Non conosco i termini dell'emissione però leggendo l'articolo non mi pare sia da annoverare tra le operazioni di successo.
Normalmente l'emissione di un bond viene offerta sempre e solo ad investitori terzi; tuttavia, soprattutto quando si colloca un bond con scarso appeal sul mercato, per aumentarne la collocabilità la banca bookrunner/collocatrice e/o il soggetto promotore e/o il maggiore azionista si obbliga a sottoscrivere l'eventuale quota parte invenduta.
Mi sembra quello che è accaduto con il bond delle mer.de, che è stato solo parzialmente collocato a terzi investitori e, per la restante quota invenduta, è stato preso da un fondo di private equity dei Friskis.
Sarebbe interessante conoscere i termini del nuovo bond (ad es., durata, tasso, valuta di emissione, modalità di rimborso, covenants, ecc.) però in ogni caso non mi pare finanziariamente rappresentare nessun up-grade per le casse delle mer.de, che forse vedranno ridurre la quota di interessi da pagare (eventualità però difficile da immaginare, visto il recente trend rialzista dei tassi).
L'unico vantaggio che vedo nell'operazione è di spostare in avanti il rimborso (dust under the carpet).
Inoltre, visto che una quota parte del debito cartolarizzato ora è sui libri di un fondo dei Friskies, teoricamente nelle assemblee degli obbligazionisti questi potrebbero essere più morbidi nel pretendere il rispetto dei termini di pagamento e/o dei covenants.