Io penso che non c'è da essere nè ottimisti, nè pessimisti.
I fatti ed i numeri ci dicono che questa squadra sono 3 anni che gravita intorno al quarto posto, in maniera costante, e quando si è a questi livelli la differenza la fanno i dettagli, tra questi ci sono tante variabili: esperienza a lottare per il vertice, infortuni, errori arbitrali, episodi di campo, mercato di riparazione, qualità del gioco e dei singoli, costanza.
I fatti ci suggeriscono che lotteremo fino alla fine o quasi, però qualcosa si può trarre da ciò che vediamo di volta in volta, e da certi elementi di valutazione e caratteristiche, che si ripetono, della squadra, positivi e non.
La costante in positivo è che questa squadra ha una sua precisa identità, difficile da battere e da sovrastare fisicamente, avendo nella nostra capacità di offendere l'arma principale, potendo contare su di un centrocampo qualitativamete valido e fisicamente forte.
In negativo c'è una certa mancanza di sicurezza e tranquillità che ci porta a buttare via o a rischiare grosso negli ultimi minuti delle partite, e se la scorsa stagione questa sembrava una eccezione, quest'anno sembra la regola, la squadra sembra arrivare alla fine delle partite stremata ma soprattutto molto timorosa, come se la beffa fosse dietro l'angolo, si buttano via i palloni, non si riesce a ripartire, non si ha idea su cosa fare, il tutto porta a concedere occasioni, ma soprattutto consapevolezza di poterci fare male, agli avversari.
Questa squadra ha bisogno di positività e spensieratezza, cosa che aveva il primo anno di Inzaghi e nel girone d'andata della scorsa stagione, quando invece è stata, naturalmente, investita di responsabilità, sono usciti fuori limiti ed incertezze.
Tra i nostri limiti, rispetto alle avversarie, ci metto pure l'inesperienza di Mister Simone Inzaghi rispetto ai competitors.
Una cosa che mi sento di scrivere, ed è una mia opinione, è che gestire il triplo impegno è difficoltoso, ma in ogni caso per me, ma per ogni tifoso, non c'è nulla di più bello delle Notti di Coppe, soprattutto quelle Europee, sono una delle cose più belle del calcio, per cui spero di andare avanti il più possibile, pur sapendo che sarà dura.
Fondamentale sarà la capacità del Mister di coinvolgere mentalmente tutti i giocatori a disposizione, per cui tanta fiducia a Berisha, Badelj, Caicedo, Durmisi, Romulo e Marusic, Pedro Neto....ora non bisogna avere timore, ci vuole positività e coraggio nelle scelte.