Però per favore guardiamo la luna e non il dito.
Io mica volevo fare l'elogio di patania.
Semplicemente visto che abbiamo discusso per un "barzelletta" ritengo che le parole di un giornalista vicino alla società (non a me, alla società, un po' come la cara signora che fa gli editoriali su LSR) siano elemento utile a comprendere il momento in cui siamo.
Se poi si ritiene che i momenti di contestazione siano caratterizzati da paper che argomentano sui motivi con tanto di bibliografia o, come dicevo prima, da simposi di élite, penso che si abbiano pretese errate.
Che ci si concentri sulla forma in modo un po' altezzoso.
Le contestazioni puzzano. Non sono gradevoli. Non segnalano una contrarietà pacata, ma urlano una serie di volgarità sguaiate che proprio su quell'impatto si basano.
Altrimenti stavamo al circolo canottieri.
Non significa che vanno condivise o sostenute per forza (né accettare tutto, gli auguri di morte a me fanno schifo), ma se io mi trovo uno contro il governo che dice "draghi [...] te devi magna la merda e sputare sangue" rispondere col disgusto per la forma utilizzata mi sembra perbenista.
E un facile modo per evadere dal punto e fare della forma la questione.
Cosa che si fa costantemente, anche in questo caso.