L’Iva in questione sarebbe quella derivante delle diverse apparizioni in tv e negli spot pubblicitari, appunto, negli ultimi cinque anni, quando i versamenti sono stati pari a zero. Una volta che l’Agenzia delle Entrate ha chiesto il conto a Totti, questi si è subito preoccupato di fare ammenda e ha saldato il debito al Fisco. Una brutta parentesi per la storica bandiera della Roma, che da quando ha lasciato il calcio ha visto una lunga sfilza di noti marchi cercarlo e metterlo sotto contratto.
Tasse pagate in parte.
Ma Totti, e chi lo segue per le questioni fiscali, si sono dimenticati di aprire semplicemente una partita Iva per poter pagare l’imposta sui compensi ricevuti dai contratti di sponsorizzazione e ospitate in televisione. Tasse che Totti, è giusto precisare, pagava in parte visto che quelle dirette sui redditi sono state versate puntualmente. Ma la violazione contestata all’ex calciatore è quella di non avere rispettato la regolamentazione prevista per chi presta la propria immagine in maniera continuativa, anche a brand stranieri. A riportarlo è Calcio e Finanza.