Lotito ha un'unica maniera di provare ad attenuare la contestazione: fare una campagna acquisti coi controcazzi e alzare il tiro rispetto alle ultime tre sessioni estive. Nomi di impatto per quello che è il campionato italiano di oggi.
La cosa che è realmente sconcertante, parlo per me, è l'odio cieco che è riuscito ad attirarsi soprattutto da quanti fino a ieri avevano anche apprezzato il suo operato.
La persona è quello che è, patologicamente ostile ad ogni tipo di mediazione tra quello che lui ritiene giusto (anche quando palesemente errato e/o fallimentare) e quello che pensano gli altri, ma negare che sotto la sua presidenza abbiamo vissuto anche dei momenti esaltanti (il 26 maggio, Pechino, gli arrivi di Hernanes o Klose) e visto belle cose Laziali (Olympia, la fantastica presentazione delle maglie dello scorso anno, la TV ufficiale) è ancor più deleterio.
Per me Lotito è uno psicopatico per tanti e tanti motivi; avrebbe DOVUTO e lo sottolineo, dare la massima disponibilità della Società, che poi è l'unica Lazio, all'iniziativa di ieri. Avrebbe dovuto mandare Olympia, una delegazione della primavera fresca vincitrice della Coppa Italia, Manzini e l'intera prima squadra a riallacciare i rapporti con i laziali tutti. Si doveva festeggiare lo scudetto del '74, lo scudetto del 200 E la più grande vittoria cittadina della Storia, il 26 maggio con chi ha reso possibile quel successo.
Invece no, sceglie di inasprire uno scontro che è prima di tutto stupido, sancisce una divisione tra la Lazio vera e la Lazio utopica di ieri, una Lazio in cui Cragnotti è un martire, Giordano e Wilson degli eroi senza macchia ecc, contrapposta alla Laziotta del gestore, di Postiga, Saha e Kakuta. E se il tifoso laziale casca ulteriormente in questa battaglia insensata compierà la sua mutazione ultima: quella di tifoso sepolcrale, che tifa la Storia, il passato, ma che non si cura dell'unica Lazio vivente, quella di oggi. Quella che può vincere e lo ha dimostrato.
Non fraintendetemi, io ieri avevo i lucciconi come e più di tutti voi. Vedere Signori, il mio primo idolo calcistico, Sinisa, il Mancio e soprattutto e il più forte di tutti, Alessandro Nesta è stata un'emozione, credo, irripetibile. Vedere quei vecchietti del '74, sui quali ho letto tantissimo e la cui storia la porto nel cuore come se l'avessi vissuta e leggere lo striscione degli ES dedicato ad un altro che ho nell'anima senza averlo mai visto giocare, Giuliano Fiorini mi ha riempito di gioia vera, gioia Laziale. La gigantografia del più grande, Giorgio, e suo figlio che lo omaggia con quel rigore, Dabo, Gottardi, Poli e tanti eroi silenziosi che hanno fatto la Storia della nostra Società, insomma, non posso che essere eternamente grato a Wilson e Oddi, i quali, tra le altre cose, hanno davvero fatto il loro meglio per non esasperare questa divisione che ieri si è palesata in tutta la sua potenza.
Non sono mai entrato in questa guerra sul forum e non lo farò, mi deprime litigare con altri laziali. Ma oggi, finalmente, sto cominciando a mettere le idee a posto e a capire perché la giornata di ieri mi ha lasciato un retrogusto amaro, amarissimo.
Insomma, sono davvero preoccupato per il futuro della Lazio. Speriamo bene.
Ho scritto di getto e non ho riletto, spero di essermi spiegato.