Sul rapporto tra calciomercato, sogni ed entusiasmo

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Re:Sul rapporto tra calciomercato, sogni ed entusiasmo
« Risposta #20 il: 19 Ago 2018, 13:43 »
Al di là dell'estensore del topic,  basta andare sui social.
So che è un vomitatoio.
Ci vado apposta per vedere a che bassezze arriva la feccia umana.
Quando leggo che Lotito (anzi, loporco) deve morire gonfio e pieno di vermi, auspico che arrivi veramente il Daspo anche per cosa scritto sui social.
Solo che a questi il Daspo lo devono dare per la vita (no a vita)

Offline DajeLazioMia

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Re:Sul rapporto tra calciomercato, sogni ed entusiasmo
« Risposta #21 il: 19 Ago 2018, 13:48 »
Al di là dell'estensore del topic,  basta andare sui social.
So che è un vomitatoio.
Ci vado apposta per vedere a che bassezze arriva la feccia umana.
Quando leggo che Lotito (anzi, loporco) deve morire gonfio e pieno di vermi, auspico che arrivi veramente il Daspo anche per cosa scritto sui social.
Solo che a questi il Daspo lo devono dare per la vita (no a vita)
È così ormai.
Linguaggio scurrile, mancanza di rispetto, provocazione, ignoranza.
Ma un po' ovunque. Sempre di più.
Re:Sul rapporto tra calciomercato, sogni ed entusiasmo
« Risposta #22 il: 19 Ago 2018, 13:52 »
Mi sa che hai capito poco di quello che è successo ai laziali da una decina di anni a questa parte.
Contrariamente a tutte le altre tifoserie, anche mentre arrivava Zarate, Klose, Anderson e tutte le pippearsugo di questi anni, allo stadio si contestava ferocemente la società e chi andava allo stadio (pochi), invitandoli a disertare e auspicando retrocessioni. Di quali sogni parli? Bastano i sogni a riportare la gente allo stadio quando manco le curve a 200 euro bastano? Il laziale di oggi è questo. Prendiamone atto. Siamo gli unici in Italia a lottare contro la propria società, contro la propria squadra. Anche i volantini di ieri testimoniano questa precisa volontà.
Re:Sul rapporto tra calciomercato, sogni ed entusiasmo
« Risposta #23 il: 19 Ago 2018, 17:11 »
Autunno 2008.
Giornalista: Ciao Mauro, quest’anno stai facendo un sacco di goal trascinando la Lazio. Ma dove volete arrivare?
Zarate: ècudeto.
Giornalista: ehm. Come?
Zarate: ècudeto.
Giornalista: s-scudetto? Hai detto s-s-scudetto?
Zarate: ècudeto.

Ok, anche quella volta non ci siamo manco avvicinati allo scudetto, però io (come molti di noi) un po’ vorrò sempre bene a quel giovine coi capelli lunghi che in quei giorni aveva fatto spaventare molto i nostri amici A.s. Anitra WC.
Essi iniziavano a capire che il loro grande gabidano stava imboccando il viale del tramonto e dall’altra parte poteva esserci il nuovo Messi che ci avrebbe trascinato a roboanti vittorie, con conseguente necessità per loro di trovare rapidamente un nascondiglio.

Lo sport è uno show, c’è tutto un contorno di cose intorno alla partita che possono servire ad esaltarti o a deprimerti. E questo lo riscontri subito in concreto, nel numero di abbonamenti, con quello che dicono i giornalisti e i tifosi. Non sono tutti del pupazzi prezzolati, c’è un sacco di gente lì fuori che sarebbe felicissima di vedere una Lazio vincente e vincitrice. E un sacco di gente che schiumerebbe rabbia, risultando altrettanto rilassante da osservare.

Se la tua società, con una campagna acquisti roboante ti comunica “abbiamo una squadra fortissima, rompiamo il culo a tutti”, uno si esalta e va allo stadio e i giornalisti, anche quelli più disonesti, sotto sotto ti rispettano e pregano che tu non vinca, altrimenti saranno guai per loro.
Questo ha fatto la Juve con CR7, questo ha fatto l’Inter (sempre accidenti a loro) comprando tutto quello di cui aveva bisogno, questo faceva Cragnotti quando portava a Roma campioni al top della forma o, anche quando non ci riusciva, provando a fare cose clamorose tipo portare Ronaldo per spaccare il campionato.
Il segnale era: noi ci siamo, puntiamo al top, poi vada come vada ma ce la stiamo mettendo tutta già dall’inizio, non abbiamo ancora mollato un centimetro, squadra, tecnici e società. Tifosi, venite che ci divertiamo, perché qui stiamo facendo il massimo e lo faremo sempre.

E veniamo a noi. Quando Cragnotti mostrava i bilanci in TV sulla lavagna a fogli mobili da Guido la gente lo trovava freddo, ma sapeva che quella curva in salita significava che poi ci si divertiva, perché al prossimo calciomercato sarebbero arrivati grandi campioni. “Il futuro ci arride”. Ma era bello anche Zarate che dice “ècudeto” dopo aver fatto una caterva di goal. Allora il tifoso laziale è felice, si esalta, il romanista è insonne e ha gli attacchi di panico. Che pace.
Se Lotito mi parla di scudetto der bilancio e mi dice che ci sono cinquanta mioni de attivo e poi fa una campagna acquisti a metà tenendo i cinquanta mioni in tasca per farci chissà che cazzo, non c’è niente da divertirsi, perché il messaggio è che abbiamo già mollato, prima di cominciare.

Ecco qui perché i giornalisti non ci rispettano e perché la campagna abbonamenti è insufficiente. Dai alla gente dei sogni e delle aspettative interessanti e il clima cambia. Tutti avranno voglia di difendere la Lazio anziché di attaccarla, perché si sentiranno parte di qualcosa di bello e vorranno salire sul carro del vincitore per dire “io c’ero”, “io lo sapevo”, e “finalmente si fanno le cose come si deve”.
Se non gli offri sogni, la gente si distacca, critica (come sto facendo io ora!) e non ha interesse a sposare la causa. Che mi frega di costruire lo stadio o di mandare in A la salernitana o di comprare la bari. Non sono affari miei, non c’entra niente con Chinaglia, Gascoigne, Signori, Nesta, Immobile ecc.

Poi ok, noi qui siamo tutti illuministi e pensiamo “si però quest’anno se luis felipe esplode e se spostiamo davanti SMS forse potrebbe essere che magari va meglio e forse se quello fallisce quell’altro se rompe e ci dice bene arriviamo quarti”.
Questi però non sono sogni, è tutt’altro. Non è pop, non arriva alle masse. Ci stiamo solo autoconvincendo per dare un senso al nostro interesse per questo campionato. Non fa scattare alcuna molla che faccia venire la voglia di salire sul carro al tifoso/simpatizzante comune.

La gente critica e si disinteressa perché ha già visto lo stesso film tante volte e non ha niente su cui sognare. Non ci vuole un genio del marketing per capirlo.

Saluti a tutti
 :asrm

La cosa buona di questo post è che ė scritto bene e esprime le cose in modo educato almeno da un punto di vista formale ... Tutto il resto ė un concentrato delle cose portate avanti per anni dalla cornice marcia, che se ne strafotte del lavoro fatto in società, della fatica di tutti i tifosi che andavano allo stadio anche in 2000 perculati da tutta Roma, o dei giocatori che scendevano in campo in uno stadio vuoto (quando non si giocava fuori casa all'Olimpico) ... I sogni del tifoso, ancora così stamo? Ma davvero?
Se ve piace sogna' alla Cragnotti, per poi dover strigne er culo ad agosto coi libri in tribunale, vi prego, cambiate squadra da tifare

Lasciate in pace noi e la Lazio

 
 

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