Sono perplesso.
Lo dico sinceramente. Perché anch'io sono un adepto dell'All in.
Un tifoso, in fondo, per definizione, non é obbligato a tenere i piedi per terra.
Sticazzi dei piedi per terra. Se li devo tenere per terra tanto vale che penso ad altro.
E invece no, il tifoso, per definizione, sogna. Sogna che Magnocavallo possa un giorno giocare in nazionale, che Renato Miele sia uno stopper ai livelli dio Franco Baresi (si sognava parecchio allora), sogna che Dezotti possa segnare valanghe di reti, che Mutarelli sia il nuovo Tardelli e che un giorno, un giorno solo, li menamo a tutti.
Fa parte del gioco. E che gioco sia.
Pero', ecco, come dire, io Ibra, anche nell'ipotesi scolastica di un Lotito soggiogato dalla mescalina in dosi massicce, non lo prenderei. Non perché costa troppo, la mescalina serve a risolvere quella questione, ma proprio perché, a mio avviso il giocatore ha cominciato una lenta fase calante, anche abbastanza inesorabile.
C'é molto di Ibra nel titubante campionato del PSG che, pur avendo, sulla carta una squadra spudoratamente più forte delle altre ha dovuto lottare molto più del previsto per vincere lo scudetto. C'é molto di Ibra proprio per la sua forma abbastanza declinante e il suo carattere abbastanza egocentrico che si é stinto sui risultati mediocri della squadra per lunghi periodi dell'anno. Lo stesso PSG, d'altronde, ha avuto risultati migliori in Champion's quando ha dovuto, per ragioni X o Y fare a meno di Ibra.
All in so d'accordo, ma non con Ibra.