Avevo quasi dieci anni quando fu giocata questa partita e non ne ho alcuna memoria. Per fortuna ci sono gli archivi ed il web che non dimenticano.
Lessi da qualche parte la storia di quando Roma e Fiorentina si giocarono uno spareggio per un posto UEFA, mi andai a cercare il video su Youtube e trovai questo magnifico reperto.
Ho voluto riproporvelo perché in questi trenta minuti di sintesi c'è un pò tutta l'essenza delle m€rd€.
Innanzitutto -spoiler alert- perché alla fine si attaccano al c@zzo come al solito e lo fanno malissimo come da costume. La florentia vince e si qualifica.
Guardando le formazioni è impossibile non notare certi affascinanti intrecci sull'asse Firenze - Roma (entrambe le sponde), alcuni passati, alcuni ancora da venire: Eriksson sulla panca viola, i traditori Di Mauro e Manfredonia, Calisti e soprattutto lui, l'eroe della partita, il marcatore del gol decisivo, O Rey di Crocefieschi, Roberto Pruzzo, che come da tradizione si lascerà andare ad una esultanza non proprio sobria, scatenando le ire dei suoi ex-tifosi. Per la cronaca, quello sarà l'unico goal segnato da Pruzzo in tutta la stagione.
Poi ci sono le solite intemperanze del magnifico bobolo, invasioni di campo, lanci di oggetti che costringeranno l'arbitro a sospendere la partita in più occasioni. Si nota anche la presenza di una grossa croce celtica e di altri striscioni di estrema destra nella curva giallozozza. Ricordiamoci che questi erano gli anni in cui gli Irriducibili diventavano il gruppo dominante della Curva Nord e certa comunicazione cominciava a costruire ad arte l'immagine della Lazio fascista e, come una profezia che si autoadempie, la aiutava di fatto a diventarla. Mentre come anche nei decenni successivi, non sarà proferita alcuna parola sulla gesta dei figli stupidi di Roma.
Altra costante della loro storia che raggiungerà l'apice nell'ormai mitologico gol di Turone e si propagherà fino agli odierni piagnisdei del loro allenatore bollito è quella delle recriminazioni arbitrali. Quindi non poteva mancare il goal (in)giustamente annullato a Di Mauro per un fuorigioco passivo di Voeller. Non ricordo se in quel periodo la regola contemplasse o meno il fuorigioco passivo ma resta il fatto che la decisione non fu presa proprio bene da giocatori e sostenitori giallozozzi.
E per concludere, la ciliegina sulla torta: che sarebbe una sconfitta della Roma senza l'espulsione del capitano boro? Ed arriva puntualmente a tre minuti dalla fine il secondo giallo al principe di Frattocchie, così come a mettere un suggello al solito spettacolo grottesco che ha per protagonista questa volgare chimera nata dalla volontà del regime.