente al mondo del bizzarro.

Qualcuno bravo può spiegare perché si da per scontato che con lo stadio si raddoppia  il valore della roma o di qualcuna delle scatole cinesi che la controlla? Per le palazzine, per i negozi? E se je va male? Se non enteano i ricavi promessi non potrebbe diventare un altro "accollo"?

Mi associo.
Stadio, tra l'altro, che mi pareva non sarebbe MAI stato del rioma che semmai ci avrebbe pagato l'affitto.
Come pagherà gli interessi a pallotta per il prestito, provo a pensare una roba del genere fatta qua da noi   :)

Offline PARISsn

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4490 il: 26 Lug 2020, 11:50 »
ecco..si cominciano a vedere i risultati !! hanno fatto gira' la brochure nei paesi arabi...e infatti se comprano il Parma  :=))

https://www.fanpage.it/sport/calcio/chi-e-al-mana-dal-qatar-al-parma-patrimonio-e-fatturato-del-nuovo-proprietario/
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4491 il: 26 Lug 2020, 15:42 »
ecco..si cominciano a vedere i risultati !! hanno fatto gira' la brochure nei paesi arabi...e infatti se comprano il Parma  :=))

https://www.fanpage.it/sport/calcio/chi-e-al-mana-dal-qatar-al-parma-patrimonio-e-fatturato-del-nuovo-proprietario/
Chi ha due spicci (veri) piuttosto che l'asriomma compra il Borgorosso Football Club
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4492 il: 26 Lug 2020, 15:50 »
Caro Least, se ti aspetti un semaforo rosso da parte della Covisoc, visto il nuovo presidente, puoi magnare tranquillo.

Ciao arturo, sono d’accordissimo con te… la chiosa del Cecchini sull’esito della verifica che farebbe la Covisoc è l’unica cosa sensata che ho trovato in quel brano :pp. Ne avevamo parlato anche tempo fa in questo thread, con Andrewblu se ricordo bene, che su questo aspetto aveva una posizione molto più ottimista della mia...

[…]
Poi spero tanto nel buono di verdoniana memoria  :)  stavolta sono proprio messi malino..

Ci spero anche io, Miro. Data la loro situazione finanziaria, 6 milioni sposterebbero poco ma ricevere un buono dal MISE :=)) a fronte della loro richiesta di garanzia pubblica sarebbe un bel segnale.

Credo che il ritardo sia dovuto a richieste di integrazione della documentazione. D’altra parte, se è vero ciò che è trapelato sui giornali, loro hanno motivato la richiesta di garanzia pubblica con riferimento al pagamento degli stipendi. Ora, io se fossi nel Comitato di gestione del Fondo di garanzia qualche domandina l’avrei fatta.

Ad esempio. Quali stipendi dovete pagare? Quello milionario di uno dei tesserati (che peraltro sono stati in parte tagliati e nella restante spalmati)? O si tratta di quello di Pedro? :pp Oppure quelli dei dipendenti, per i quali nei mesi dell’emergenza Covid è stata attivata la cassa integrazione (e per i quali quindi lo Stato ha già contribuito)?

E inoltre se il motivo fosse il pagamento dei dipendenti, di quante mensilità parliamo? Eh già, perché facendo due conticini sull’ultimo bilancio disponibile, con 6 milioni di euro ci pagherebbero stipendi per ben 5 mesi (e se ben ricordo il lockdown è durato un tantinello :pp di meno…)

Versando 42 milioni circa il presidente completerà la sua parte, mentre il resto sarà per i possessori del flottante.

Un piccolo capolavoro.
Chiedo conferma a Least, ma a me sbra l'equivalente della frase "Alla Lazio serviranno 4 gol, Ciro timbrerà come fa sempre, gli altri 3 saranno opera di Patric".

L’esempio calza a pennello :=)). Forse per renderlo ancora più esplicativo si potrebbe aggiungere questo. Il primo dei tre gol viene realizzato in rovesciata dal limite dell’area, con palla sotto all’incrocio. Il secondo direttamente da calcio d’angolo, con la palla che si insacca dopo una parabola perfetta. Il terzo, dopo una cavalcata coast-to-coast e un dai e vai finale con Strakosha, che accompagnava l’azione. :=))

Aspettiamo Least. Io dico che cominciano a essere soldi veri e io credo proprio che Jim non li abbia in tasca, ma debba farseli finanziare mettendo asset a garanzia. Forse anche le stesse azioni dell’AS spurghi ...

Qui ci sarebbero secondo me tante considerazioni e ipotesi da fare. Sicuramente Jim non è in una situazione facile. Provo a circoscrivere il mio ragionamento solo sulla questione finanziaria legata all’aumento di capitale (tralasciando l’altro aspetto, quello economico-contabile… cioè quello che secondo i vari cantastorie consentirebbe a Jim di versare la notte di San Silvestro :pp).

Che il trigoria sia in crisi di liquidità è assodato. Altrettanto evidente è che, da diversi mesi, Jim ha versato capitale col contagocce, preferendo ricorrere al massimo ai prestiti (factoring per 26 milioni, finanziamento garantito per 6 milioni). Recentemente è arrivata anche la prima rata di Sky per la prossima stagione, mentre l’ultima della scorsa stagione non è stata ancora pagata (9 milioni). Sul fronte della liquidità in entrata, quelle della biglietteria sono ancora un punto interrogativo, mentre i ricavi pubblicitari sono in calo.

Probabilmente il buco nero di trigoria non ha ancora fagocitato tutta la liquidità racimolata negli ultimi 3 mesi ma, se il monte ingaggi rimane quello dello scorso anno, entro settembre serviranno altri soldini. Questi soldini possono arrivare alla svelta in tre modi: (i) altri prestiti; (ii) versamenti in conto capitale; (iii) autofinanziamento. In tutti e tre i casi, Jim vedrebbe calare ancora il suo ritorno dalla cessione della cloaca. :s

Il primo canale lo escluderei. Sono già stra-affogati di debiti e, anche volendo indebitarsi ancora, difficilmente oggi vi sarebbero banche pronte ad accontentarli (e in effetti oggi riceverebbero solo 6 milioni di prestiti bancari, con garanzie pubbliche su 5; diverse imprese, a fronte della stessa garanzia pubblica, hanno avuto finanziamenti bancari per 10 milioni). Se anche riuscisse a fare altro debito, altro debito significherebbe abbattere ulteriormente il prezzo di cessione dell’intero gruppo.

Il secondo canale non lo escluderei… ma a me pare che ad escluderlo sia Jim, per come si è comportato negli ultimi mesi. Non penso però che non abbia 60 milioni da buttare nella cloaca. Penso piuttosto che non ritenga conveniente farlo. E infatti, versare ancora in conto capitale significa andare ad assottigliare ulteriormente il ritorno che avrebbe dalla cessione del gruppo (o, se vogliamo, andare ad aumentare la sua perdita…). Jim vuole lasciare l’incombenza a Dan, o agli amici di d’alema… o malagò. :pp

Resta il terzo canale, quello dell’autofinanziamento. Ovvero cedere un giocatore che ha mercato e farselo pagare cash (una modalità a loro sconosciuta, quando comprano prendono a prestito calciatori). In tal caso, abbasserebbe il valore di mercato della rosa, e cio si ripercuoterebbe negativamente sul prezzo di cessione.

Il modo per uscirne bene, per Jim, sarebbe incrementare all’istante i ricavi dell’attività ordinaria. Ma nella prossima stagione, questo obiettivo appare un tantinello irrealistico. Purtroppo per Jim ora è tardi. Evidentemente, la sua fiducia in tutte quelle apette colorate era mal posta. :pp


Il passaggio di proprietà della Roma assume contorni nebulosi
 
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Carta canta: […]

Ma attenzione: le indiscrezioni si accavallano, anche un gruppo asiatico e uno dell’ex Unione Sovietica si sono informati. E’ c’è chi assicura che Giovanni Malagò, presidente del Coni e tifoso romanista, sia stato allertato dai potenziali investitori, con l’immancabile associazione al ritorno a casa di Francesco Totti.
[…]

Il susseguirsi di eventi che porterebbero malagò, totti e altri personaggi dell’imprenditoria romana ai vertici della roma, in un affare vantaggioso per tutti, tranne che per Jim :pp e con il merdodromo (vero protagonista della vicenda) pronto tra 3-4 anni, lo vedo chiaramente. Spero tutto ciò possa accadere presto  :pp

Offline hafssol

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4493 il: 26 Lug 2020, 19:14 »
Che poi Malagò stia brigando dietro le quinte, da par suo, era evidente. Che invece qualcuno metta in mano a lui e il fesso 5-600 milioni per liquidare  pallotta e accollarsi la roma lo considero ancora come fatto appartenente al mondo del bizzarro.

Sarebbe bizzarro, ma sicuramente meno del vedere un serio imprenditore internazionale che legge la brochure e decida di investire in quella che al momento è soprattutto una gran macchina per produrre debiti. Senza contare le pastoie amministrative per il nuovo stadio e, in generale, tutti quei fattori del sistema-paese che finora hanno deviato i grossi capitali verso altri campionati europei.

Ecco, visti i loro inestricabili legami politici, è più facile che convincano qualcuno a doverseli accollare, con o senza cappetano e concessionario d'automobili, ovviamente in cambio di partite su altri tavoli, anche non direttamente economici.

Offline sharp

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Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4494 il: 26 Lug 2020, 23:07 »
Visto che c'è la fila extraplanetaria de n.mila investitori che se li vogliono comprare,
ma c'avranno pensato almeno a compra' (a buffo chiaramente) un eliminacode ???
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4495 il: 27 Lug 2020, 18:28 »
Grande Least, in effetti oggi nessuno parla del downgrade.
La cosa che non mi torna è il corso del titolo, da quando ho iniziato a seguirlo è  risalito da 83 ai quasi 93 di ieri. Movimento rialzista anomalo per un titolo downgradato

Ciao Felipe, negli ultimi 2 mesi molti investitori si sono "rifugiati" nei junk bonds per cercare di mantenere elevati i rendimenti dei loro portafogli. Ciò si è tradotto ovunque in un rialzo dei prezzi dei junk. Questo comportamento degli investitori è legato a diversi fattori, tra cui:

1) il mercato azionario ultimamente è iper volatile e sconta molta incertezza. Inoltre molte imprese hanno annunciato che non distribuiranno dividendi.

2) la politica monetaria della Fed, ma anche della BCE, ha prodotto un abbassamento dei rendimenti dei titoli più sicuri, sia sovrani che corporate. Quindi spingendo verso i junk bond chi ricercava di mantenere i rendimenti al livello pre-covid.

3) la Fed ha sostenuto apertamente il mercato dei junk bond acquistandoli, evitando così sia una caduta del valore degli assets dei fund manager sia maggiori oneri finanziari per le non poche imprese junk che hanno dovuto emettere bonds (non dimentichiamoci che siamo in un election year...).

I junk restano comunque sempre una scommessa e secondo alcuni economisti attorno ai junk bonds si sta costruendo una bomba ad orologeria. Le prospettive economiche sono quantomeno incerte e le agenzie di rating stimano un sensibile aumento dei default nel settore junk nel prossimo anno.
[...]

Riprendo questo dialogo della scorsa settimana, con Felipe, perchè oggi c'è un articolo del Financial Times che fornisce un paio di dati, molto interessanti, sul fenomeno della corsa ai junk. Alcuni stralci sotto.

Citazione
Desperate hunt for yield forces investors to take ‘extreme risk’
Financial Times, 27 July 2020

The hunt for yield is getting harder than ever for fixed-income investors. Roughly 86 per cent of the $60tn global bond market tracked by ICE Data Services traded with yields no higher than 2 per cent — a record proportion — with more than 60 per cent of the market yielding less than 1 per cent as of June 30.

This has pushed investors into riskier segments in search of income, compelling them to lend to lower-quality companies and countries. Just 3 per cent of the investable bond world today yields more than 5 per cent — a share that is close to an all-time low […]. “Yield-chasing behaviour has become much more pronounced,” said Matt King […]. “If you are a pension fund or an insurance company, you are forced to go down in quality and take extreme risk.” […]

After the latest round of interventions, real yields on US Treasuries — which strip out expectations of consumer-price movements — have dropped to a nearly eight-year low. This move “is the direct consequence of all of the central bank support”, said Mr King. “It is the main force driving investors to pile into risky assets.”
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4496 il: 28 Lug 2020, 08:35 »
Friedkin resta sempre l’interlocutore più vicino all’acquisto della Roma
 
ROMA
Agosto il mese della verità (Corriere dello Sport, 28 Luglio 2020)

 
Casting per il nuovo direttore sportivo: in corsa anche Burdisso Causa con Petrachi
 
di Guido D’Ubaldo
ROMA
 
 
Agosto sarà il mese della verità. Tutti in società sono convinti che in questo mese la società passerà di mano. E’ difficile per Pallotta andare avanti senza certezze e con la prospettiva di dover fare tante plusvalenze per mettere a posto il bilancio. L’unico interlocutore in grado di chiudere in tempi brevi resta Friedkin: ha già presentato tre offerte e ha completato la due diligence, che dovrebbe solo aggiornare. Operazione che impegnerebbe eventuali nuovi acquirenti per diversi mesi. Nei prossimi giorni potrebbero esserci novità, in attesa dell’avallo della Consob e in un secondo momento della Covisoc, al piano presentato dalla Roma per completare l’aumento di capitale.   
 
NUOVO DIESSE. La società giallorossa è rimasta senza direttore sportivo e si cerca un profilo in vista della prossima stagione, considerato che De Sanctis è vicino all’addio. Con Petrachi si andrà di fronte al tribunale civile. La società giallorossa punta sulla risoluzione del rapporto per giusta causa. Il direttore sportivo esonerato punta invece sul riconoscimento di altri due anni di ingaggio garantiti dal contratto. Non ci sono possibilità per Petrachi di andare alla Fiorentina, che ha appena rinnovato il contratto a Pradè. Per la Roma il sogno resta Paratici, se dovesse chiudere il suo rapporto con la Juve, ma sembra solo un’ipotesi suggestiva. Difficile riuscire a portar via Massara dal Milan, ma un tentativo verrà fatto. La Roma valuta anche il profilo di Burdisso, attuale direttore sportivo del Boca Juniors, che ha mantenuto buoni rapporti con il club giallorosso. 
 
PRIMO ACQUISTO. «Pedro ha giocato la sua ultima partita di campionato con il Chelsea, gli auguro il meglio con il suo prossimo club». Così Frank Lampard ha salutato l’attaccante che domenica scorsa ha dato l’addio alla Premier League. Lo spagnolo presto si trasferirà a Roma con un contratto biennale (più opzione per il terzo), intanto ha cominciato a studiare le zone della Capitale per trovare una villa adatta a lui e alla sua fidanzata Patricia che nelle scorse settimane ha già fatto un sopralluogo nella Capitale. Pedro sarà quindi il primo volto nuovo della Roma, il secondo in caso di addio di Smalling potrebbe essere lo svincolato Vertonghen, sempre monitorato da Franco Baldini ma anche da Inter e Atletico Madrid. Per altri arrivi bisognerà aspettare le cessioni dei tanti giocatori che non rientrano più nei piani di Fonseca e che serviranno a fare cassa: Juan Jesus piace al Parma, Cetin andrà al Verona, Perotti ha richieste dall’Al-Shabab, mentre Pastore è tentato dall’esperienza negli Stati Uniti. Granada e Sassuolo riscatteranno Gonalons (4 milioni) e Defrel (9 milioni), Coric rientrerà alla base ma su di lui ci sono gli occhi del Paok Salonicco. Resta ingarbugliata la situazione legata a Schick: il Lipsia ha ancora intenzione di riscattarlo, ma c’è molta distanza tra la domanda della Roma (25 milioni) e l’offerta del club tedesco (20 milioni). Non decolla la trattativa con il Napoli per Ünder e Veretout: Fonseca reputa il francese fondamentale e vuole la sua conferma. Inoltre le difficoltà sono legate anche a Milik, che potrebbe entrare nell’operazione, ma preferisce andare alla Juve. I rapporti tra i due club sono pessimi, difficile arrivare a un accordo. Baldini sta cercando altri acquirenti per il turco e per Kluivert.
 
(ha collaborato Jacopo Aliprandi)
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4497 il: 28 Lug 2020, 10:10 »
Riprendo questo dialogo della scorsa settimana, con Felipe, perchè oggi c'è un articolo del Financial Times che fornisce un paio di dati, molto interessanti, sul fenomeno della corsa ai junk. Alcuni stralci sotto.
Grandissimo Least, riconosco che avevi spiegato in dettaglio l'anomalo apprezzamento dello shit bond.
La cosa bella è che oltre ad essere letto e copiato da marione vedo che anche i fenomeni del Financial Time ti tengono in massima considerazione  :hail:
Quanto a me,  ti ho messo tra i miei autori contemporanei preferiti, tra McEwan e Oz non sfiguri affatto :chap:
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4498 il: 29 Lug 2020, 09:51 »
TUTTAPPOSTO!!!!!!!
Friedkin torna in gioco: Pallotta vuole chiudere entro agosto
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Trovare un compratore per la Roma prima dell’inizio della prossima stagione. Possibilmente entro agosto. James Pallotta ha fissato la deadline e stiamo entrando nelle settimane decisive per capire chi sarà il nuovo proprietario.  La cessione del club entra nel vivo, il gruppo Friedkin, affiancato da alcuni fondi d’investimento, torna in gioco e parte da una posizione di vantaggio quantomeno temporale, ma il patron giallorosso spera che si possa aprire un'asta. Aspettando, magari, un'offerta da un fondo del Kuwait che avrebbe manifestato interesse.

Ora o mai più, arabi, sudamericani, russi: chi vuole davvero la Roma e ha le carte in regola per prenderla è chiamato all’affondo. Pallotta, supportato nella vendita da Goldman Sachs, non vede l’ora di uscire e il club ha un bisogno disperato di una direzione verso cui ripartire e di un piano per rientrare delle perdite e restare competitivi. A Trigoria è tutto fermo, Baldini sta gestendo insieme a Fienga la trattativa per Smalling col Manchester United, per il resto si naviga a vista in ogni settore della società. E allora l’arrivo di un nuovo proprietario col calciomercato ancora nel vivo aiuterebbe non poco la costruzione del futuro.

A Boston è stata aperta la «dataroom» con le chiavi di accesso per tutti i soggetti interessati a studiare i documenti della galassia Roma. La due diligence, quindi, si può già fare in virtuale da tutto il mondo. I potenziali acquirenti che si sono palesati sarebbero addirittura una decina, ma l’unico ad aver mosso passi formali fino ad oggi è sempre Friedkin, che ha un vantaggio temporale di mesi rispetto alla concorrenza ed è pronto a riformulare ufficialmente la sua ultima offerta: valutazione di 490 milioni di euro (enterprise value), di cui 177 (equity) andrebbero ai soci uscenti e il resto servirebbero a coprire i circa 300 milioni di debiti del club. Altri 85 Friedkin li investirebbe per un aumento di capitale, più 20 milioni di prestito per onorare le spese più urgenti.

Pallotta ha già respinto anche questa proposta leggermente ritoccata verso l'alto rispetto alla precedente, ma se nel giro di un paio di settimane nessuno degli altri aspiranti proprietari dovesse presentarsi con un'offerta migliore, allora il presidente giallorosso prenderebbe in seria considerazione l'ipotesi di vendere a Friedkin, arrendendosi a una perdita rispetto agli oltre 300 milioni investiti in 9 anni per acquisto e «mantenimento» della Roma, ai quali ne vanno aggiunti più di 80 spesi per il progetto stadio. Ma nell’affare si può inserire una clausola che farebbe rientrare Pallotta e soci dell’esborso per Tor di Valle una volta chiuso l'iter.

Sarà in realtà difficile che il passaggio di consegne vero e proprio si consumi così velocemente in tutti gli atti formali. Dopo l’offerta vincolante e l'accordo si passerebbe alle firme di impegni già vincolanti, ma ci sono degli step obbligati da rispettare: ad esempio quello dell’analisi dell’Antitrust che porta via 60 giorni. E se l'intesa economica verrà gestita direttamente negli Usa, L’As Roma va venduta davanti a un notaio in Italia. A Houston i Friedkin restano in attesa, di nuovo fiduciosi. Ma non corrono ancora da soli.

Offline Tarallo

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111509
Re:Roma: resta la tensione finanziaria - Il Sole 24 Ore
« Risposta #4499 il: 29 Lug 2020, 09:53 »
St'articolo mon lo salva manco robylele.
 

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