Che poi sto Iradeddio deve essere uno forte proprio.....
E comunque quando giocavo in una squadra di serie A che non posso citare per motivi di privacy, mi ricordo che mi fermavo sempre a fine allenamento e giocavo a bigliardo-calcio.
L’obiettivo era fare gol colpendo però prima la barriera fatta con le sagome.
Il pallone era ancora di cuoio e la camera d’aria di budello.
Usavo le tepasport.
Andavano di moda i baffi a manubrio come balkanlaziale e i calzettoni alla Patric.
Quando mi involavo sulla fascia parevo Citterio: quanto a tiri, ero un incrocio tra André e Andersson.