corebiancoazzurro le tue critiche mi sembrano tutte molto pertinenti e ben motivate ma ancora una volta in realtà mi sembrano relative soprattutto al gameplay più che alla trama.
Per farti un esempio per me tra la trama di Ocarina of time (a cui ho giocato) e quella di ff7 non c'è paragone, ma non di poco, te dico proprio che FF7 stravince doppiandolo tre quattro volte.
E su questo vorrei aprire una doppia riflessione, tra loro in antitesi:
1) una critica sul gameplay può misurarsi su criteri più oggettivi, la trama dipende moltissimo dai gusti e si rischia alla fine di misurare l'immisurabile. Quindi la critica tecnica - come la tua - ha più "valore" del mio gusto.
In fin dei conti misurarsi sulla trama è come parlare di film (del cui comparto tecnico parlano gli esperti, di solito si discute di trame), si tratta di gusti.
Nel dire "FF7 è na bomba" ci metto tanti aspetti molto soggettivi e non necessariamente condivisibili.
Nel giudizio (così come in quello su AC) pesa tanto i panni che indossi e contro chi combatti. Per ME.
Magari per altri questo ha scarso valore.
A me invece vestire sempre i panni del soldato americano (o nazista), il cavaliere medievale, il guerriero barbaro, il poliziotto o il ladro ad un certo punto ha stuccato. Magari gameplay stupendi, o trovate di sceneggiatura geniali mi hanno portato a giocare, ma l'immedesimazione ha spesso scarseggiato, soprattutto crescendo.
Me presenti un ex soldato oggi mercenario ecoterrorista che lotta contro una corporation. Beh.
Capisci che me vengono gli occhi a cuoricino (si, già a 12-13 anni je stavo così, c'ho rigiocato a 25 anni e je stavo uguale il doppio, pur avvertendo i limiti di gameplay di cui parli, ma oh, stavo a fa esplode i reattori della Shinra chicco, voi mette? Non c'è missione di COD o di Half Life che tenga, oltre ad essere sparatutto de merda).
Così come AC, gli Assassini contro i templari in una lotta complessa e non manichea tra bene e male, ordine e caos, disciplina e libertà. Scusate l'espressione ma io so' venuto nei pantaloni manco finita la frase "niente è reale, tutto è lecito". Immedesimazione 100%, per poco non me arrampico sui palazzi de Roma coperto co un cappuccio.
Per me co na roba così poteva pure esse un platform bidimensionale a scorrimento e due azioni base che c'avrei giocato 120 ore.
Chiaro quanto sia soggettivo, come è confrontabile sta roba?
E questo mi fa arrivare al punto 2.
2) Se è vero che ritengo la tua critica più pertinente della mia, occhio che l'incredibile avanzamento del comparto tecnico non se magni il fascino dei videogames.
Nel senso: na volta tanto faceva l'immaginazione. Io ho giocato a Golden Axe, Altered Beast o Castelvania senza bisogno di gameplay complessi, la complessità ce la mettevo io perché in realtà le azioni che facevo erano lineari.
Ora non voglio rimpiangere i meravigliosi '90, perché l'innovazione percorsa me piace un botto e guai a tornare indietro. Ma occhio che non se magni tutto.
Perché io a quel lato emozionale e immaginifico ce tengo e non vorrei se perda per via di comparti tecnici (grafici, computazionali, simulativi) troppo complessi e realistici.
Perché mentre gioco voglio avere ancora quel sorriso de chi se immedesima in un pupazzetto pixelato che spara a zombie tutti uguali in un percorso più che lineare che lo porterà all'unica vittoria possibile, raggiungibile in quell'unico modo.
Perché in quel sorriso c'è tutta la mia passione.