A me piace questo striscione.
Mi soddisfa, mi rende pieno, consapevole, uno di quei momenti in cui capti quanto nell'universo sia tutto connesso, il micro e il macrocosmo. La fisica quantistica e la filosofia orientale; la psicanalisi e i riti tribali dei primi uomini; questo striscione è il metodo critico strutturalista applicato al calcio.
Bello. Essenziale. Esplicito. Come un segreto di Fatima che si rivela segreto di Pulcinella.
E più che altro me lo aspettavo. Quindi prevedibile, ma nel senso genuino del termine. Perché già qui in questi giorni, non so quale netter, aveva previsto che su Repubblica avrebbero scritto: De Falco è della riomma, Schettino è della Lazio. E che cos'è la curva sudde se non la manovalanza analfabeta dei difettosi in giacca, camicia aperta davanti e microsoft word? La fucina delle idee che un giorno appariranno in bold sui giornali. La bassa cultura che si fonde con la presunta cultura alta, diciamo radical chic. Lo zanni che incontra il suo autore e gli stringe la mano. La commedia dell'arte, il ciarlatano che ti fa una capriola per venderti l'elisir dell'immortalità, l'unguento magico.
Prevedibile, e idiot.a, ma come può esserlo lo scemo del villaggio. Innocuo in quanto appunto prevedibile.
Nel dileggio al laziale (all'ebreo, al gay, alla minoranza) questo striscione non poteva non comparire. E' lo specchio di questa città anomala, dove l'anomalia, il difetto, la storpiatura, la patologia sono motivo di elogio e senso di appartenenza. Roma ai romanisti. Ne ha visti di barbari questa città, uno più uno meno.
Dove poteva essere esposto questo striscione se non lì, nel ricettacolo dei più bassi istinti che assurgono ad artefatta cultura popolare, dove la violenza è intesa come goliardia, dove il pugnale pungica e ogni malefatta è una gioia, il mezzo per raggiungere il fine?
Sono fiero di leggerlo, perché sono da quest'altra parte.
Dall'altra parte rispetto a chi magna, beve, pungica e tifa riomma, a chi si commuove per un bambolotto che esce da una maglia mimando il parto; dalla parte opposta rispetto a Mensurati, Foschini, Renga, Zampa, Cagnucci, Luna, Sannipoli, Volpi, Mandolesi, Pato, Bianconi.
Che formazione, che top 11, che mandria da circo. Bello.
Credo che in tutti noi laziali ci sia una ricchezza immensa che questi nemmeno lontanamente si immaginano. Non possono saperlo e non lo sapranno mai. Li compatirei se potessi, ma il compatimento è un sentimento e un'azione che si dedica agli esseri umani almeno un po' evoluti.
Schettino è della Lazio. Cristo è morto di freddo. Babbo Natale esiste. La riomma è una squadra di calcio. I riommisti sono tifosi di calcio.
Verrà il giorno (cit...)