Per carità, lungi da me pensare che la nostra sia una società illuminata, ma inizio a pensare che questi americani non siano quei brillanti imprenditori che io credevo (semi cit.)
Io sono quasi convinto che invece siano degli ottimi imprenditori che sanno quello che fanno.
Il problema, sempre secondo me, è che la vulgata vuole che i grandi imprenditori siano quelli che fanno vincere le squadre (quelli che te portano Lukaku a Ciampino) quando, sul piano strettamente letterale e storico, l'imprenditore capace è quello che guadagna soldi dalla sua attività. Che non ha nulla di correlato con i risultati sportivi.
La roma è una macchina che produce comunque liquidità, è indebitata fino al collo ma, al momento, rimborsa i suoi debiti (con interessi sempre maggiori ovviamente). E se non ci riesce ristruttura i suoi debiti facendone altri. Dalla roma escono parecchi soldi che vanno a rimborsare fondi americani.
Io sono arciconvinto che è una partita di giro in cui quei soldi finiscono, comunque, nelle tasche degli americani. Con in più gli interessi. Come faceva, lui in maniera palese, Thoir con l'Inter. A cui applicava un tasso di interesse che, secondo le norme bancarie italiane, sarebbe considerato usura.
Questo spiega la grande politica dei tagli salariali delle merde, che era la missione sostanziale della Ceo greca, in relazione al fatturato.