le reazioni di questi due giorni alla sconfitta di bologna confermano sempre di più, anche se non ce n'era bisogno, quanto siano refrattari all'idea di vittoria e sconfitta nell'ambito sportivo. non sanno vince e nemmeno perdere, come già si sapeva. ma ogni giorno, ogni punto perso, ogni crisi, piccola o grande che sia, spingono sempre più in là i confini della loro patologia mentale. 4 partite senza vittorie e brancolano impazziti alla ricerca non tanto di motivi, ma di teste da far rotolare. perdono e vogliono il sangue, di qualcuno, chiunque, tutti. vogliono una strage, non importa se per metterne d'accordo soltanto due di loro, la soluzione sarebbe ammazzare tutti, preferibilmente trucidandoli. e quindi figuriamoci mettere d'accordo l'intera mandria.
la situazione è già sull'orlo del non ritorno e non è ancora finito settembre, roba che se erano juventini 4 anni fa, 12 partite, 12 punti, avremmo già avuto i morti veri.
manco a farlo apposta, in concomitanza di quella che il resto del mondo percepirebbe più o meno come una fase deludente, negativa, ma che per loro invece diventa una pura e semplice emergenza di ordine pubblico, cominciano puntuali a ricircolare notizie sulla fattibilità doossadio in tempi brevi, che sono tipo metadone per tossici in violenta crisi d'astinenza. la loro droga personale è sentirsi perennemente superiori al resto del mondo, ma evidentemente lo realizzazione a cui ambiscono non va mai al di là della loro immaginazione e di quella di coloro che la alimentano. vogliono essere padroni del mondo e non sono manco padroni di questa città. che peraltro non è che vanti un barcellona o un bayern monaco tra le sue mura.
si nutrono invece di delusioni, principalmente, alle quali reagiscono ingigantendo sempre più la loro mania di grandezza, e questo continuo feedback tra rilanci mentali e figure di merda fa diventare il loro ego malato ed ipertrofico, come il tronco di un albero millenario con i suoi infiniti cerchi concentrici dal diametro sempre maggiore.
nulla purtroppo potrà fermare questa folle corsa verso l'atto insano che prima o poi, se qualcuno non fermerà il meccanismo e gli dimostrerà ciò che sono, ovvero poco meno che scuregge nella storia del calcio, probabilmente avverrà.
non si eviterà il peggio manco coi rigori a grappoli come gli scorsi anni, anzi. sarà uno dei motivi che accelererà il tempo del disastro, quando torneranno a scajare e a fare figure immonde di fronte al mondo intero.
niente li porterà a miti consigli, alla relativizzazione, alla corretta dimensione di cosa vogliano dire vittoria e sconfitta nel mondo dello sport. nessuno si prenderà la briga di spiegare che se perdi c'è anche il caso che l'avversario sia stato più forte e/o fortunato di te. e così non imparando a perdere non sapranno mai vincere.
ma un sodalizio sportivo incapace di fare i conti con questa dialettica, o per sue specifiche colpe o perché trascinata in questo meccanismo da un mondo con riferimenti completamente fuori misura, è un sodalizio destinato a scomparire e anche presto.
noi lo speriamo tutti, ma soprattutto la mia speranza è che mai, mai, MAI, alcun Laziale diventi come loro. lo dico da sempre, il Laziale si vede nella vittoria ma soprattutto nella sconfitta. MAI come loro, qualsiasi cosa accada. per carità, amici ed amiche.
Oh Gesu......lio.
Gentile Signora Lazio.net
con la presente le chiedo (e credo di essere portavoce della volontà unanime dei lazionetters) di mettere in home vita natural durante del sito internet Lazio.net, il post succitato del Sig. Gesulio, in quanto manifesto dell'essere Laziale e quindi agli antipodi di quel branco di gente che si definiscono figli della lupa.
Certo di un getile riscontro
Sorazio (per nome e conto dei netters)