Sono talmente disilluso che secondo me l'unica cosa che è bollita in pentola per un po' credo sia stata la percezione che dopo 21 anni di ferrea determinazione nel tenersi la Lazio a vita, il senatore avesse mostrato qualche minimo segno di cedimento (dato forse anche da una salute non più scintillante).
Da questo probabilmente si è creato un metaverso fatto di offerte, sceicchi, fondi di investimento, strategie al limite dell'insider trading e azioni leggibili solo da alcuni mitomani di vecchia data che hanno trovato l'ennesima nicchia dove celebrare il loro posto nel mondo per un periodo limitato.
Perché la realtà, al netto di comunicatori sempre più asserviti e riverenti (anche questo non un buon segnale, perché significa che tutta quest'aria di smobilitazione forse ce la siamo un po' immaginata noi), mi sembra più quella di una persona alle corde ma che ha ancora ben salda la poltrona nella stanza dei bottoni piuttosto che di uno scenario di valutazione popolato da nuovi, interessati players.
E in questo senso la "notizia" poteva essere quella di un Lotito per la prima volta non totalmente contrario a una trattativa; ma se un po' abbiamo imparato a conoscere il soggetto, le polemiche e le tensioni di questi ultimi mesi secondo me lo spingeranno più verso un ritorno di fiamma della convinzione di tenere la Lazio a prescindere invece che verso un'exit strategy comunque lunga e complessa.
Rimango fortemente convinto che la situazione della Lazio di Lotito non sia scalfibile da certosine e cervellotiche operazioni di lavoro ai fianchi e/o di lente ma inesorabili azioni di disturbo che corrodano le resistenze della società. Credo più a un fulmine a ciel sereno, con l'arrivo del nuovo potenziale acquirente che piomba all'improvviso rovesciando il tavolo e cogliendo di sorpresa anche l'ormai anestetizzato ambiente all'interno e all'esterno della Lazio.
My 2 cents, sarà che ho imparato a smettere di sognare (e le solide realtà ancora non le digerisco bene) ma credo sia un riflesso incondizionato per provare comunque a tenere in vita una passione. Nonostante tutto.