Queste considerazioni sono in larga parte precedenti a questo fine settimana, motivo per cui non sono frutto di una ritrovata positività post Inter-Lazio, ma la precedono. Lo sottolineo per non essere malinterpretato.
In questi mesi ho preferito tacere al posto di far parlare la pancia. Oggi però, al termine dell'anno solare, vorrei provare a dire alcune cose.
0) La frustrazione è tanta. E la frustrazione porta scoramento, rabbia, sfiducia.
La strategia societaria sembra più che un'azione una coazione a ripetere gli stessi banali errori di sempre.
Confermarsi non è mai facile, gli altri non è che stiano a guardare. Tuttavia tra la conferma e il fallimento totale c'è una variegata scala di grigi e non è possibile che la Lazio tenda sempre ad avvicinarsi pericolosamente al termine peggiore.
Viviamo una costante sindrome della pancia piena. Ci si sazia con un buon risultato (una coppa vinta, un buon piazzamento) e per l'anno successivo si ha meno attenzione a mangiare, perché la fame è poca.
Chiaro e imbarazzante il paragone di Reja tra Lazio e Atalanta in termini di organizzazione societaria.
Dopo più di una decade è evidente come una società dalla complessità della SS Lazio non possa essere condotta da un numero di manager il cui numero si esaurisce con le dita di una mano sola. Prenderne atto sarebbe il minimo sindacale, fare qualcosa a riguardo augurabile.
Si farà? Sul piano strutturale probabilmente no e questa resterà una critica inchiodata a questa gestione fino a che condurrà la Lazio in questo modo.
Questi mesi hanno però sottolineato come le carenze, purtroppo, non si fermino ai vertici.
E dispiace vedere come anche diverse autorevoli penne di questo forum abbiano ceduto alla tentazione di semplificare gli argomenti pur di accentuare le responsabilità del duo Lotito-Tare con quelle che a me sono sembrate pesantissime forzature logiche.
1) La Rosa: questa Rosa non è stata affatto sopravvalutata né può essere considerata una rosa da media classifica. Ma scherziamo?
Si può sopravvalutare una rosa che vince fortunosamente in un arco di tempo ristretto. Oppure che affronta per un caso di calendario le squadre meno in forma e sembra valere più di quel che dovrebbe. Non si può parlare di sopravvalutazione con la squadra che esprime il miglior calcio per mezzo campionato.
Se tieni un rendimento così alto per mesi vuol dire che le potenzialità per farlo ce le hai tutte.
Chiaramente tali potenzialità tengono dentro lo stato mentale, le motivazioni, le convinzioni e la serenità nel lavoro.
Cosa è cambiato allora?
Sono mancate le motivazioni, soprattutto dopo l'eliminazione dalla CL, sono emersi molti particolarismi nello spogliatoio, c'è stata grande confusione nella gestione delle risorse.
Di questo sono responsabili lo staff tecnico e i giocatori stessi.
Troppi i casi: Biglia, Candreva, Morrison, Radu, Mauri, gli attaccanti, ecc. Di questo non si può non chiedere conto a Pioli.
Nei casi specifici poi alcuni nostri giocatori, soprattutto i più rappresentativi, hanno pesanti responsabilità. Ne cito solo uno, il primo, perché già così il post è lungo, ma ne avrei per molti.
- Caro Biglia, a tre giorni dalla tua elezione a capitano NON PUOI dire che non sai se rimarrai alla Lazio. Perché ok, ci può anche stare che tu voglia aspettare il Real, ma allora non accetti la fascia.
- Caro Candreva, è comprensibile la delusione per la mancata fascia, assolutamente non comprensibili sono il disinteresse, la superficialità, l'egoismo, l'assenza di senso di squadra mostrati in questi mesi. Che se proprio dovevano dimostrare qualcosa, hanno dimostrato l'assenza di caratteristiche da Capitano vero.
2) Modulo, schemi, gestione: Pioli, alla difficile prova del secondo anno, è andato in confusione totale.
C'era l'esigenza di consolidare, abbiamo provato a stravolgere alla prima difficoltà.
Un turbinio di retromarce, di equivoci, di tentativi a vuoto che di sicuro non hanno trasmesso alla squadra la sicurezza necessaria ad affrontare un campionato più difficile di quello precedente. Più nello specifico:
Capisco che andava inserito nel giro dei titolari un Milinkovic Savic, un acquisto SPETTACOLARE per le potenzialità che mostra*, ma questo non significa farlo a tutti i costi. Non avergli trovato una collocazione tattica coerente ed efficace in 4 mesi è una pecca non da poco per Pioli.
Così come capisco che è difficile gestire uno spogliatoio come il nostro in una città come la nostra, ma quest'è e se non si è adatti a queste condizioni non si è adatti ad allenare la Lazio.
3) Ambiente e Stadio: non è facile trovare motivazioni, grinta e capacità di reazione se giochi in uno stadio che sembra il Verano mentre si recita un requiem.
Gabrielli, la contestazione, la delusione, tutto quello che volete voi, non sto qui a sindacare i perché, non voglio polemizzare con nessuno in merito.
Dico solo che le condizioni prodotte da noi tifosi di certo ha penalizzato la squadra durante questi mesi.
Nonostante i problemi, mi viene da pensare che non tutto è perduto. La Remontada è possibile.
Nella carenza di buoni allenatori disponibili è preferibile scommettere su Pioli almeno fino alla fine dell'anno.
Il suo gioco/atteggiamento europeo potrebbe portarci nelle coppe più avanti di quel che pensiamo.
Utilizziamo il prossimo mese e mezzo per verificare quanto questo campionato possa essere recuperabile in termini di posizioni di vertice, quindi concentriamoci fortemente su EL e Coppa Italia.
La rosa deve mettere da parte i particolarismi che alla fine diventano dannosi non solo per la Lazio, ma per i suoi stessi protagonisti.
Ricominciassero a remare tutti nella stessa direzione e senza dubbio i risultati si vedranno, oppure la lasciassero immediatamente, fin da gennaio.
Non abbiamo bisogno di mercenari attenti più alla prossima casacca che a quella odierna, né di fenomeni da vetrina.
Abbiamo bisogno di 25 uomini affamati, con la bava alla bocca, pronti a dare il fritto e ad eseguire gli ordini di Pioli.
Chi non è d'accordo, quella è la porta, qualunque sia il suo nome.
Lotito e Tare devono rendere possibile questa riscossa. Ci si aspetta da loro un mercato di riparazione attento, mirato alla risoluzione dei problemi che si sono palesati (terzini, centrale di difesa, sostituti di eventuali cessioni). Dopo l'ennesimo dejavù non servono scuse, né dichiarazioni.
Serve che portino a casa nuovi giocatori affidabili. E serve che la cosa venga fatta in tempi brevi.
E alla fine veniamo noi. Noi abbiamo meno responsabilità di tutti gli altri e il compito più facile.
Nonostante questo è forte il rischio di mancare il nostro compito tanto se non peggio dei tesserati SS Lazio.
Noi dobbiamo tifare, tifare, tifare. In casa, in trasferta, come ve pare, basta che all'Olimpico la Lazio torni a giocare da padrona e si sentano più i cori nostri che quelli del settore ospiti, che altrimenti è na roba da mettese a piagne.
Serve un'ondata di sostegno, di amore, di attenzione costante che dia la spinta necessaria alla ripresa.
Non si tratta di capire/discutere se la remontada è possibile, perché lo è, basta vedere quanto "poco" ci vorrebbe. Non sono accettabili discorsi di resa, si tratta di renderla possibile facendo ognuno il suo.
Qui è la Lazio. Qui non si arrende nessuno.
* Ho letto giudizi quantomeno superficiali su SMS che avrò piacere a verificare nel tempo, un po' come quelli su Biglia ed FA.
Ne riparliamo più avanti miei cari, questo per me è un colpo col botto di Tare, ma capisco se oggi non viene compreso.