Buona Sera ,
sono. Sculli Giuseppe.
Ho letto con estrema attenzione tutti i velenosi strali, le maledicenze e i misfatti che mi vengono rovesciati addosso, tutte le accuse che mi vengono rivolte ingiustamente e volevo quindi offirvi il mio personale punto di vista.
Sono spesso stato associato a presunte amicizie pericolose: parliamoci chiaro: mio nonno è accusato di associazione mafiosa, ma, "Io sono pulito, ma qualcuno voleva che rinnegassi il mio sangue. Ma a mio nonno non hanno mai fatto un processo. È dentro dal 2004, ma non l' hanno trovato con droga o armi, non ha ucciso nessuno. E non viene processato». inoltre sono sempre stato visto come amico dei capo popolo, troppo pericolosamente vicino alle frange ultras, scambiando così la mia disponibilità a regalare qualche sorriso ai tifosi, la maggior parte dei quali chiede e pretende sempre e comunque che tu sia a loro disposizone, mentre ho dininnescato pericolose tensioni quando i tifosi del Genoa, pretendevano che togliessimo le maglie, sono stato ingiustamente trascinato nello scandalo scommesse uscendone come e meglio di altri.
Ho firmato un contratto che la S.S. Lazio mi ha proposto: non ho obbligato nessuno, tanto meno con una pistola alla tempia.
Vero, ho chiesto, se possibile, di riavvicinarmi a Genova per motivi familiari: non è colpa mia se tra Presidenti qualcosa non ha funzionato e sono dovuto tornare a Roma.
Non ho scelto io di essere messo fuori rosa, escluso, ho accettato di andare a Pescara, quando ho potuto giocare l'ho fatto con impegno, qualche gol l'ho fatto e l'ho fatto fare.
Non ho mai fatto polemica, dove la società mi dice di stare, sto, solo, non ho voglia di rinunciare a quanto pattuito nel contratto.
Non è piacevole sentirsi escluso, anche se ben remunerato.
Non mi conoscete, non sapete nulla di me, della mia vita privata, dei sacrifici che ho dovuto fare per arrivare a fare il calciatore.
Anch'io dormivo sulla panchina dello spogliatoio, il campo da calcio era di sassi e polvere, a casa il mangiare arrivava una volta ogni tanto, voi non potete sapere cosa vuol dire vivere in terra di 'ndrangheta, dover abbassare il capo, non vedere per sopravvivere.
Anche mio padre è stato arrestato per associazione a delinquere: quindi?
Me ne sono andato.
Sì, ho tifato Genoa contro la Lazio, sono un professionista, ma a quella città e a quei colori sono più legato: è naturale là ho avuto e dato il meglio.
Per il bene della serenità della Lazio che è ancora il mio datore di lavoro, in questi giorni non sono intervenuto.
Nessuna parola è uscita dalle mie labbra: non vedo, non sento, non parlo.
Auguro ad entrambe le squadre di centrare gli obiettivi che si sono prefissi, ma, sic stantibus rebus, consentemi di tifare per chicazzovoglio.
Firmato
Giuseppe Beppe Sculli