Mi puoi fare un esempio di una squadra di calcio portata in alto da un manager di levatura eccelsa?
Parliamo sempre di uno "sport" con componente aleatoria, dove neanche i soldi veri garantiscono il successo (vedi PSG).
Ti rovescio l’argomento: è la prima volta che in Italia la proprietà di una squadra di calcio mette alla guida della società un laureato alla Bocconi con un MBA negli Stati Uniti.
A me sembra un cambio di passo notevole, che segue l’esempio inglese e del Milan. Ed Woodward ha sviluppato il fatturato del MU di 5 volte; Peter Moore guida il Liverpool; Gazidis ha gestito l’Arsenal e mi pare che, contro ogni pronostico, stia facendo molto bene col Milan.
Parliamo di persone fuori dal comune, con percorsi professionali unici. È un segnale di solidità e forza che i Firskies danno al mercato, dopo aver dimostrato di non lesinare danari da immettere nella cloaca. Ovviamente non li invidio e penso che i loro equilibri restino molto fragili, addirittura precari. Ma questi americani non c’entrano nulla con Pallocchio. Il livello è diverso.
Nel calcio c’è sempre stata una gestione diretta dell’azienda sportiva, molto spesso un capriccio del proprietario, un suo sfizio o un mezzo per salire di livello imprenditoriale. I tempi sono cambiati, con l’arrivo di imprenditori di diversa estrazione e cultura “anglo americana”.
Il rioma si aggiorna e, se gli americani non si schiferanno dei loro luridi tifosi, inevitabilmente miglioreranno il loro livello.