Arbitri, dossier Cragnotti 'Ecco tutti i loro torti'
L'URLO di Cragnotti: «Arbitri, ora basta!». Il giorno dopo la «scandalosa direzione» di Messina contro il Chievo, la rabbia del presidente della Lazio è ancora viva. «Quest'anno siamo stati danneggiati in tutte le competizioni. Nel nostro campionato, poi, ripeto da tempo che sono necessari gli arbitri professionisti. Investimenti tanto onerosi vanno tutelati». E infatti in società ieri hanno fatto i conti: gli errori arbitrali, in questa stagione, sono costati 25 milioni di euro, circa 50 miliardi di lire. Perché un rigore netto non concesso a Inzaghi a Eindhoven, contro il Psv, e un altro di Fabri su Crespo a Nantes, sullo 0-0 nella gara decisiva, hanno influito sull'eliminazione dalla Champions League. In Coppa Italia, lo stesso Messina ne combinò di tutti i colori al Meazza contro il Milan: il gol di Javi Moreno in pieno recupero nasce da una punizione che non c'è e poi battuta in modo irregolare; in più, squalifica di Couto per proteste a fine gara. In campionato, infine, una decina di punti persi sono frutto anche di sviste arbitrali. Cinque le partite incriminate: Lazio-Piacenza 1-1 (due rigori non concessi da Bolognino su Crespo e Inzaghi); Lazio-Parma 0-0 (fallo di Diana su Lopez, rigore non concesso); Verona-Lazio 3-1 (passaggio indietro al portiere Ferron non sanzionato e rigore concesso ai veneti per fallo inesistente di Marchegiani su Frick, in un momento decisivo della partita); Lazio-Milan 1-1 (espulsione di Couto, che non aveva commesso fallo su Pirlo); Lazio-Chievo 1-1 (rigore non concesso a Inzaghi, mancata espulsione di Legrottaglie per fallo da ultimo uomo). Questi ultimi due pareggi, in particolare, hanno praticamente azzerato le possibilità della Lazio di conquistare un posto in Champions League, con conseguente danno economico.
Il dossier è pronto, tutti gli episodi citati sono stati ricordati da Cragnotti ai vertici della Federcalcio, ieri mattina, in una serie di contatti telefonici. Non si era mai lamentato, il presidente della Lazio, per i torti arbitrali, ma quello che è successo domenica sera lo ha convinto a mobilitarsi. Le dichiarazioni del dopopartita gli sono già costate il deferimento alla Commissione Disciplinare, deciso ieri dal procuratore federale per «giudizi lesivi della reputazione dell'arbitro». Deferita anche la Lazio per responsabilità oggettiva. Ma Cragnotti - che non mette in dubbio la buona fede degli arbitri - è deciso a tutelare i propri diritti: «Contro il Chievo meritavamo di vincere, Messina ha sbagliato troppo. Mi consola la Lazio: ritrovato il carattere».
GIULIO CARDONE
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