Il Coni ferma lo sport in Italia: stop sino al 3 aprile. Ma serve il decreto del Governo...
Decisione dopo la riunione tra il presidente Malagò e i rappresentanti delle singole federazioni.
Valerio Piccioni
9 marzo - 18:06 - ROMA
Stop a tutto lo sport italiano fino al 3 aprile, ma prima serve un apposito decreto della presidenza del consiglio: è la decisione del Coni e delle federazioni sull'emergenza coronavirus. Malagò e i presidenti federali, riuniti dalle 15, hanno "sospeso tutte le attività sportive a ogni livello", ma hanno anche chiesto "al Governo di emanare un apposito DPCM che possa superare quello attuale in corso di validità". Malagò è stato delegato a informare il premier Conte e il ministro dello sport, Spadafora, su quanto emerso nell'incontro. "La decisione non riguarda le competizioni internazionali", è la precisazione finale. Un chiaro riferimento soprattutto agli appuntamenti calcistici in programma nei prossimi giorni nella zona arancione e in particolare Inter-Getafe di giovedì.
Il comunicato—
Alla fine della riunione è stato diramato un comunicato che formalizza le decisioni e la linea da seguire
LEGGI ANCHE
Champions, Psg-Dortmund a porte chiuse. EL, Basilea-Eintracht non si gioca
Champions a porte chiuse
Inter si ritira dalla Youth League
· tutte le decisioni prese dalle singole FSN e DSA fino a oggi sono da considerarsi corrette e nel pieno rispetto delle norme e delle leggi emanate e attualmente in vigore;
· sono sospese tutte le attività sportive a ogni livello fino al 3 aprile 2020;
· per ottemperare al punto sopra descritto, viene richiesto al Governo di emanare un apposito DPCM che possa superare quello attuale in corso di validità;
· di chiedere alle Regioni, pur nel rispetto dell'autonomia costituzionale, di uniformare le singole ordinanze ai decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri al fine di non creare divergenti applicazioni della stessa materia nei vari territori;
· viene altresì richiesto al Governo di inserire anche il comparto sport, sia professionistico sia dilettantistico, nell'annunciato piano di sostegno economico che possa compensare i disagi e le emergenze che lo sport italiano ha affrontato finora con responsabilità e senso del dovere, rinunciando in alcuni casi particolari allo svolgimento della regolare attività senza possibilità di recupero nelle prossime settimane a causa di specifiche temporalità delle manifestazioni.
L'ultimo punto è importante perchè, giustamente Malagò non è uno sprovveduto, chiede al governo di prevedere, anche per la serie A, il sostegno economico per le perdite da mancati ricavi o da somme che le tv non elargiranno....e prevede lo stesso sostegno anche in caso di non ripresa del campionato.