Però va detto che quella di ieri non è una semplice sconfitta ma il fallimento di uno degli obiettivi stagionali.
Un fallimento anche abbastanza netto perchè avvenuto ai gironi.
Che la Lazio sia una squadra imperfetta non é il netter lambda che ce lo deve spiegare.
La Lazio, nel corso della stagione, perde e perderà sempre delle partite.
Quello che ci differenzierà sarà sempre come le accogliamo, le sconfitte intendo.
Che il passaggio del turno in EL fosse secondario rispetto ad altri obiettivi mi é sembrato chiaro fin dall'inizio e dalle dichiarazioni dello staff e dei giocatori.
Ad ogni sconfitta il fragile coperchio che trattiene il marcio del nostro ambiente viene travolto.
Dopo il trittico Firenze/Torino/Milano (due partite in trasferta su tre) il ripartire in tromba con gli stessi triti argomenti gettati al vento con la pesantezza di sempre mi sembra esagerato. Dalla crocifissione di Berisha alle pietre da gettare sulla società ogni sconfitta é la corsa a chi va più lontano nella provocazione. Quella di ieri, secondo me, é una delle sconfitte più indolori della storia recente. Fa rodere come ogni sconfitta della Lazio ma ha dei risvolti positivi che vale la pena sottolineare.
Poi, appunto, ognuno é libero di gestire le emozioni come crede.