Infine, vecchio discorso.
Ma quelli che intervengono sui post altrui senza entrare nel merito ma solo per dire, nella migliore delle ipotesi, avete rotto er cazzo d'esse pessimisti, disfattisti, menagrami, scettici, sfiduciati, nichilisti...precisamente, cosa temono?
Quale è il rischio che pensano si possa correre?
Il rischio è che Immobile legga quanto si scrive qui, si deprime e in campo non segna ripensando a quanto scriviamo qui?
Oppure il rischio è che poi allo stadio chi qui esprime pessimismo fischia al primo errore e allora si fa pedagogia preventiva?
Cosa c'entra lo stadio domenica con quello che scriviamo qui? Quale è la relazione?
A me 'sta cosa fa diventare pazzo.
Se uno scrive che perderemo 0 a 5, che ve ne fotte?
Se uno a inizio anno scrive che arriveremo quattordicesimi, che ve ne fotte?
Perché non si risponde nel merito e basta?
Ripeto, quale rischio si può concretamente correre se un netter pensa che perdiamo tanto a poco e, viceversa, quale beneficio ne ricaviamo se uno pensa che vinciamo tanto a poco?
Qualcuno, davvero, provi a spiegarmelo.
L'unica spiegazione che accetterei è che i giocatori entrano qui, leggono e si condizionano negativamente.
Però, mi servono le prove di questo. O almeno degli indizii.
Perché, a parte Lucas Leiva (amore mio bello) che nel giorno libero va a Ravenna a vedersi i mosaici, gli altri giocatori il tempo libero lo passano alla playstation o in qualche locale in caccia di culi.
Che vengano qua a leggere non ci credo.
E quand'anche lo facessero, se dalla lettura ne uscissero condizionati negativamente, vuol dire che sono inadeguati. O almeno inadeguati a giocare nella Lazio, che è una squadra che dovrebbe avere nel suo "elenco" solo giocatori con testicoli cubici e fumanti.
E' l'ambiente che si deprime nel suo complesso. Dici bene, storia vecchia.
Volente o nolente siamo testimoni privilegiati. Noi che scriviamo, come chi parla in radio (anche chi telefona, non solo conduttori e pseudo-opinionisti).
Esiste un effetto domino della negatività. Leggi qui dentro, senza neanche rendertene conto vai a prendere il caffè al bar e racconti al barista della Lazio la storia della stagione romanista, lui quando stacca chiama in radio e vomita negatività che si riverbera sull'atteggiamento allo stadio. Stadio dove senti "anvedi che pippa, quello s'è venduto la partita, quello non esce, quello è 'na mazzetta de Tare" e via discorrendo.
Lo abbiamo analizzato mille volte. Non si sa neanche come, ad un certo punto nella
narrazione Laziale entrano violente delle parole d'ordine che non si sa neanche da dove siano nate.
Entrano immediatamente mille frasi, sempre le stesse, anche da persone e su media che apparentemente non hanno contatti con altri. Perché non siamo mai "solo" Lazionetters, ascoltatori di radio, frequentatori di stadio, lettori di giornali, bevitori di caffè, ecc. ecc. ma siamo sempre una combinazione di tante di queste realtà.
E non mi stupirei più di tanto se domani sentissi al bar del tufello parlare di "stagione romanista" da gente che non sa manco come si accede ad internet e che crede di aver espresso un suo pensiero originale.
Poi abbiamo una squadra con le palle che se ne fotte della negatività? Lo spero.
Certo che non l'aiutiamo molto, noi tifosi, al di la della retorica.