Mi sfuggono esempi vincenti della strategia pallocchiana.
In ambito sportivo? L'Atletico Madrid è l'esempio classico.
Esposizione sempre maggiore nei confronti delle banche e del fisco spagnolo compensata solo parzialmente da un allargamento dei ricavi grazie a plusvalenze, successi sportivi e, non a caso, stadio di proprietà.
Anche nel 2011 quando un debito di oltre 500 mln di euro li ha costretti a vendere diversi giocatori fanno una campagna acquisti da 91 mln.
le TPO, in particolare quelle con Doyen, hanno avuto un ruolo fondamentale, ma il criterio strategico è quanto detto: non prendere di petto il debito, tenerlo a bada con plusvalenze e accordi finanziari, con l'obiettivo di aumentare costantemente i ricavi.
Mi sembra innegabile dire che "qualche" risultato in quel caso l'ha conseguito.
Fat, per tycoon scemo non si intende uno che rileva gli spurghi per 170 milioni, ma uno che per un progetto sportivo (lascia sta lo stadio per ora) che diventi vincente dovrà mettere altri 500 milioni.
Se la doté di Dan è che l'ha presa a du fusaje allora andiamo bene, perché vuol dire che è attento e il ridimensionamento tecnico sarà obbligato. Per 5 anni di loro non sentire parlare. Se invece trova un modo di tappare i buchi finanziari e al contempo tener un alto livello tecnico allora ok, ma vuol dire che si svena, come al punto 1.
Siamo d'accordo, per questo non mi convince l'ipotesi "qualcosa non torna".
Torna tutto, ora toccherà vedere che strategia vuole attuare questo, su cui non mi sbilancio perché non ho la palla di vetro. Mi sembra credibile che prenda la via del risanamento e questo si traduca in una "traversata nel deserto" dalla durata oggi non quantificabile (dipenderà dai risultati).
Ma se davvero la partita stadio si chiude a breve non è l'unica strada percorribile, tutto qui.