Percepisco un po’ troppo disfattismo. Il fatto che la Lazio sia vincolata dal perseguimento dell’equilibrio economico non significa che con Lotito sia destinata ad un ruolo da comprimaria.
Ci sono due potenziali direttrici da percorrere per ridurre il divario di spesa rispetto ad altri club.
La prima passa attraverso investimenti, soprattutto su settore giovanile e stadio, che possano accrescere strutturalmente i ricavi. E consentire quindi di sopportare maggiori costi.
La seconda passa attraverso l’inevitabile ripensamento del modello di business dei club gargarozzoni. In quattro hanno cumulato perdite per 1,3 mld di euro in due anni. Dovranno operare un taglio degli ingaggi, e hanno già cominciato.
Guardiamo in faccia la realtà, il tema del ripensamento del modello di business non ha un grande impatto.
Tra aumenti di capitale, passaggi di proprietà, rifinanziamenti e prese di possesso dei fondi finanziatori, pressioni su istituzioni calcistiche e governative, si arriva al massimo ad un debole ridimensionamento che riguarda o gli eccessi spropositati (Barcellona ad esempio) o le proprietà più deboli e speculative.
Per il resto il sistema si alimenta di debiti, plusvalenze e grandi capitali. È vero che è arrivato ad un punto di rottura ma la soluzione non sarà quella di un sistema più sportivo in cui vinca il migliore.
Piuttosto le tensioni produrranno superleghe, scissioni di sistemi autonomi (premier league) o semplicemente attrazione di altri capitali con interessi paralleli al sistema calcio.
Non sarà l’occasionale fallimento, anche clamoroso, di un club importante a far cadere un sistema miliardario in cui mangiano in troppi. Così come non è stato il fallimento di Lehman Brothers a bloccare le speculazioni finanziarie.
Ricordiamoci che i club che spendono senza sosta sono anche quelli che hanno il parco tifosi più grande. Secondo le stime incrociate su ascolti tv/streaming e interazioni social Manchester United, Barcellona e Madrid da sole hanno quasi 1 miliardo e mezzo di simpatizzanti/tifosi clienti attuali e/o potenziali.
Faremmo meglio a darci da fare sul primo punto per essere in grado di recitare un ruolo nel sistema, cosa che ad oggi non stiamo perseguendo con grande convinzione.