sta commentndo le interviste di :
Giallini
“Non capisco come mai non riusciamo a fare una grande squadra, una squadra degna della città di Roma” dice Marco Giallini attore che ha anche indossato i panni del Commissario Rocco Schiavone, nella fortunata fiction di Rai Due, per indagare anche su cosa sta accadendo nella sua amata Roma, intervistato da Mimmo Ferretti su Il Messaggero.
Provi a individuare un motivo.
“Non è possibile che a intervalli regolari i più bravi vengano ceduti”.
Esigenze di bilancio…
“Non conosco bene la situazione, leggo, mi informo e traggo le mie conclusioni. Io sono un semplice tifoso e come tifoso vorrei vedere una Roma forte, la più forte di tutte. Glielo ripeto, sono deluso al punto che, adesso, penso che non avremo mai una squadra realmente competitiva”.
Pessimista…
“Realista, se mai. Ha mai pensato che Roma sarebbe oggi se non fossero stati venduti tutti i giocatori passati recentemente da queste parti? Io mi rimpiango ancora Digne…”.
La morale qual è?
“Che una società come la Roma deve tenersi tutti i giocatori bravi, quelli davvero bravi”.
Ora non ci sono?
“Certo che ci sono, De Rossi, Dzeko, Nainggolan, Schick… A proposito: Schick è un fenomeno, vedrete. Alisson è il più forte portiere al mondo”.
Deluso anche di Di Francesco?
“Ma lui che c’entra se le cose non vanno bene? E poi non si può cambiare un allenatore ogni anno, occorre dargli il tempo e la possibilità di lavorare. Invece gli stavano vendendo Dzeko… Oh, Dzeko: ma ci rendiamo conto?”.
Il calcio è cambiato, raccontano.
“E lo so bene.E so anche alla perfezione che presidenti come Viola o Sensi non ci saranno più. Gente passionale, tifosi veri. Io vedo che in tanti club europei ci sono presidenti stranieri, e a me la cosa non dà fastidio. Non mi interessa se siano inglesi, arabi, cinesi… A patto che facciano grandi investimenti e quindi una grande squadra”.
Jim Pallotta non lo fa?
“Gliel’ho detto, sono molto incaz…”.
________________________
Zingaretti Luca
Non vedeva l’ora di sfogarsi. Appena gli si nomina la Roma, Luca Zingaretti si accende. Si sveste dai panni di Montalbano e, come riporta l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”, nella conferenza di presentazione dei nuovi episodi della saga di Vigata inizia un monologo da tifoso arrabbiato: “Di Francesco è uno straordinario professionista e un bravissimo tecnico. Il problema della Roma non è lui né i giocatori: è la mancanza di una società – dice il fratello dell’attuale Presidente della Regione Lazio, coinvolto nelle vicende dello stadio di Tor di Valle -. La Roma ha mandato via una bandiera come Totti e gliel’hanno fatto dire da uno arrivato una settimana prima dalla Spagna che non sapeva manco come si diceva Colosseo. E non puoi ripetere per 20 giorni Dzeko parte, Dzeko non parte! Ho sentito un dirigente con gli occhialetti e gli occhi celesti dire delle stronzate… “Ora rivedremo tutti i dettagli”, ma che vuol dire? Che fino adesso non lo hai fatto? Io lo scorso inverno sono stato alla Partita del Cuore allo Juventus Stadium e ho capito perché vincono tutto: perché seguono tutto, i giocatori sanno chi comanda. Qui il primo che passa, parla e dice stronzate e nessuno lo contraddice. Ma dov’è la società? Capisco che la proprietà sia a Boston, ma bisogna avere l’onestà di dirlo: è inutile parlare di scudetto, siamo stati comprati da un fondo d’investimento americano che risponde a certe logiche”.
===============================
attacco di nar.ione ad alzo zero contro la societa' , argomenti vari