F.I.G.C.

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Re:F.I.G.C.
« Risposta #40 il: 24 Apr 2024, 13:34 »
Gravina attacca Lotito, lotta fra titani. Sicuramente gli arbitraggi di merda che abbiamo avuto sono frutto del caso.
Re:F.I.G.C.
« Risposta #41 il: 24 Apr 2024, 15:21 »
Gravina attacca Lotito, lotta fra titani. Sicuramente gli arbitraggi di merda che abbiamo avuto sono frutto del caso.
eh ma mo vedrai co le sedi preposte...
Re:F.I.G.C.
« Risposta #42 il: 29 Apr 2024, 12:25 »
24 APRILE 2024
11:51
Scontro FIGC-Lega Serie A, Gravina contro Casini e Lotito: “Vogliono gestire il calcio a proprio piacimento”

Tensione altissima e scontro sempre più aspro tra FIGC e Lega Serie A. Gabriele Gravina ha riposto alle durissime dichiarazioni di Lorenzo Casini e ha attaccato anche Claudio Lotito.



Tensione altissima e scontro sempre più aspro tra FIGC e Lega Serie A. Gabriele Gravina ha riposto alle durissime dichiarazioni del presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, con parole molto forti durante il suo intervento a "Il Foglio a San Siro": "Mi ha sorpreso in modo particolare,parlare di derive autoritarie penso sia una mancanza di rispetto, nelle cariche istituzionali questo è fondamentale. Fino a qualche tempo fa la Federazione era ritenuta immobile e incapace di fare proposte, quando poi promuove un piano strategico approvato all’unanimità viene accusata di autoritarismo. Abbiamo il dovere di far rispettare il quadro normativo".

Cosa aveva detto Lorenzo Casini al Senato in audizione alla Commissione cultura e sport? Queste le sue parole: “Il sistema calcio presenta una arretratezza di modelli organizzativa e fragilità istituzionali. Come l’eccessivo accentramento di poteri in capo a una sola figura, il presidente federale. Servirebbe una maggiore autonomia della Serie A, sul modello inglese, dove il veto della federazione è una clausola residuale di salvaguardia qualora la lega dovesse adottare soluzioni sproporzionate".


Il numero della Lega Serie A ha proseguito così il suo intervento: "Ci sono stati atteggiamenti quasi autoritari da parte della federazione, cito il tentativo di sopprimere il diritto di intesa delle leghe sull’ordinamento dei campionati. Il sistema delle istituzioni sportive è uno dei rarissimi casi di sistema parallelo alternativo rispetto a quello che è l’ordinamento statale, insieme alla chiesa. Se non si introducono quelli che la scienza americana chiama meccanismi di ‘checks and balances’ rispetto ai poteri, il rischio che ci possano essere delle derive di tipo autoritario è elevato”.


Gravina ha risposto, come anticipato, con parole molto forti e ha colto l’occasione per rispondere anche a Claudio Lotito: “C’è una strategia evidente della Lega Serie A, dobbiamo capire fino in fondo come sia possibile che in Italia alcuni personaggi possano fare parte del consiglio federale, del consiglio di Lega, sia proprietario di una società di calcio, sia anche senatore. Sulla litigiosità Federazione-Lega starei attento, io ho uno splendido rapporto con tanti presidenti. Ci sono poi soggetti che pensano di gestire il mondo del calcio a proprio piacimento. Mi riferisco a Lotito e al lotitismo".


Offline Vincelor

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Re:F.I.G.C.
« Risposta #43 il: 29 Apr 2024, 12:34 »
Gravina, quello che difendeva le plusvalenze della juve
Re:F.I.G.C.
« Risposta #44 il: 29 Apr 2024, 16:50 »
Re:F.I.G.C.
« Risposta #45 il: 29 Apr 2024, 16:51 »
Mi sarei leggermente rotto il cazzo di vedere la Lazio danneggiata (anche) a causa delle guerre personali tra il presidente ed il resto della ciurma
Re:F.I.G.C.
« Risposta #46 il: 29 Apr 2024, 16:55 »
Allora ricapitolando: è una guerra tutti contro tutti in cui veramente è difficile capire i motivi sottostanti e le alleanze. Di sicuro tutti gli attori in campo  sono interni alla destra politica.
Ultimamente Abodi, Ministro dello sport del governo Meloni, ha difeso Gravina per la questione dossieraggi (schierandosi implicitamente contro Lotito).
Malagò ha provato a mediare, ma Abodi ha lasciato intendere che pure Malagò ha fatto il suo tempo...
Re:F.I.G.C.
« Risposta #47 il: 29 Apr 2024, 19:09 »
https://www.flashscore.it/news/calcio-serie-a-casini-attacca-gravina-e-difende-lotito-le-personalizzazioni-non-servono-al-calcio-italiano/jms0YjID/


Sul rapporto con la Federcalcio, il presidente di Lega ha assicurato, allo stesso modo, che "la Lega e la Figc sono distanti. La Serie A ha bisogno di maggiore autonomia"
Il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, a Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1 interviene nella polemica tra il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ed il patron della Lazio, Claudio Lotito: "Cosa penso quando Gravina parla di "Lotitismo'? Credo sia una personalizzazione che non serve al calcio italiano".

I rapporti tra Figc e Lega sono turbolenti: "La maggiore distanza è che nel piano strategico della Federazione mancano alcuni temi che per la Serie A sono molto importanti per riformare davvero il calcio italiano: una maggiore autonomia della Lega Serie A sul modello inglese, una maggiore autonomia e indipendenza del sistema arbitrale, una giustizia sportiva ancora più efficiente e indipendente e l'istituzione di organismi di controllo finanziario realmente indipendenti", conclude


Niente : Lotito è l'alfiere della Lega Calcio, e ha dietro di lui diverse squadre.
Gli arbitraggi killer però ce li mandano ovviamente solo a noi..

Offline PARISsn

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Re:F.I.G.C.
« Risposta #48 il: 29 Apr 2024, 23:32 »
https://www.flashscore.it/news/calcio-serie-a-casini-attacca-gravina-e-difende-lotito-le-personalizzazioni-non-servono-al-calcio-italiano/jms0YjID/


Sul rapporto con la Federcalcio, il presidente di Lega ha assicurato, allo stesso modo, che "la Lega e la Figc sono distanti. La Serie A ha bisogno di maggiore autonomia"
Il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, a Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1 interviene nella polemica tra il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ed il patron della Lazio, Claudio Lotito: "Cosa penso quando Gravina parla di "Lotitismo'? Credo sia una personalizzazione che non serve al calcio italiano".

I rapporti tra Figc e Lega sono turbolenti: "La maggiore distanza è che nel piano strategico della Federazione mancano alcuni temi che per la Serie A sono molto importanti per riformare davvero il calcio italiano: una maggiore autonomia della Lega Serie A sul modello inglese, una maggiore autonomia e indipendenza del sistema arbitrale, una giustizia sportiva ancora più efficiente e indipendente e l'istituzione di organismi di controllo finanziario realmente indipendenti", conclude


Niente : Lotito è l'alfiere della Lega Calcio, e ha dietro di lui diverse squadre.
Gli arbitraggi killer però ce li mandano ovviamente solo a noi..

 è chiaro che se questa  è la  posizione della Lega evidentemente è la  posizione della maggioranza delle societa' che la Lega comprende....è chiaro anche che le strisciate e forse le merde saranno la minoranza contraria...possono mai auspicare " organismi di controllo finanziari indipendenti " ??? " autonomia della classe arbitrale " ??? " modello inglese "  coi soldi suddivisi ancor piu' tra tutti ?? per loro sarebbe la fine, per  il calcio italiano una panacea

Offline Goceano

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Re:F.I.G.C.
« Risposta #49 il: 08 Mag 2024, 22:23 »
Re:F.I.G.C.
« Risposta #50 il: Ieri alle 15:06 »

FATTO FOOTBALL CLUB

Nel calcio italiano adesso è tutti contro tutti: anche gli arbitri si rivoltano contro Gravina

di Lorenzo Vendemiale | 13 MAGGIO 2024


Prima la Serie A contro se stessa, classica lotta fra bande che non fa più notizia. Poi la Serie A contro la Federcalcio, e anche qui siamo più o meno alle solite. Quindi la Figc contro il governo, per la famosa Agenzia di vigilanza economica sui club che è diventato un caso nazionale. Adesso ci si mettono pure gli arbitri: persino i fischietti si rivoltano contro il presidente Gabriele Gravina. Ormai nel calcio italiano è tutti contro tutti, il sistema sta franando sotto i piedi di chi lo governa.

Una categoria senza pace – Colpa dell’ultima idea di Gravina, che vuole introdurre il suffragio universale tra i fischietti, proposta non concordata con la base (paradossale per chi fino a ieri si lamentava delle riforme calate dall’alto dal governo, no?), che ha scatenato una sommossa. Ma per spiegare bene le implicazioni di questa riforma bisogna fare un passo indietro. E non è esagerato prenderla così alla lontana e ritornare addirittura alla fine dell’era Nicchi: il padre-padrone degli arbitri aveva tenuto l’Aia sotto una cappa di terrore e controllo. Nessuno lo rimpiange, ma saltato lui è stato come scoperchiare il vaso di Pandora. Il suo successore Alfredo Trentalange ha avuto vita breve: aveva promesso innovazione e trasparenza ma ne sono successe di tutti colori (lo scandalo dei giudizi manipolati esploso comunque sotto il suo mandato, rimborsopoli, infine il caso del “procuratore narcotrafficante” D’Onofrio) ed è stato costretto a dimettersi da Gravina. La Figc allora ci ha messo Carlo Pacifici, l’attuale numero uno, che però non ha pacificato un bel niente. Oggi l’Aia è un’associazione dilaniata dalle lotte intestine: da una parte l’ala vicina alla Federazione e a Gravina, il designatore Gianluca Rocchi, lo stesso Pacifici; dall’altra Trentalange (che intanto è stato assolto da tutte le accuse) e il suo storico vice Duccio Baglioni, in mezzo una serie di pontieri, incerti, o chi semplicemente non vorrebbe schierarsi. Persino il Comitato è spaccato a metà. Ingestibile, ingovernabile. E qui arriviamo all’attualità e alla riforma di Gravina.

Il suffragio elettorale, una mossa per ricchi? – La Federazione ha deciso di cambiare lo statuto, con alcune novità: le principali sono la durata biennale della carica di designatore (per dare più stabilità) e il suffragio universale; fino ad oggi i fischietti eleggevano nelle sezioni i loro delegati (in base alla dimensione del collegio) e questi indicavano il presidente, da domani voterebbero tutti direttamente. Ufficialmente la riforma nasce per rispondere alla richiesta di maggior democrazia contenuta nei nuovi principi Coni. In realtà, è evidente l’intenzione di cambiare la storia delle prossime elezioni: se si votasse oggi, quasi sicuramente prevarrebbe la parte più lontana dalla Figc, potrebbe tornare persino Trentalange. Uno smacco per Gravina. Un rischio che, per quanto minimo (gli arbitri contano appena il 2% in Figc), la Federazione non vuole correre. Di qui la mossa di bloccare l’iter elettorale, che sarebbe dovuto partire nelle scorse settimane, prendendo tempo e ora cambiando le regole del gioco. Forse qualcuno pensa che col voto diretto un grande nome come Rocchi (il candidato preferito da Gravina) avrebbe più chance.

Le proteste e il doppio ruolo di Pacifici – Peccato che la riforma non sia stata per nulla gradita dal mondo degli arbitri. La base è in rivolta, in particolare i presidenti di sezione che praticamente da volontari mandano avanti il movimento sul territorio e si vedrebbero privati dell’unica cosa che hanno davvero, il potere politico: presenteranno un documento unitario, minacciando dimissioni di massa. Anche Pacifici a parole si è subito schierato contro la riforma del suo “alleato” Gravina, criticandone il metodo e promettendo battaglia in consiglio federale, ma la sua posizione è quantomeno ambigua visto che dalla Figc filtra che il presidente e il suo vice Alberto Zaroli erano al corrente e aveva condiviso i contenuti. L’opposizione è pronta a chiedergliene ufficialmente conto in Comitato.

Una riforma “politica” – Se per giusta in linea di principio (il voto diretto è meno manipolabile rispetto a quello delegato), la riforma di Gravina pecca però nella sostanza e nella forma. Anche l’Aia sa di dover allargare la propria base elettorale, ma non si può non tener conto delle specificità di un’associazione dove, su circa 30mila associati, un buon 20% è fatto da minorenni, e per altrettanti il mestiere di arbitro è una parentesi che si conclude nel giro di 1-2 anni, meno della durata di un mandato: far votare tutti in maniera indiscriminata potrebbe non essere necessariamente un esercizio di democrazia. E poi l’intento politico è fin troppo smaccato: perché allora non far votare anche tutte le società in Lega Dilettanti, o tutti i calciatori nell’Aic? In questo clima, non è più così scontato che la riforma vada in consiglio federale per l’approvazione già martedì, come nei piani di Gravina. Rispetto al muro contro muro, un’alternativa (forse anche per provare a pacificare l’associazione in futuro) potrebbe essere una terza via: la mediazione promossa insieme a Michele Affinito da Antonio Zappi, figura manageriale attualmente a capo del Veneto, vicino ai vertici Aia (Orsato e Rocchi), non del tutto sgradito alla Federazione ma accettato dalla base, che riformerebbe l’Aia dall’interno (il compromesso: no al suffragio universale ma aumentare i delegati da 340 a 1000, fra cui di diritto i presidenti di sezione). Intanto però il risultato è che l’associazione degli arbitri – la figura che per antonomasia dovrebbe rappresentare la terzietà nel gioco del pallone – è attraversata da lotte intestine e trame politiche. E questo perché sono i vertici del calcio italiano, a partire da Gravina, ad averla politicizzata. Una situazione semplicemente inaccettabile. Poi il pallone piange se il governo ci mette le mani.
 

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