JIM HA LASCIATO IL CONTO (Il Messaggero, 8 Ottobre 2020)
Profondo rosso nel bilancio della Roma: il passivo è salito a 204 milioni. Peggio in Italia solo l’Inter nel 2006-2007
I Friedkin subito costretti a un nuovo aumento di capitale: l’attuale non basta a coprire il deficit della gestione Pallotta
LO SCENARIO
ROMA Marty Feldman, nel capolavoro di Mel Brooks Frankenstein Junior', se la sarebbe cavata con la celeberrima battuta: «Potrebbe anche piovere». In realtà c'è poco da ridere dando un'occhiata al bilancio della Roma che registra (come stima) un passivo di 204 milioni al 30 giugno. Si tratta della seconda perdita più alta dopo quella dell'Inter (207) datata ormai 2006-07.
CROLLO VERTICALE
Che i conti dovessero registrare un forte passivo era già chiaro il 31 marzo, quando il club aveva chiuso con un rosso di 126,4 milioni (relativo ai primi nove mesi dell'esercizio 2019-20, superiore di quasi 100 milioni rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente). La pandemia ha fatto il resto, aggravando una situazione già di per sé molto critica. Ieri il club - su richiesta della Consob - ha diffuso un comunicato nel quale indica una stima di «perdita civilistica di 188 milioni, con un peggioramento del patrimonio netto separato di As Roma spa stimato in negativo per 88,1 milioni a fine esercizio. A livello consolidato - si legge - la perdita dell'esercizio è stimata in 204 milioni e il patrimonio netto consolidato al 30 giugno scorso è stimato negativo per 242,5 milioni (in flessione di 115 milioni rispetto a un anno fa, ndc) ed ha determinato un ulteriore peggioramento del patrimonio netto separato di A.S. Roma S.p.A., che a fine esercizio è stimato negativo per 88,1 milioni di euro, rispetto ad un valore positivo pari a 10,5 milioni al 30 giugno 2019, con una flessione di 98,6 milioni». Gli effetti negativi della perdita - prosegue la società - «sono in parte compensati da versamenti in conto futuro aumento di capitale per 89,1 milioni effettuati dalla vecchia proprietà tramite il veicolo Neep Roma Holding spa». Il cda per l'approvazione del bilancio è in calendario a fine mese ma già adesso è possibile calcolare come «il fabbisogno finanziario complessivo per esercizio 2020-2021 sia stimato in 140 milioni, tenuto conto dei fatti di gestione già realizzati alla data odierna». Il riferimento è alla chiusura della sessione di mercato che ha portato appena 13 milioni di euro di plusvalenze attraverso le cessioni di Defrel, Gonalons, Kolarov e Schick. Una situazione che conferma quanto sia stato reale il rischio di fallimento senza l'intervento dei Friedkin. Il magnate texano ha già sborsato 77,6 milioni (in tre tranche: 10+53+14,6) per sostenere l'attività del club (in particolare 63 milioni come finanziamento soci e 14,6 milioni per pagare una commissione dello stesso importo ai bondholder del prestito della controllata Asr Media e Sponsorship) ma vista l'attuale situazione economica, già ieri ha lasciato intendere come non venga escluso d'integrare l'aumento di capitale da 150 milioni attuale, già deliberato e da attuare entro fine anno, per consentire il risanamento del pesante deficit patrimoniale. Si legge: « (...) procedere con l'esecuzione dell'aumento di capitale a seguito del completamento dell'offerta, anche considerando un'eventuale integrazione dell'ammontare complessivo dello stesso». L'offerta alla quale si riferisce la nota è l'Opa totalitaria obbligatoria promossa da Romulus and Remus Investments (RRI) sul 13,4% della capitale della As Roma spa (il Cda della Roma ritiene congruo il corrispettivo di 0,1165 euro per ogni azione ordinaria, lo rende noto la società giallorossa in una nota).
SOLITO INCUBO
Ma non finisce qui. Perché la Roma deve anche preoccuparsi di quanto accadrà con il Fair Play Finanziario, sospeso per la pandemia. Sospeso, non vuol dire però cancellato. In quest'ottica, la valutazione dell'esercizio relativo al 2020 è stata posticipata di un anno, facendo la media del deficit dei due anni presi in esame (2020 e 2021), in modo che le perdite di questa stagione possano essere recuperate nella prossima. La situazione rimane critica. A Trigoria si augurano che i calciatori ora in prestito possano convincere i rispettivi club a riscattarli, avvicinandosi così alla soglia dei 100 milioni di plusvalenze. Altrimenti bisognerà coinvolgere inevitabilmente altri calciatori della rosa.
Stefano Carina
La Consob vigila, il club risponde con una nota
Roma, un nuovo aumento di capitale (Corriere dello Sport, 8 Ottobre 2020)
Conti in rosso: -242,5 milioni Adesso Friedkin valuta un’altra iniezione di liquidità
di Guido D’Ubaldo
Roma
Non c’è da stare tranquilli, i conti sono in rosso e Friedkin, arrivato da neanche due mesi, deve già prevedere un nuovo aumento di capitale per evitare di finire sotto la lente di ingrandimento della Consob. La campagna acquisti è stata chiusa con il sofferto ritorno di Smalling, il campionato è ripreso senza poter contare sugli incassi al botteghino, per il nuovo stadio ancora non si muove nulla, nonostante le rassicurazioni che giungono dal Campidoglio. Lo scenario non fa ben sperare anche perché la Roma si avvia a chiudere il bilancio 2019/20 in profondo rosso. Il deficit patrimoniale si riferisce al precedente esercizio, al 30 giugno, quando la società era ancora in mano a Pallotta. La perdita d’esercizio è stimata in 204 milioni (la seconda più alta del calcio italiano) ed emerge da un lungo comunicato richiesto dalla Consob, nel quale indica una stima di “perdita civilistica di 188 milioni, con un peggioramento del patrimonio netto separato di As Roma stimato in negativo per 88,1 milioni a fine esercizio. A livello consolidato la perdita dell’esercizio è valutata in 204 milioni e il patrimonio netto consolidato al 30 giugno scorso è stimato negativo per 242,5 milioni. Il comunicato ha avuto effetti pesanti sul titolo in Borsa, che è stato fermato quando perdeva il 27,68% ed è poi rientrato in contrattazione con il segno meno a 23,3%.
ALTRI SOLDI. La famiglia Friedkin non esclude di “integrare” l’aumento di capitale da 150 milioni, già deliberato e da attuare entro fine anno, per consentire il risanamento dei conti. Dal mese scorso i nuovi proprietari hanno sborsato 77,6 milioni per sostenere l’attività della società. Secondo la nota della società il fabbisogno finanziario per la nuova stagione è pari a 140 milioni. Un rosso, quello del club ceduto da James Pallotta, in parte preventivato, ma aggravato dalla situazione d’emergenza che ha investito il mondo del calcio. Minori introiti da risultati sportivi e da sponsorizzazioni, costi pressoché invariati: ecco la spiegazione della Roma, per una situazione delicata che ora i Friedkin dovranno risolvere. I risultati negativi vengono giustificati con l’esplosione del Covid-19 e le ripercussioni che il virus ha avuto sui ricavi derivano dal mancato trasferimento di alcuni calciatori e della drastica riduzione dei guadagni da botteghino e diritti tv a causa della sospensione dello scorso campionato. Il piano industriale per far fronte a questa situazione dunque partirà dall’adempimento dell’aumento di capitale da 150 milioni di euro sottoscritto il 28 ottobre 2019. Non si esclude che tale cifra possa avere anche integrazioni per accelerare il percorso di risanamento dei conti. Importante sarà la creazione di ricavi generati dai risultati sportivi; e come negli ultimi anni saranno fondamentali le plusvalenze di mercato. La sessione appena conclusa, per esempio, ha generato un saldo attivo di 13 milioni. La Roma entro giugno dovrebbe fare plusvalenze per 120 milioni.