Disclaim : Sappiate, prima di leggere questo post, che verso la fine della partita ce l'avevo con Baroni perché aveva scelto di far uscire Dia e non Isakssen che era stato abulico fino a quel momento.
Questo già per inquadrare il mentecatto che sono.
Comunque dopo che tutto è stato scritto, anche che Isakssen sta volando a altezze inimmaginabili come rendimento. Ci sono strapponi e bambocci che vengono esaltati con fior di valutazioni da PIL di un medio paese europeo mentre il nostro biondino, neanche verifico, su transfermarkt sarà arrivato, al massimo al massimo poco sotto Angelino.
Tengo buona la giustificazione del campo e del pallone, ma non sono convinto che tutte le scelte di Baroni siano state efficaci ieri sera. Non mi è piaciuto lo spirito con cui abbiamo affrontato la partita. Altra cosa rispetto allo spirito con cui l'abbiamo conclusa. E' già stato scritto, ma Guendouzi che, a 15 secondi dal termine, in 9 invece di andare a conservare il pallone lo gioca è cosa vista solo altrove. Il dio del calcio, se esiste, si sveglia in quell'esatto momento. Comunque, appunto, a me non ha convinto l'approccio che la Lazio ha avuto per tutta la partita, si, è vero, alcune scelte erano obbligate, ma sul piano mentale siamo stati, almeno fino all'85°, abbastanza mosci. Il Viktoria ha giocato sulla velocità è il pressing, ma si allungavano parecchio. pressavano le nostre ripartenze ma non alzavano poi cosi tanto la difesa. C'era spazio, c'è stato spazio per fare carne di porco dei cechi per tutto il primo tempo. Alcune transizioni sono state troppo sprecone, faccio tesoro del pallone sgonfio e del terreno da cantiere sulla prenestina, ma alcune ripartenze potevano fare molto male e non lo hanno fatto. Isakssen sbaglia sul retropassaggio probabilmente per il terreno [...] ma anche lui su quel pallone ci va senza il sacro fuoco. E' la classica azione che o fai gol o il portiere ti stende e restano in 10.
Insomma, secondo me, al netto di palloni e terreno, il Viktoria lo abbiamo tenuto in vita più noi di quanto non abbiano fatto loro.
Sull'arbitro è stato detto tutto, decisioni tutte più o meno giuste a eccezione di due, che comunque mi sembrano importanti. Il giallo a Vecino si spiega solo se c'ha avuto problemi o contenziosi con qualsiasi cosa sia in relazione con l'Uruguay. O con Vecino stesso. E poi il mancato rosso sull'intervento da dietro su Guendouzi. I rossi a Rovella e a Gigot ci stanno. Ma il più rosso di tutti, un entrata da dietro, con il piede a martello sul tendine d'Achille dell'avversario, se lo dimentica. Lui e la VAR.
Tra i giocatori inattesi mi è piaciuta la prova di Noslin, che ha giocato bene e ha fatto vedere qualcosa di buono. Dopo Isakssen impariamo a non buttare nulla prima di essere convinti che non serva.
Il peggiore dei nostri mi è sembrato Nuno Tavares. Credo non abbia azzeccato né un cross né una sovrapposizione e per la seconda partita consecutiva il pareggio capita dalle sue parti perché, in fase difensiva, a volte, fa più danni della grandine. Ci si accanisce contro Lazzari, ma probabilmente era una partita in cui non era previsto il suo ingresso e non aveva nulla da spartire con la dinamica che la partita ha preso.
Poi arriva comunque il gol di Isakssen, che da solo vale una stagione. Per il secondo anno consecutivo la Lazio segna il gol che catalizza l'attenzione dell'Europa intera. Lo scorso anno perché segnato dal portiere di testa, quest'anno perché segnato in nove contro undici. Ieri il commentatore francese ha letteralmente urlato e, nella trasmissione dedicata alla serata europea, il gol segnato in doppia inferiorità era in evidenza.
Comunque, alla fine, quello che resta è una vittoria in trasferta che ci permetterà di affrontare il ritorno con sufficiente margine. Il campo sarà un vero campo da calcio e i palloni saranno gonfiati come si deve. E soprattutto probabilmente avremo quel paio di giocatori che faranno la differenza.