A me è piaciuto molto quando, tradotto dal "lotitese",
ha detto che sì, è vero, a Roma ci sono più romanisti ma l'onere e l'onore di tenere alto il nome della Città è compito Nostro per nascita, valori, tradizione e risultati e ne siamo orgogliosi. Traspare soprattutto l'orgoglio di un uomo che, oggettivamente, sta compiendo un'impresa incredibile perché il cammino non è finito e il traguardo, la famosa asticella, si sposta sempre più in alto.
Per questo c'è da ammirarlo: vilipeso, sbeffeggiato, perculato, denigrato, minacciato, odiato... eppure ogni anno che passa si prende una nuova grande rivincita nei confronti di chi lo ha voluto lì pensando di affossarci (perché quello era l'intento...), evitandoci il fallimento tenendo buono l'elettorato e affidandoci ad un imprenditore di piccolo cabottaggio che puliva cessi negli uffici pubblici.
I soliti noti personaggi che mischiando politica e pallone hanno cercato di compiere, in maniera soft, il disegno di una solo squadra giallorossa a Roma; nei confronti dei nemici interni ed esterni che gli hanno fatto (e continuano a fargli) una guerra personale senza tregua, nei confronti di chi con la Lazio c'ha magnato e voleva continuare a mangiarci.
I suoi meriti sono talmente evidenti che chi da Laziale si ostina ad avversarlo, perdonatemi, è solo uno stolto: perché solo un uomo con una volontà ferrea, una dedizione totale per il lavoro ed una passione sconfinata può produrre un risultato imprenditoriale del genere. Perché la Lazio, giova sempre ricordarlo, nel 2004 era morta e sepolta sotto una montagna di debiti.
Ripeto: MORTA E SEPOLTA.
Lotito ha ora lo scoglio più grande da superare: la tifoseria, recuperare alla Lazio un grande pubblico. Un ambiente inquinato da personaggi di pessimo gusto, manipolato da media fintamente Laziali ma nei fatti peggio che romanisti, trascinato da odiosi neofascisti: è qui che si gioca la partita per il futuro, quella, forse, paradossalmente più difficile.
Certo imparasse a parlare in pubblico senza mangiarsi le parole perché ha già voglia di esporre il concetto successivo e fosse meno contorto, sarebbe meglio ma nessuno è perfetto.
Se riuscirà a portarci dove 15 anni fa sarebbe stato impensabile tornare e a donarci nuovamente uno spessore internazionale, ogni vero Laziale dovrebbe farsi un altarino in casa dedicato a lui.
Per tutto questo io che non mi sono mai definito ne "lotitiano" ne anti, mi sono convinto che Lotito è il miglior presidente che ci potesse capitare in questa fase storica: il rischio di cadere in mano a speculatori senza scrupoli o imprenditori semplicemente non all'altezza (gli esempi non mancano) era elevatissimo e l'abbiamo scampata.
Grazie Presidente Lotito.
Scusate la lunghezza del post e Sempre Forza Lazio.